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12 maggio 2022, 3

Post n°3089 pubblicato il 12 Maggio 2022 da donmichelangelotondo


Invisibili fuor di metafora

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Maria Aljokhina, a sinistra, e la sua ragazza Lucy Shtein mentre provano il travestimento da rider

Maria Aljokhina, a sinistra, e la sua ragazza Lucy Shtein mentre provano il travestimento da rider

Non vediamo quel che abbiamo sotto gli occhi. Che il luogo più sicuro dove nascondersi sia una piazza, mescolarsi alla folla alla luce del sole, è noto. I ladri sanno che è più facile che qualcuno ti fermi se nascondi la refurtiva: se la porti tranquillamente sottobraccio hai più possibilità. E' così anche nella vita: vediamo quello che ci viene nascosto, è lì che sospettiamo, ma non ci accorgiamo di comportamenti i cui indizi sono disseminati attorno a noi.

La storia di Maria Aljokhina, Pussy Riot, evasa a Mosca dai domiciliari indossando i panni di una rider è illuminante per diverse ragioni. Primo: persino in Russia, oggi, puoi sfuggire al controllo claustrofobico e non serve un piano di evasione da film. Basta, semplicemente, confondersi alla folla - come sempre. Quale folla? I veri invisibili sono i corrieri delle consegne a domicilio. Sono panorama non percepito, lo scenario abituale. La donna è uscita dalla casa dove si trovava ai domiciliari vestita con una divisa di una ditta di delivery, ha raccontato in un'intervista: giacca con cappuccio verde, berretto e zaino con le insegne.

Non ha nemmeno dovuto salutare con disinvoltura, o accelerare davanti alle guardie. Ne ha incrociate molte, fino al confine. Una volta lì, è riuscita a varcarlo al terzo tentativo. La storia è appassionante, ve la consiglio. Mi è tornato in mente che durante il primo severo lockdown anche i corrieri della droga, lo spaccio urbano, consegnavano a domicilio indisturbati. Il fine per cui ti mascheri dipende, in effetti. La questione è quale sia una maschera sicura: dei rider si denuncia la povertà di diritti dicendo che sono "lavoratori invisibili". Anche fuori di metafora: letteralmente invisibili.

 

 
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