maranatha!

23 giugno 2022, 3


Quanto vale uno, dipendeFacebook Twitter Email LinkedInLa poetessa Patrizia Cavalli nella sua casa di Roma, una foto scattata dalla titolare di questa rubricaLa poetessa Patrizia Cavalli nella sua casa di Roma, una foto scattata dalla titolare di questa rubricaA me questo fatto che uno non vale più uno sembra una bellissima notizia. A prescindere, dico. Da chi l'ha detto (si possono scrivere trattati sull'incoerenza di Di Maio, analizzare lo storico e metterlo in ridicolo. La politica, tuttavia, è mestiere del presente: si cammina sul filo che c'è), dal perché l'ha detto (interesse, che dubbio c'è), dal come (i progressi linguistici, dal Vaffaday, sono innegabili e proporzionali alla seduzione del potere). Mi pare una palingenesi, insomma: il punto finale di una stagione sciamannata in cui la competenza il talento lo studio e la conoscenza sono state additate come una colpa anziché un merito, le conseguenze tutto attorno a noi.E' evidente - se vogliamo scegliere come criterio il nome, uno va scelto - che Patrizia Cavalli non vale Patrizia Reggiani, hanno proprio un posto diverso nella storia dell'umanità, Luigi Einaudi non vale Luigi Di Maio né Luigi Riva detto Gigi. Speriamo che duri, che non sia solo una manovra di piccolo cabotaggio per riposizionare la frazione di squadra vincente. C'è qualche speranza, poiché l'effetto principale di questa scissione è saldare il nuovo gruppo a Draghi, che piaccia o non piaccia un'aura di supremazia del merito la irradia - non si trasmette per osmosi, ma non si può mai dire.Il governo, ora che uno quanto vale dipende, non cadrà: perché le persone si pesano, ma i consensi si contano. I numeri dicono anche che sarà ben difficile che con questa legge elettorale si formi un nuovo gruppo al centro dove, esempio, Calenda concorra a eleggere i parlamentari di Renzi (o il contrario, per carità). Il Campo Largo di Letta è diventato minato: conviene guardarsi bene intorno, per il momento, e stare fermi così