Creato da donmichelangelotondo il 27/10/2013
proporre buoni e belli pensieri
 

Messaggi di Giugno 2022

30 giugno 2022, 5

Post n°3332 pubblicato il 30 Giugno 2022 da donmichelangelotondo

I primi 100 milioni di followers di Musk
di Riccardo Luna
I primi 100 milioni di followers di Musk(reuters)
Ora è vicino al sorpasso su Cristiano Ronaldo, poi toccherà a Rihanna, Katy Perry e Justin Bieber e infine Barack Obama che guida la classifica mondiale
30 GIUGNO 2022 ALLE 12:36
1 MINUTI DI LETTURA
Facebook
Twitter
Email
LinkedIn
Pinterest
Link
Elon Musk ha appena tagliato il traguardo dei 100 milioni di followers su Twitter. E' ad un passo dal riprendere Cristiano Ronaldo, poi toccherà a Rihanna, Katy Perry e Justin Bieber e infine Barack Obama che guida la classifica generale a quota 132 milioni. Questione di qualche settimana e Twitter avrà un nuovo re.

Perché Musk si ferma (per ora) su Twitter
di Riccardo Luna
13 Maggio 2022

Infatti nell'ultimo mese e mezzo Musk ha guadagnato 20 milioni di followers, l'ex presidente degli Stati Uniti appena uno. Se Musk alla fine davvero comprerà Twitter, comprerà il social network di cui è l'utilizzatore di maggior successo. Questo primato non arriva per caso.
Elon Musk ha un problema. E non è Twitter
di Riccardo Luna
19 Maggio 2022

Musk cresce più di tutti perché Twitter lo usa più di tutti. Di più: perché anche grazie a Twitter ha trasformato la sua vita in un reality show: ogni giorno si racconta, esterna, discute, litiga, scherza. Sembra incredibile che in mezzo a tutto questo twittare trovi anche il tempo di lavorare e guidare alcune delle aziende più importanti del mondo come Tesla e SpaceX. Al contrario gli altri ormai praticamente tacciono e hanno affidato la gestione del profilo agli addetti stampa che ne fanno un uso algido e di fatto promozionale e quindi poco interessante.
Pensavo fosse Elon e invece era Brunetta
di Riccardo Luna
01 Giugno 2022

E' stato lo stesso Musk qualche mese fa a notarlo, con un tweet ovviamente, in cui si chiedeva: "Twitter sta morendo?", proprio perché i profili con maggior seguito erano di fatto inerti. La verità è che per le cosiddette celebrities Instagram e Tik Tok funzionano molto meglio, Twitter invece resta il social perfetto per le notizie. Musk è riuscito ad impadronirsene solo perché è diventato lui stesso la notizia: qualche giorno fa uno dei più importanti siti di tecnologia del mondo ha rilanciato una newsletter intitolata "This Week in Elon", ovvero che ha fatto e soprattutto detto Musk questa settimana. Va detto che non ha scelto la settimana ideale per ripartire: per la prima volta Musk tace da una settimana esatta. Sarà in vacanza? O avrà deciso di chiudere il reality show che aveva inventato?

 

 
 
 

30 giugno 2022, 4

Post n°3331 pubblicato il 30 Giugno 2022 da donmichelangelotondo

Io sogno tu sei
di Gabriele Romagnoli
Io sogno tu sei
Ascolta l'articolo
01:39

30 GIUGNO 2022 ALLE 00:01
1 MINUTI DI LETTURA
Facebook
Twitter
LinkedIn
Email
Link
Pinterest
La prima cosa bella di giovedì 30 giugno 2022 è quel sogno in cui sei con qualcuno che non c'è più e dopo un po' te ne rammenti, ma continui come niente fosse, per non svegliarti, per non svegliare l'altro. E' un sogno che inizia come tutti, in una situazione che puoi aver già davvero vissuto o no. La presenza di chi non dovrebbe più esserci ti sembra naturale. La rivelazione arriva come un soffio, ti passa dentro. Non lasci che ti faccia cambiare espressione, continui a parlare e sorridere, quasi ti convinci che vada tutto bene, che questa sia ancora la vita. Lo stupore ti accende un mezzo sorriso. Nell'altro, di riflesso, affiora un velo di malinconia. E' come se avesse capito, ma per lo stesso affetto che vi lega continuasse la sua parte. Siete Harrison Ford e il replicante nell'ultima scena di Blade runner e quel sogno è tutto il tempo che vi è concesso, non per farvi domande esistenziali e avere risposte definitive, ma per giocare a come niente fosse accaduto, perché l'avete dimenticato, non l'avete mai saputo, non è successo. C'è solo questo tavolo, questo foglio su cui scrivete programmi per l'estate, con una biro rossa e ogni parola sbiadisce quando l'hai finita, ma tu vai a capo, e a capo e a capo. Io sogno tu sei.

