maranatha!

30 maggio 2022, 17


Si chiamano quasi tutte IrinaFacebook Twitter Email LinkedInAlessandra Carnaroli mentre declama una sua poesiaAlessandra Carnaroli mentre declama una sua poesiaCon allegria di bambina cedo oggi questo piccolo spazio ad Alessandra Carnaroli, che in una poesia tiene quello che meditavo di scrivere nei prossimi sei editoriali e quattro libri - per fortuna di tutti, dunque, non lo farò. Questo del resto fa la poesia. Dice meglio, dice tutto. S'intitola "Si chiamano quasi tutte Irina".Mi dispiace per gli a capo, sostituiti nella prosa orizzontale da questo segno /. Trascrivetela come si deve, se volete, in verticale: scrivere a mano aiuta a riordinare, capire, ricordare. Poesia: "L'Ucraina è vicina / e la bambina biondissima / che d'estate veniva / in spiaggia a Pesaro / dopo l'esplosione / della centrale nucleare / per prendere il sole / non ammalarsi di tumore / evitare di partorire / un mezzo muflone / chissà se è viva / se è finita anche lei / in una fossa comune / tanto si chiamano / quasi tutte Irina. / *le donne pagano sempre / il prezzo più alto / l'epilazione a luce pulsata / gli assorbenti / come bene di lusso / lo stupro di gruppo".Le Poesie di Carnaroli, che è nata a Piagge nelle Marche nel 1979, sono pubblicate da editori minori e maggiori. Quelle nelle edizioni minori sono tra le mie preferite, quelle nelle edizioni maggiori si trovano più facilmente - c'è del buono in ogni cosa, volendo. Per Einaudi è appena uscito "50 tentati suicidi più 50 oggetti contundenti", trascrivo questa. Dal capitolo "50 suicidi", dedicata immagino alla madre ma forse la proiezione è mia. "Di crepacuore mentre rileggo / appunti liste della spesa / ascolto messaggi vocali cosa / vuoi per cena / aprire casseforti e cassapanche / provare gonne di due taglie / più piccole / rifare uguali spezzatini / copiare come puntavi / sopra le orecchie i pettinini".