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14 giugno 2022, 3


Le parole giustedi Gabriele RomagnoliLe parole giuste13 Giugno 2022 alle 00:011 minuti di letturaFacebook Twitter LinkedIn Email Link PinterestLa prima cosa bella di lunedì 13 giugno 2022 sono le parole giuste e quelli che si dannano per trovarle: una forma di rispetto per sé stessi, per la lingua parlata o scritta, ma non soltanto. Nel libro di Tove Jansson Il campo di pietra il vecchio giornalista dice al suo direttore: "Parole, milioni di parole che ho scritto per il tuo giornale, capisci cosa vuol dire aver scritto milioni di parole e non poter mai essere sicuri di aver scelto quelle giuste? E così si diventa silenziosi, sempre più silenziosi". Vuol dire bloccarsi al bivio tra una ripetizione e l'uso di un sinonimo, con la sensazione che solo la prima scelta sia efficace, ma possa irritare. Cercarla allora, quell'altra parola, ma dentro di sé, non con "Google-sinonimi", perché riesca naturale quanto la prima. Sapere che non ci saranno più reti: né editor, né correttori di bozze, nessuno che dia un'ultima occhiata. Senza filtri. Non confondere velocità con sciatteria (non sono sinonimi). Sentire una ferita rendendosi conto, più tardi, che si poteva usare una parola migliore. E smettere di rileggersi. Milioni di parole per diventare silenziosi. Tacere se non si hanno parole necessarie, utili a qualcosa o qualcuno. Portare rispetto al lettore, il più cortese tra gli estranei.