 

 
 
 

30 giugno 2022, 3

Post n°3330 pubblicato il 30 Giugno 2022 da donmichelangelotondo

L'ambita libertà
Di
Fabio Mansella -
30 Giugno 2022
Ma esiste?

Libertà, desiderata e temuta libertà. Non solo sogno americano, ma di tutti i popoli.

Pagheremmo per essa, ma per comprarla abbiamo bisogno di un lavoro e questo significherebbe rinunciare al tempo, ovvero alla libertà. Ma è possibile essere liberi? Chiaramente no.

Dai primi tempi della nostra vita siamo vittime di liberticidio. Pensate, nasciamo senza che abbiamo parola in merito giustamente, ma già qualcuno decide per noi e questa non è libertà. Siamo obbligati ad andare a scuola, per avere una cultura che ci aiuterà a vivere e interagire con il mondo esterno. Dobbiamo lavorare e dobbiamo studiare, ma già in questo c'è libertà, per sommi capi decidiamo cosa scegliere, almeno per la maggior parte dei casi.

Siamo liberi da noi stessi? La nostra coscienza ha una forma limitata direbbero alcuni vecchi filosofi, limitata dal nostro corpo. Eppure alcune religioni professano la meditazione, un qualcosa capace di andare al di là del corpo. Alcuni, ad esempio, praticano il viaggio astrale: lo "spirito" scinde dal corpo e vola, ovunque vuole. Questa è un apparente libertà, eppure abbiamo bisogno di qualcosa per praticarlo.

Ecco, proprio questo "bisogno di" non ci rende liberi. Fisiologicamente non siamo liberi. Per vivere abbiamo bisogno che il nostro cuore pompi il sangue, abbiamo bisogno di respirare, mangiare e bere. Siamo schiavi del nostro corpo in questo senso.

Cambiamo aspetto, quello psichico. Viviamo dell'approvazione dell'altro, abbiamo bisogno di affetto per stare bene. Se questo ed altro non dovesse avvenire, candiamo in squilibri psichici, capaci di far insorgere disturbi, alle volte incurabili.

Quindi, la libertà non esiste. Per essere liberi dovremmo essere privi di bisogni e dipendenze. Il semplice desiderio di essere liberi non ci rende tali. Analizziamo un attimo il desiderio. Sentiamo il bisogno di qualcosa che non abbiamo e, il bisogno, come detto prima, è liberticida.

Ma andiamo più vicini a noi: i diritti. Questi, che spaventano alcuni partiti politici, oggi non li abbiamo, almeno nella circoscrizione italiana. Pensiamo all'aborto. In Sicilia c'è l'85% di obiettori, personale medico che si rifiuta di praticare l'aborto.

L'unica volta in cui siamo liberi, una libertà illusiva, è quando sentiamo di essere liberi. La sensazione è capace di alterare la razionalità e realtà della persona. Ma facciamoci bastare questo!

 

 
 
 

30 giugno 2022, 2

Post n°3329 pubblicato il 30 Giugno 2022 da donmichelangelotondo

La ritmoanalisi
Di
Mario Castellana -
30 Giugno 2022
Da Lúcio Pinheiro dos Santos a Gaston Bachelard

