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Il vero merito di Sheryl Sandberg
di Riccardo Luna
Il vero merito di Sheryl Sandberg
03 GIUGNO 2022 ALLE 10:49
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All'improvviso Sheryl Sandberg ha lasciato Facebook. Quando ho letto il suo post ho provato la sensazione che avvertiamo quando arriva la notizia che qualcuno, un tempo famoso, ma sparito dalle scene da moltissimo tempo, è deceduto. Era ancora vivo? Sheryl Sandberg era ancora il braccio destro di Mark Zuckerberg? Era da un po' che era sparita. Eppure sulla carta era sempre il direttore generale, il capo di tutte le operazioni di un gruppo che da qualche mese chiamiamo Meta, da quando il capo ha deciso che il metaverso è l'obiettivo, anzi la meta, verso cui andare.
Se parliamo di Sheryl Sandberg oggi è perché è stata l'artefice del successo di Facebook, la persona che ha spiegato a Zuckerberg come trasformare un social che all'inizio ti chiedeva solo di creare una rete di amici (Aggiungi come amico era il pulsante fondamentale) in una macchina per fare soldi (registrando ogni nostra scelta e profilandoci, per venderci meglio agli inserzionisti pubblicitari). Ma se ne parliamo è anche perché a un certo punto della sua vita e della sua carriera, Sheryl Sandberg è diventata una leader, la paladina di un nuovo femminismo.
Accadde all'improvviso, l'8 dicembre 2010, a Washington, quando la Sandberg tenne un famoso discorso, un TED, come vengono chiamati quei discorsi di una quindicina minuti in cui chi parla prova a emozionarci con un'idea o una storia che cambiano il mondo. In quel caso la storia era quella delle donne e del lavoro, di come sul lavoro le donne sono penalizzate sempre. Per colpa degli uomini, ma anche perché non si fanno abbastanza avanti.
Quel giorno la Sandberg citò alcuni dati. Sono passati 12 anni e quei dati sono cambiati: le donne capo di Stato erano 9 e adesso sono 29; quelle presenti in Parlamento erano 13 su 100 e ora sono 25; quelle che guidano grandi aziende erano il 15% e ora sono il ventitre. La strada è ancora lunga, ma il vento è cambiato.
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