maranatha!

10 gennaio 2020

PASTORI SECONDO IL CUORE DI DIO
Gv 10,9-16
La Parola eterna che era presso Dio ed era Dio, si è fatta carne per abitare in mezzo a noi, si è fatta Porta, perché noi possiamo entrare attraverso di lui e trovare salvezza, entrando e uscendo, attraverso i pascoli della vita, e si è fatta Pastore di bellezza e di bontà, che conosce le sue pecore ed è da esse conosciuto. Il Cristo-Pastore è una Porta spalancata, è "la Porta" per antonomasia, senza specificazioni: non è la porta di qualcuno in particolare, ma di chiunque entri attraverso di lui, cioè di ebrei e di gentili, di chi appartiene al recinto di Israele e di chi non ne fa parte, perché ormai il criterio di appartenenza è dato dall'ascolto della Sua voce e dalla sequela sulle Sue orme.

9 gennaio 2020

8 gennaio 2020 bis

ESSER SERVI DELLA SUA PAROLA
Mt 2,19-23
"Non temere" (Mt 1,20). E su questa Parola egli agisce, egli fa la Parola, e lascia così che i suoi piani siano sconvolti, modifica completamente i suoi progetti di vita. Giuseppe è in continuo movimento a servizio della vita del bambino e della madre: pronto a recarsi in Egitto per sfuggire al male, ora lo lascia per tornare nella terra di Israele, entra nella dinamica che Dio gli propone e la traduce in gesti concreti. Lega la sua vita alla vicenda di Gesù e per custodire la vita di questo bambino fa scelte rischiose, impegnative, riparte continuamente pur non giungendo alla comprensione completa, pur dovendo credere nella notte. E nella notte gli capita anche di avere paura: "Quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi" (v. 22). Non teme per sé, teme per la vita di quel bambino di cui ha assunto la paternità. Ci sono momenti in cui il buio è particolarmente tenebroso e la speranza si affievolisce, la fede è messa alla prova.

8 gennaio 2020

"Prendo spunto dall'aggressione subìta dall'ex onorevole Scotto, a Venezia, il 31 dicembre, per scriverle che il fatto non mi stupisce più di tanto, anche se mi allarma perché sembra un'avvisaglia di ben peggiori tempi. E' evidente che i violenti hanno coperture politiche e, se non solidarietà, hanno almeno l'indifferenza e la mancata consapevolezza da parte anche di certe istituzioni del pericolo che corre la Democrazia in presenza del fascismo strisciante"."Mi allarma molto di più quanto accaduto a Terralba, in Sardegna, un comune di oltre diecimila abitanti dove vivo e mi occupo di politica, di problemi sociali, tengo conferenze in genere a carattere storico e ne organizzo altre. Il 19 dicembre, la maggioranza dei consiglieri comunali di questa città ha votato per il rigetto della revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini, confermandola: Mussolini non si tocca. Così come non si tocca il suo sodale Asclepia Gandolfo, prefetto di Cagliari nel 1924. Questo è il messaggio politico dell'amministrazione comunale.
Ma ancor più stupore ha sollevato in me che ben cinque consigliere comunali abbiano votato pro Mussolini e cioè a favore di colui che considerava la donna creata solo per fare figli, per stare in cucina e per essere trattata come oggetto dei trastulli sessuali del maschio".

7 gennaio 2020

LACRIME DI UMANITÀ
Mt 2,13-18
La vulnerabilità ci affratella. Siamo corpi esposti alla relazione con l'altro, alla ferita o alla cura. Alla ferita che subiamo o che infliggiamo; alla cura che riceviamo o che doniamo. Nella comune vulnerabilità è inscritto un comando: farci responsabili della vulnerabilità ed unicità dell'altro.

6 gennaio 2020

Dio si è fatto uomo non per rispondere ai nostri bisogni,ma per dare compimento alle sue promesse rivolte a tutti gli uomini...ma a volte corriamo il rischio di non essere consapevoli di queste ricchezze che ci circondano i che accadono intorno a noi. Ce ne stiamo sui nostri tronetti, belli tranquilli, pensando di essere al centro del mondo e ci scopriamo a ignorare lo straordinario che sta accadendo sotto i nostri occhi. Inoltre quando qualcuno che nemmeno conoscevamo ci svela questo straordinario, invece di accoglierlo con riconoscenza e gratitudine, tendiamo a ignorarlo perdendo così un'importante occasione: prendere consapevolezza che gli stranieri ci svelano lo straordinario che avviene nel nostro ordinario e che rischia di sfuggirci. Accogliamo dunque lo straniero, facciamolo passare da estraneo a conosciuto. Così aprirà i suoi scrigni pieni di doni e insieme godremo dello straordinario che avviene ogni qual volta si è capaci di accogliere tutti insieme un Dio che viene a noi nella tenerezza di "bambino con sua madre".

5 gennaio 2020

Nel vangelo dello scorso 1 gennaio i pastori tornarono a casa lodando Dio perché avevano contemplato ciò che oggi ci dice il Vangeli:
1)un Dio che si fa parola comprensibile nella persona di Gesù.
2) un Dio che accetta di essere Parola anche rifiutata da tanti discorsi barbosi e sofistici.
3) una Parola umile che semplicemente illumina l'ostacolo,non te lo elimina.
4) una parola che crea,educa,che ha misericordia.
In pratica, una Parola che salva.
P. S. Un proposito di questo nuovo anno: saper lodare Dio dei tanti e al tempo stesso nascosti benefici.

4 gennaio 2020

Cosa mi preoccupa? I soliti e nefasti venti di guerra che con sé portano solo morte e distruzione. La preoccupazione personale riguarda la MALEDETTA STORTURA POLITICA DELLA RELIGIONE: il jihad (= combattimento volto alla pacificazione delle passioni individuali e al mantenimento del benessere della collettività) non è la guerra santa contro gli infedeli? Perché il popolo libico a maggioranza musulmana invoca la guerra santa contro la Turchia, repubblica musulmana? Chi tra loro è infedele? Perché? L'unica infedeltà che io vedo è solo verso il bene della vita e verso il Trascendente che ci ha creati solo per amore...basta violentare la religione e utilizzarla per i propri usi e fini egoistici.
P. S. Questo vale per tutte le religioni, l'esempio Turchia-Libia è solo il pretesto e la causa di questa mia riflessione.

3 gennaio 2020

LA PAROLA È VITA
Giovanni 1,1-5
Ascolto e obbedienza hanno spinto Gesù a cercare non la propria gloria, la propria personale affermazione, ma la volontà del Padre; a dire non parole sue ma quelle udite dal Padre, facendosene così trasparenza, narrazione, volto. In Gesù anche noi entriamo in questa relazione ed essa ci chiede verso chi o che cosa siamo rivolti, chi e come ascoltiamo; ci interroga sulla nostra obbedienza e sulla capacità dei nostri gesti e parole quotidiani di raccontare qualcosa del Padre... attraverso le nostre parole e azioni.

1 gennaio 2020

Come si diventa madre di Dio? Come generare Gesù in questo nuovo anno? Accettando gli imprevisti. Anche Maria avrebbe voluto un matrimonio regolare,una gravidanza normale,un parto a casa sua...nulla è stato di tutto ciò. Ma anziché fare la frustrata depressa e polemica costruisce e apprezza con gioia ciò che vive: l'amore di Giuseppe,la gioia della maternità e l'abbandono in Lui. Auguri!