A volte succede che case editrici periferiche e nate da poco tempo offrono ai lettori interessanti collane che propongono inediti itinerari di ricerca con la pubblicazione e la traduzione di testi di figure poco note e appartenenti a mondi culturali non al centro dei dibattiti; inoltre, i testi scelti per loro natura transdisciplinari tendono a non scindere le ragioni del pensiero dalle verità della vita e si distinguono per essere espressione autentica di un modo particolare d'essere e di vedere il mondo secondo ottiche spesso in contrasto con quelle in vigore. Si segnala in tal senso la collana MAAT STUDIES, diretta da Enrico Giannetto e ispirata alla dea egizia MAAT, che trovava nella stella polare Vega della costellazione della Lira, dove passava la Via Lattea, il suo costante punto di riferimento; come poi avverrà nel mondo greco, la contemplazione dell'universo era fonte di conoscenza e nello stesso tempo di una verità a cui legare strettamente il modo di vivere. Non a caso MAAT veniva rappresentata con una leggera e diritta piuma di struzzo che stava a significare la dea della verità, della rettitudine, della giustizia e nello stesso tempo espressione della mitica ‘età dell'oro' quando ancora il male non era apparso; ma serviva anche come una bilancia per verificare al momento della morte se il peso dell'anima o del cuore messi su un lato superava o meno il peso della piuma messo sull'altro.

Con questo intento di verificare il peso veritativo ed esistenziale del non comune percorso di ricerca di una figura del ‘900, quasi del tutto ignota come il filosofo Lúcio Pinheiro dos Santos (1889-1950) da considerare nello stesso tempo particolare espressione dell'anima di un paese come il Portogallo, sono apparsi, in ottima traduzione da parte Veronica Pozzessere con relative e significative introduzioni, due testi scritti da studiosi di questa figura come Pedro Baptista (1948-2020), Il filosofo fantasma. Lúcio Pinheiro dos Santos (Catania, A&G - CUEM 2020) e Rodrigo Sobral Cunha, Filosofia del ritmo portoghese (Catania, A&G -CUEM 2020), testi entrambi con prefazione di Enrico Giannetto dal titolo ‘Verso una filosofia naturale della pluralità del tempo'. Quest'ultimo testo si segnala in particolar modo per il fatto che è ‘seguito dallo studio di Gaston Bachelard sulla Ritmoanalisi' di Pinheiro dos Santos, la cui opera del 1931 purtroppo è andata perduta; citata e analizzata dall'epistemologo francese nel capitolo VII della sua opera del 1936 La dialectique de la durée ( trad. it. La dialettica della durata, Milano, Bompiani 2010, pp. 318-361), è la sola fonte che permette di avere una idea di fondo del pensiero di questo ‘filosofo fantasma' che fu fisico e psicologo, come lo chiama Pedro Baptista, anche se come viene giustamente chiarito da Veronica Pozzessere la finalità bachelardiana era rivolta a "supportare i suoi studi sull'argomento" e gettare le basi di una filosofia della pluralità dei tempi nel suo incontro-scontro con le tesi di Henri Bergson.

Ma per capire la ‘Ritmanálisi' è da sottolineare che sia Pinheiro dos Santos che Bachelard negli anni '30 si stavano confrontando con gli sviluppi delle nuove teorie fisiche del ‘900, quali la relatività e soprattutto la nascente meccanica quantistica che stavano dando una nuova immagine dell'atomismo e del ‘ritmo' degli atomi e dei ‘ritmi del tempo, dei tempi' grazie ‘allo spazio-tempo curvo e alla variabilità discreta, discontinua dei quanti', come sottolinea Enrico Giannetto che fa riferimento pure ai lavori più recenti degli anni '80-'90 di Michel Serres rivolti a ‘riscoprire il tempo' e agli ‘elementi di ritmoanalisi' e alla ‘conoscenza dei ritmi' di Henri Lefebvre. Anche se in maniera indiretta e attraverso la mediazione dell'epistemologo francese emergono dai due studi tradotti lo spessore e la statura teoretica di Pinheiro dos Santos col suo "discorso sul ritmo che spazia dalla fisica quantistica alla psicologia, dalla psicoanalisi alla biologia, dall'antropologia all'ecologia", come evidenzia Veronica Pozzessere nel fare la storia della ritmoanalisi con l'analisi di altri pensatori portoghesi come Leonardo Coimbra su cui si sofferma il testo di Sobral Cunha; tale importante testo ci permette di prendere atto dell'esistenza di una vera e propria ‘filosofia del ritmo portoghese', la cui originalità "caratterizza questa terra di confine, il Portogallo, luogo che conserva un rapporto privilegiato con la natura" sino a costituire "una tradizione di pensiero che sin dall'inizio ha messo la natura al primo posto" per Veronica Pozzessere che trova delle forti analogie con lo stesso percorso poetico di Fernando Pessoa nella poesia Natura tanto indefinibile quanto Dio.

