Creato da donmichelangelotondo il 27/10/2013
proporre buoni e belli pensieri
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La fede è nella Parola e non nella ricerca dei segni
La Bibbia e il Vangelo ci riconducono alla verità come due
bussole instancabili che non smettono di indicare la giusta rotta
Il momento storico che stiamo vivendo non è certo tranquillo.
Gli atti di terrorismo sono diventati dei drammi umani che si
ripetono con frequenze ravvicinate. Troppa violenza verbale
e fisica. La politica è invasa da questo clima che, in più occasioni,
ha purtroppo generato da se stessa. L’aggressività prende spesso
il sopravvento nei comportamenti umani e interessa gli spazi sociali
più semplici, ma anche quelli più complessi, come la campagna
elettorale che dovrà eleggere il presidente del Paese più potente
del mondo o la risposta al fallito golpe in Turchia. Prende forma così
l’uomo potente non certo per saggezza, ma per i suoi “muscoli” mentali
e fisici.
C’è all’orizzonte l’ombra di una deriva politica ed economica che
avanza e che si fa fatica a fermare. Manca una società civile attenta,
presente, motivata, ispirata. In giro c’è paura, disorientamento. Chi
governa è sempre l’espressione o il frutto del contesto sociale che
lo legittima. Un vero gatto che si morde la coda. I valori non negoziabili
che partono dal vangelo oggi sono diventati degli slogan che tutti,
credenti e non, manifestano con empatia nelle infinite tavole rotonde
televisive o pubbliche. Ogni soluzione, se non supportata da una fede
possente nella legge del Signore, rischia di aggiungere un danno
ulteriore. Intanto c’è da dire, senza vergognarsi, che in pochi
osservano i dieci comandamenti e che la stessa fede viene
amplificata solo sotto il suo aspetto spettacolare, miracolistico,
stupefacente.
Se si vede si crede, salvo poi cercare, alla prima “scadenza” dell’impronta
divina ricevuta, un nuovo segno per non spegnere la falsa fiammella
della fede ritrovata. Un imbroglio del cuore che serve solo a deliziare
gli occhi e lasciare l’animo di pietra. Il segno dei profeti è da sempre
la parola da essi enunciata che andrà senza riserva a compiersi. Una
fede grande perciò fa un popolo forte e maturo, illuminando le gesta
dei suoi governanti. La strada è questa, non ci sono altre formule
risolutive. Anche se il tragitto è lungo e impervio non bisogna
arrendersi. L’uomo prima o poi capirà. Non esiterà a prendere
in mano la situazione, riducendo gli errori e gli orrori compiuti.
È facile oggi constatare l’ironia di una classe ben pensante che
utilizza altre misure per guardare alla gestione delle cose; è
anche nota l’insufficienza intellettiva di coloro che godono di tutto
questo falso dominio. L’augurio è che mai nessuna comunità
rimanga a lungo soggiogata da una visione del mondo, immersa
nel relativismo e costruita sulla sola volontà dell’uomo, lontano
dal timore di Dio. La Bibbia e il Vangelo ci riconducono alla verità
come due bussole instancabili che, nonostante le intemperie
quotidiane, non smettono di indicare la giusta rotta e non solo.
Ci aprono infatti quelle porte celesti che attualmente nessuno
considera più seriamente, se non abbinarle, magari con un
sentimento di facciata, alle nostre anziane che recitano ogni
giorno il S.S. Rosario. Che tristezza! Molti purtroppo non capiscono
che chiunque viva nella preghiera (le tante anonime “nonnine”
rappresentano un reale esempio straordinario) è titolare di una
serenità d’animo che nessun conto in banca o alto titolo
professionale/istituzionale potrà mai sostituire. Il problema sta
nel fatto che oggi non esiste il concetto divino dell’obbedienza.
Obbedire di questi tempi, anche si tratta dello Spirito del Signore,
significa perdere la propria autonomia.
Ma cosa vuol dire essere autosufficienti? È forse dipendere
esclusivamente solo da stessi? Ma forse osservare la Parola
del Signore non rende liberi e non rafforza l’indipendenza
personale di ognuno? Nessuno può negare questa verità, a
meno che non si accetti alcun vincolo di sapienza evangelica,
affidandosi solo alla tutela e alle regole degli uomini che sono
tranquillamente aggirabili e interscambiabili. Basta affacciarsi
dalla propria finestra e guardarsi attorno! “Tutto il resto è noia”
sottolineerebbe il bravo cantautore di turno.
È la noia di una società artefatta che ancora non si accorge di
aver perso la fede e che arranca dinnanzi a problematiche che
ogni giorno diventano più ingestibili, con i soliti strumenti a
disposizione. I farisei rimangono comunque sempre in prima linea.
Gestiscono la politica; le banche; gli ospedali; il Mercato; le
relazioni più sensibili; le guerre; le armi; i traffici di “carne umana”;
le speranze “rubate” dei giovani. La loro fede, a volte spiattellata
pubblicamente, è solo nella ricerca dei segni. Sono così dai tempi di Cristo.
Non capiscono che la fede grande è solo nella Parola e che già
prima di vedere un segno attestato storicamente, lo stesso si
è già compiuto dentro il cuore del credente. Chi non ricorda
Naaman il Siro! Prima dovette credere nella parola di Eliseo
e poi vide il miracolo, mondando il suo corpo dalla lebbra dopo
essersi bagnato per sette volte nel fiume Giordano. Ma i farisei,
dice il proverbio, cambiano il pelo, ma non il vizio. Dinnanzi
alla missione di Cristo che stava cambiando il mondo con la
buona novella, per come i profeti avevano annunciato, loro
continuano a chiedere: “Maestro, da te vogliamo vedere un segno”.
Importanti in proposito le annotazioni del teologo monsignor
Costantino Di Bruno che tra l’altro scrive: “Scribi e farisei invece
vogliono sovvertire l’ordine stabilito da Dio. Vogliono prima vedere
un segno e dopo essi avrebbero creduto. È evidente che questa
è una tentazione per Gesù Signore. Vogliono farlo uscire dalle
modalità di Dio, il quale ha stabilito che la fede è alla sua Parola,
che è sempre onnipotente e creatrice di vera vita. D’altronde
farisei e scribi di segni ne avevano visti tanti, ma con quale risultato?
Con la decisione subito dopo presa di uccidere Gesù”.
Il Figlio dell’Uomo non si sottrae all’ennesima provocazione e
lascia loro il segno dei segni: La sua morte e la sua risurrezione.
Chi però non ha fede nella Parola non avrà vera fede nemmeno
nei segni, fossero anche straordinari. Al primo problema o dinnanzi
ad un interesse diverso tutto viene cancellato, per ritornare nel
deserto della vita più assetati che mai. La realtà odierna docet!
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