maranatha!

4 giugno 2022, 8


Qual è il momento in cui non servi piùFacebookTwitterEmailLinkedInIl filosofo Gianni Vattimo con il suo assistente Simone CaminadaIl filosofo Gianni Vattimo con il suo assistente Simone CaminadaLe cronache e le immagini della tristissima conferenza stampa domestica di Gianni Vattimo, maestro del pensiero, hanno qualcosa che addolora e qualcosa che ci riguarda. Ci sono tutti gli ingredienti per servire fumante la pietanza del pregiudizio. Il grande filosofo, 86 anni, molto malato, vive con Simone Caminada, di cinquant'anni più giovane, 36, scuro di pelle e brasiliano di origine: Vattimo lo ha nominato suo erede. Caminada, formalmente suo assistente, dice: "Siamo una famiglia".Il sospetto, poi vicenda giudiziaria, è che il più giovane si stia approfittando del più vecchio. Circonvenzione di incapace, in termini di legge. Ma la Cassazione conferma che Vattimo "conserva indiscusse capacità cognitive e di memoria": ha deciso così, è libero di farlo. "Mi fido di lui, abbastanza". Qui perché è Vattimo, e la vicenda ha risonanza, ma le vite di ciascuno sono piene di storie di prime mogli e figli e lontani cugini che rivendicano, di vecchi lasciati soli per decenni, in punto di morte l'eredità del sangue: chi sarebbe mai questo/a, badante o assistente o ultimo fantasma di desiderio che pretende diritti solo per essersi insediato in casa una ventina d'anni, o dieci.Poi però, bisogna mettersi nei panni di chi resta accanto a un vecchio solo mentre i consanguinei, appunto, se ne guardano bene. Lo fa per interesse? Chi lo sa. Invece non è per interesse che i parenti chiedono la revoca? Non è per interesse che molte unioni, fra coetanei, sopravvivono? Non è un Paese per vecchi, questo. Di chi resta ad accompagnarti al bagno, a consolarti quando piangi - penso - bisogna avere rispetto e domandarci, semmai, qual è il momento della vita in cui non servi più e perché, in nome di cosa.