In tal modo si deve prendere atto che esiste un capitolo del pensiero filosofico-scientifico, quello portoghese, oltre alla più nota letteratura, con le proprie peculiarità che sino ad ora non ha avuto una adeguata attenzione critica nei dibattiti del ‘900 né tanto mano nei manuali di filosofia; i due testi tradotti ci permettono di entrare in un preciso universo teorico dove primeggia la figura di Pinheiro dos Santos con la sua originale teoria basata sul ruolo cruciale assegnato al ritmo ritenuto in grado di essere un principio che genera l'equilibrio e l'armonia universali. Il testo di Cunha in particolar modo ci permette di trovare delle analogie ‘ritmoanalitiche' con altre figure come Coimbra, Joaquim Domingues e Ludwig Klages che si sono soffermati nel trovare diversi punti in comune tra il pitagorismo e alcuni sviluppi del pensiero scientifico del ‘900; in tal modo si dà al ritmo, significativamente definito O ritmo excelso, una valenza ontologica che costringe a mettere in discussione, come ha fatto lo stesso Bachelard in Le nouvel esprit scientifique del 1934 dove si parla della necessità di una ‘epistemologia non-cartesiana' e di una ragione complessa più capace di cogliere le diverse nuances del reale, la visione cartesiana del mondo con le sue propaggini meccanicistiche. Pinheiro dos Santos, quasi in analogia con altre figure del primo Novecento come Pierre Teilhard de Chardin che parlava di Inno alla Materia e Alfred N. Whitehead che dava importanza strategica ai processi, ritiene necessario ridimensionare la visione antropocentrica e ci inoltra in una visione cosmocentrica dove ciò che conta di più è l'ascolto della natura e dei suoi ritmi naturali col dare un senso diverso a "quel ritmo prossimo della vita ed al divenire eracliteo", come viene sottolineato da Veronica Pozzessere.

I due testi, oltre a fornire una inedita ricostruzione bio-bibliografica di tale ‘filosofo fantasma', si segnalano per una precisa scelta metodologica portata avanti, come nel caso soprattutto di Pedro Baptista e autore di altri lavori come anche del progetto di costituzione della prima Facoltà di Lettere di Porto, "attraverso i fossili di radiazioni del suo spettro"; è da tenere presente che il concetto di ‘spettro', poco tenuto in debita considerazione nei dibattiti filosofico-scientifici, si trova nello stesso Bachelard che a sua volta lo derivò dalle profonde analisi delle teorie fisiche del primo Novecento, come si ricava da un recente lavoro sull'epistemologo francese (cfr. Charles Alunni, Spectres de Bachelard, Paris, Hermann 2018) proprio per indicare la pluralità, le potenzialità e i fili multipli di un percorso oscillante tra filosofia, scienza e poesia. In tal modo si comprendono meglio la portata ed il senso stesso dell'idea originale compresa nello scritto ‘A ritmanálisi', frutto della combinazione di diversi fattori e anche degli stessi stretti rapporti di Pinheiro dos Santos con il pensiero francese dei primi decenni del secolo scorso; nelle pagine dei due testi "lo spettro prende forma" e si irradia sino a poter parlare con Cunha di una stessa "ragione ritmica germinata dalla ritmoanalisi", opzione teoretica venuta a galla tra le due guerre e sviluppatasi da una parte insieme cogli apporti decisivi della relatività, della fisica dei quanti e della meccanica ondulatoria e dall'altra con l'emergere del concetto di energia propria della psicoanalisi e del movimento surrealista.

