Creato da donmichelangelotondo il 27/10/2013
proporre buoni e belli pensieri
|
« Cosa ti dona vita? | Il fuoco del suo amore » |
Lc 12,35-38
«Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli».
L'attesa può prolungarsi nel tempo - forse il padrone arriverà nel mezzo della notte, quando i nostri occhi stanchi lottano per restare aperti -, e pertanto richiede da parte del servo la capacità di resistere, di rimanere, di attraversare la notte: la "nostra" notte, quelle situazioni che ci paiono difficili e senza via di uscita in cui a volte capita di trovarci. "Restare" è l'invito che Gesù aveva rivolto ai suoi discepoli durante la notte del Getsemani: "Restate qui e vegliate con me" (Mt 26,38). Infine, Matteo delinea l'identikit del discepolo: un servo che, intento al proprio compito, attende il ritorno del suo padrone (in greco: "kyrios", signore), per scoprire poi di essere lui stesso destinatario di cura e attenzione da parte del suo signore.
Area personale
Menu
Cerca in questo Blog
Ultimi commenti
Inviato da: cassetta2
il 19/05/2024 alle 19:54
Inviato da: Marilena63
il 11/03/2024 alle 21:58
Inviato da: donmichelangelotondo
il 30/08/2023 alle 19:16
Inviato da: nilsia
il 30/08/2023 alle 19:02
Inviato da: blaskina88
il 30/08/2023 alle 07:31