Creato da donmichelangelotondo il 27/10/2013
proporre buoni e belli pensieri
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« Un Dio delicato che ti c... | LA PACE,DESIDERIO DI FOLLIA » |
Lc 19,11-28
"Ecco la tua mina".
Il terzo servo della parabola restituisce la mina, essa è rimasta a lui estranea, la definisce "tua", tenuta chiusa in un fazzoletto, come cosa da non toccare, con cui non coinvolgersi, che non tocca la sua vita in alcun modo nonostante la fiducia ricevuta. L'idea che il servo ha del suo Signore è un'immagine segnata dalla paura. Il passaggio cruciale è la scoperta che la fedeltà è percepire la mina affidata non come un impegno obbligante e soffocante, ma come una possibilità di esprimere in libertà il proprio coraggio e la propria intraprendenza, senza paure, senza temere giudizi gravosi, consapevoli dei tempi di ognuno e quindi senza paragoni, mai portatori di senso.
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