In tale modo, come in Bachelard, scienza, filosofia, poesia e altre costellazioni concettuali come la psicoanalisi, pur appartenenti a mondi diversi, si presentano come universi aperti, dialogano in maniera costruttiva mettendo in crisi la granitica ragione cartesiana e demolendo i miti di un certa modernità e i suoi ‘assoluti terrestri' come li chiama Dario Antiseri; ed in Pinheiro dos Santos prende sostanza teoretica la "nozione filosofica di ritmo" che ci permette per Cunha "una rinnovata comprensione del tempo e dell'universo che rinvigorisce le dialettiche con il sapore della vita cosmica e dell'intelligenza arguta, soppiattando logicismi cosisti e binarismi forti, conciliando l'esprit de géométrie e l'esprit de finesse". In tal modo emerge una visione del ritmo basata non tanto sulla ripetizione, ma sull'innovazione sino ad elevarsi in "senso creazionista" col fornire, quasi analogamente al percorso di Romano Guardini negli stessi anni, "una comprensione dinamica delle polarità su tutti i fronti" col generare così, a dirla con Bachelard, un esprit surrationnelmultiforme dove svolgono un ruolo creativo sia la ragione filosofico-scientifica, soprattutto nella sua veste matematica, che la rȇverie in azione negli universi poetici. E non sarebbe esagerato affermare che la ritmoanalisi, proposta da Pinheiro dos Santos nutritosi sul piano ermeneutico della presa in carico di diverse costellazioni concettuali del primo Novecento, sia stata la via portoghese della complessità, come è stata del resto quella di Gaston Bachelard in base alle indicazioni forniteci da Edgar Morin.

Così questi due testi che vanno letti insieme non solo ci offrono attraverso la storia della ritmoanalisi quasi una archeologia del pensiero portoghese con l'offrirne un inedito panorama dove in questi ultimi tempi, grazie alla riscoperta di tale filosofo fantasma, è in atto un movimento di pensiero che Rodrigo Sobral Cunha chiama Filosofia atlantica del ritmo a cui dare una più adeguata attenzione critica; ma aiutano anche a capire un momento del pensiero europeo del primo Novecento e ad ‘esumare delle armonie nascoste', come le chiama Charles Alunni, tra figure che pure con intenti diversi si sono incontrate nutrendosi a vicenda dei rispettivi punti di vista, una vota abbeveratesi a diverse e comuni fonti di Siloe. E a questo proposito assume un diverso significato storico-teoretico un'altra ‘armonia nascosta', quel fatto poco noto e relativo alla traduzione in portoghese nel 1934, con relativi dibattiti e con significative risonanze anche in Brasile, di una delle ultime opere del matematico ed epistemologo Federigo Enriques, La signification de l'histoire de la pensée scientifique; tale opera passò inosservata in Italia e fu invece, grazie a Paul Valéry e Gaston Bachelard, al centro di animati dibattiti in Francia che determinarono un crescente interesse nel mondo portoghese verso queste problematiche sino all'organizzazione a Lisbona di un Congresso Internazionale di Storia della scienza nello stesso anno e voluto da Hélène Metzger (Hélène Metzger, vittima della Shoah, filosofa della scienza, 27 gennaio 2021).

Bisogna essere grati, dunque, a Enrico Giannetto e a Veronica Pozzessere che ci hanno proposto una figura degna di essere conosciuta e che può incarnare i nostri sempre più pressanti aneliti veritativi dopo le illusioni del pensiero post-moderno, oltre all'invito a non sottovalutare l'apporto di altre tradizioni di pensiero; in tal modo si può parlare anche di una specifica filosofia portoghese anche perché al suo interno, in questi ultimi decenni, stanno prendendo piede altri significativi percorsi come quello relativo all'Epistemologia da Interdisciplinaridade, portato avanti da Olga Pombo, e nel campo più specifico della filosofia della scienza.

 

 
 
 

30 giugno 2022

Post n°3328 pubblicato il 30 Giugno 2022 da donmichelangelotondo

(Leggo)
«Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati» Mt 9,1-8.

Miseria e misericordia. È così che sant'Agostino riassume l'opera redentrice di Cristo. Miseria dell'uomo; misericordia di Dio. Il miracolo di Cristo, che perdona i peccati e dà la salute, proclama che la misericordia di Dio è più forte della miseria dell'uomo.

(Prego)
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l'anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

(Agisco)
Perché l'eucaristia, il segno più alto del perdono, sia il nostro ringraziamento per ciò che Egli ha fatto per tutti noi.

 

 
 
 

29 giugno 2022, 6

Post n°3327 pubblicato il 29 Giugno 2022 da donmichelangelotondo

L'estate avanza!
Di
Salvatore Memeo -
29 Giugno 2022
Se alle idee si accompagna la serietà, il successo è sicuro.

