maranatha!

9 marzo 2020

IL TUTTO DELLA FRATERNITÀ
Mt 6,7-15 
Non possiamo eliminare il male e la sofferenza ma nella prossimità potremo forse dargli un senso.

7 marzo 2020

REALIZZAZIONE VERA E AUTENTICA
Mt  5,38-48 
C'è una giustizia che dà accesso al regno dei cieli e c'è una giustizia che non vi fa entrare. C'è un essere giusti che si accontenta dell'osservanza della Legge e c'è una giustizia che tende verso quella perfezione che è la misura del Padre. Per passare da una all'altra occorre un superamento: "Se la vostra giustizia non supererà ... non entrerete nel regno dei cieli". Occorre ascoltare ciò che è stato detto, ma con un cuore e uno sguardo che osano vedere oltre o, meglio, osano vedere più in profondità, mirano a una profondità maggiore che scardina ogni logica del mondo. Una logica diversa, come diverso il suo amore per noi.

6 marzo 2020

RINGRAZIARE PER CIÒ CHE SI HA Mt 5,27-37
Come comportarsi davanti alla legge e ai nostri istinti? Circa la legge, Gesù attraverso, la sua vita spesa per amore, ha rivelato una giustizia infinitamente più generosa di quella della legge, e l'ha offerta a tutti, gratuitamente (quindi saper andate oltre i comandi). Circa le passioni Gesù ci propone ringraziamento e l'azione di grazie per quello che si ha può costituire un rimedio alla bramosia per quello che non si ha: prima di volere altro o di più, si tratta di riconoscere quanto si è già ricevuto.

5 marzo 2020

L'AMORE,MUSURA DELLA LEGGE
Mt 5,20-26
La Legge è un punto di partenza, stabilisce un minimo, ma l'amore non conosce limiti! Per entrare nel Regno non basta la giustizia degli scribi e farisei, occorre una giustizia che ecceda i limiti della Legge, che ne varchi i confini: è la giustizia del Padre, che ama, perdona e salva gratuitamente. È una "giustizia eccessiva" perché l'amore che la muove non conosce misura. Fare qualcosa di più di quanto richiesto dalla Legge indica autentica comprensione di essa, incarna l'amore, manifesta gratuità.

4 marzo 2020

SALE E LUCE PER GLI ALTRI
Dopo le beatitudini Gesù dice: "Voi siete il sale della terra e luce del mondo".Sale e luce, due immagini che dicono la nostra vocazione: esistiamo a favore di altri, non di noi stessi. Il sale, sempre necessario e invisibile, esalta tutti i gusti e conserva gli alimenti; e la luce dona visibilità a tutto ciò che non è lei, a tutti coloro che sono nella casa. Questa parola di Gesù dice la nostra verità di discepoli e discepole in mezzo agli altri: non siamo lo scopo di noi stessi; Ma c'è una durezza rara in questa pagina. Se perdiamo il legame intimo con il Signore Gesù che è la luce e la sapienza del mondo, e che fa di noi, per partecipazione, sale e luce, non c'è per noi misericordia possibile in questo mondo.

3 marzo 2020 bis

https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/patriciello-ugo-ragazzo-rapinatore-ucciso-a-napoli?fbclid=IwAR0CTqkvUuK_0i_Esos9RMmZ-TtT_j4BMDVF5fGBbCLzKrkl-5oGvb3zCQI

...glielo diciamo ai nostri ragazzi che rapinare,rubare,non andare a scuola per futili motivi non solo è peccato...ma è soprattutto un reato? Meditiamo...sia il 15enne,che il carabiniere son vittime di uno stile di vita malato e noi adulti abbiamo grandi responsabilità!

3 marzo 2020

IN CAMMINO CON GESÙ
Mt 5,1-12
Che cos'è la felicità, la beatitudine a cui tutti aspiriamo? Il cammino che conduce alla felicità è esso stesso fonte di felicità, una strada da percorrere passo dopo passo. A ciascuno di noi, oggi, spetta di cogliere come queste proclamazioni si compiono nella vita di Gesù, con Gesù lui e in Gesù, nella nostra vita. E dunque di camminare insieme a lui sulla "via che conduce alla vita". Proviamo a (ri)partire, un passo dopo l'altro: chi ce lo impedisce?

2 marzo 2020

Il racconto fa emergere la sproporzione tra ciò che i primi chiamati sapevano di Gesù e la loro risposta, a dirci che questa sproporzione resta anche nella nostra. Per quanto sappiamo di Gesù, conosciamo ben poco di ciò che ci attende. Se lo sapessimo, fuggiremmo spaventati! Ciò che consente quella rapida risposta è l'essersi fidati. Sappiamo poco di Gesù ma sapremo soffocare la voce che dentro di noi dice: "Vieni dietro a me. Non andare dietro ai tuoi pensieri, alle tue illusioni, alle tue paure. Vieni dietro a me"? Forse, un giorno, anche noi vivremo la tentazione di Pietro, che quando Gesù annuncia la passione, esce in quel grido: Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai! (forse pensava:non ci accadrà mai!). Gesù dice a Pietro: "Torna dietro a me". Sembra sapere che Pietro e noi, era tentato di stabilire la via, e Gesù lo richiama a stare al suo posto, dietro Lui. E se, un giorno, anche a noi accadrà di pretendere un vangelo senza croce, un amore senza rifiuti e opposizioni, che ci sia qualcuno a rimproverarci e a dirci di ritornare dietro al Signore!

1 marzo 2020

Astenendosi per quaranta giorni
dagli alimenti terreni,
il Cristo dedicò questo tempo quaresimale
all'osservanza del digiuno
e, vincendo tutte le insidie
dell'antico tentatore,
ci insegnò a dominare
le suggestioni del male,
perché, celebrando con spirito rinnovato il mistero pasquale,
possiamo giungere alla Pasqua eterna.