maranatha!

1 luglio 2022, 3


Video intimi e così non scriviFacebook Twitter Email LinkedInLa giornalista Lucia Piemontese è stata ricattata con la minaccia di pubblicaziuone di un video porno perché nonparlasse più delle mafie pugliesiLa giornalista Lucia Piemontese è stata ricattata con la minaccia di pubblicaziuone di un video porno perché non parlasse più di mafiaSi parlava qui qualche giorno fa di quella bellissima serie tv intitolata Privacy (Intimidad) in cui la protagonista, candidata sindaca a Bilbao, e molte delle donne che fanno parte del racconto sono vittime, si scopre poco a poco, di ricatto attraverso la diffusione di video o immagini con contenuto sessuale che le riguardano. Il revenge porn, anche questa formula abbiamo mutuato dall'inglese, si associa in genere a ricatti di natura - diciamo così - sentimentale, relazionale: qualcuno che è stato con te e che, finita la storia, ti "punisce" e si vendica.Meno spesso si dice di quanto questo genere di materiale sia usato per intimidire professionalmente, stroncare sul nascere candidature e ambizioni, mettere a tacere chi fa il suo lavoro. Il sito di Ossigeno per l'informazione, importante osservatorio sui giornalisti vittime di minacce, ha dato conto qualche giorno fa della vicenda di Lucia Piemontese. Lucia è giornalista d'inchiesta, caporedattrice del quotidiano "L'Attacco" di Foggia, vive a Manfredonia, si occupa di mafie. Scrive dei clan della Capitanata, la cosiddetta "quarta mafia".Ha raccontato: "Due mesi fa al mio direttore è stato riferito che circolava un presunto video di natura sessuale che mi vedrebbe protagonista". Naturalmente non è rilevante che il video esista o meno: importante è far girare la voce, soprattutto nei piccoli centri. La gente mormora. "Poco dopo sono arrivate le scritte sessiste sui muri": una accanto al portone di casa. "Dopo avermi fatto recapitare ‘inviti' a occuparmi d'altro ora cercano di delegittimarmi colpendo la mia reputazione", ha denunciato. Pensano di renderti inoffensiva, dissuaderti. Attraverso il sesso, come se no. "Ma io vado avanti".