maranatha!

10 giugno 2022, 3


Una vecchia amica e quello che contaFacebook Twitter Email LinkedInla tendaSono stata a far visita a una vecchia amica, ha più di ottant'anni e mi aveva detto, per telefono: "Sarebbe così bello vederci ma so che hai tanto da fare: senza fretta, quando potrai". Senza fretta, ha detto, e si sentiva dentro un sorriso. Il tempo corre in modo disuguale nelle stazioni della vita. Così ho preso il treno, una mattina, e sono andata. Mi ha accolta nella sua casa piccola davanti al mare, piena di luce e di tende che volano, di sculture di legno che ha dipinto negli anni, di cuscini e di bicchieri diversi.Era scalza e aveva indosso una tunica rosa scuro, mi ha offerto un succo di frutta e ha cominciato a dire e domandare: dei russi, degli ucraini, dei libri candidati al premio Strega ("uno, consigliami, ma che sia da non restarci male") di un film che non ha visto né vedrà ("non esco, troppa folla"), di politica e di referendum, sa tutto, dei referendum, di come cambia il tempo e di bellezza, che poca ce n'è. E' stata - è ancora - una donna irresistibile. "Ho usato ogni secondo della vita, li ho vissuti tutti. Anche quelli che sembravano vuoti sono stati pieni, invece. Poi un giorno a ottant'anni, all'improvviso, ho capito che non potevo far più i tuffi a mare come prima. Così ho smesso, ma non di innamorarmi. Ci puoi credere? Di innamorarsi non si smette mai. Non ci si stanca".Ho fatto obiezione, timidamente, lei ha sorriso: "Che ne vuoi sapere tu che sei una ragazzina". Abbiamo ricominciato a discutere di politica, ne ha fatta tanta, ne sa tanto, mi ha spiegato alcune cose scure. Poi al momento di congedarsi, sulla porta, ha detto "lascia che gli altri si avvicinino, non difenderti, non serve. La sincerità dei sentimenti, ascolta solo quella. Vai, e torna presto".