Progetti sicuri non se ne fanno: oggi è tempo di acuirsi. Visto la stagnazione dei mercati di prodotti energetici, manca la base per lanciarsi con nuove idee. L'energia! Chi ne detiene il monopolio ne fa uso distorto, colla richiesta sui mercati non fa che alzare i prezzi, da scoraggiare investimenti e iniziative. Ci sono anche alcuni settori, poi, dove vi è gran richiesta di prodotti e manodopera che non si riesce a reperire. Sembra quasi che, per mancanza di tessuto confacente, si voglia mettere una toppa inappropriata a delle "disfunzioni" sottomano.

Per ciò che riguarda il personale specializzato, atto a soddisfare la stagione estiva, sembra abbia preso il volo verso altri lidi: all'estero e meglio remunerati, piuttosto che rimanere sul suolo natio, a chilometri zero e mal pagati.

C'è un ricambio però, ma è fatto di precarietà. È dato dagli esasperati che arrivano sulle nostre sponde, spinti dalle avversità del clima e dai conflitti nei loro Paesi di origine. Questi, se da una parte si sobbarcano le imposizioni dei datori di lavoro ai medesimi gli creano degli scompensi d'immagine e di qualità pei servizi resi. Succede poiché non hanno esperienza e attitudine a dove vengono preposti.

L'Italia continua a vantarsi di essere in prima fila per l'afflusso di vacanzieri che arrivano un po' da tutto il mondo, ma fino a quando? Al turista straniero che arriva in Italia, oltre che le opere d'arte, i tanti musei messi a loro disposizione, gli spaghetti e la pizza, c'è bisogno di mettere in primo piano i servizi e la serietà gestionale: una vera accoglienza civile. Questi "prodotti" sono diventati assai carenti e, in vari casi, assenti nel nostro Paese: bagni pubblici, trasporti, guide turistiche ben preparate e onestà intellettuale degli operatori economici in genere.

In gastronomia è importante che la maestranza sia di pianta stabile e non che ci sia improvvisazione e cambio di soggetti a non finire. Si fa presto, per chi è sul mercato, a prendere la nomea di un posto dove non recarsi. Il risparmio non va mai a pari passo con l'utile finale, ma ne è la conseguenza negativa di una male gestione dell'attività. Se non si tiene conto di un briciolo di professionalità e di serietà nel trattare bene le maestranze, si corre il rischio di bruciare il capitale investito.

Le contese umane sono dappertutto tanto che il mondo sembra rimpicciolirsi. Sembra che ne sia la causa di tutto questo inutile e dannoso scalpitare. Ma è solo uno sconcertante modo di vedere la realtà dei fatti in quanto tali, dove il malcontento nasce appunto dalla disparità: tra il lavoro svolto e la paga che un dipendente percepisce.

Il più delle volte, però, l'insofferenza non ha alcun motivo di essere. È puramente negativo vedersi sempre il proprio bicchiere mezzo vuoto senza avvertirne l'altra metà: bevuta o lasciata evaporare per negligenza o stupida arroganza. Il clima resta torbido dacché le richieste non vengono sostenute dalle offerte. Non si può pretendere che le cose non vadano a pari passo. È vero che ognuno di noi ha quel che si merita: sia per educazione al servizio, sia per saperne abbastanza sul da farsi, dove non basta un bel curriculum di presentazione, ma serve una sana e preparata propensione, una volta assunto, a svolgere la propria mansione con diligenza e serietà.

Mi viene in mente quando, mandato dall'Agenzia colla quale collaboravo e che mi presentavo sul nuovo posto di lavoro. Alla richiesta del titolare che mi chiedeva cosa avevo intenzione di guadagnare, io gli rispondevo: - Fatemi lavorare una settimana con una paga irrisoria, dopodiché potremo più facilmente definirne i rapporti lavorativi e lo stipendio. Funzionava sempre. Se si cerca un buon riscatto sociale e si vuol iniziare dal vendere lupini, bisogna che non si dia adito alla sorte, di affondare la nostra barca che li trasporta: faremmo tutti la fine della famiglia Toscano (i Malavoglia verghiani).

 

 
 
 

29 giugno 2022, 5

Post n°3326 pubblicato il 29 Giugno 2022 da donmichelangelotondo

Enjoy Puglia!
Di
Paolo Farina -
29 Giugno 2022
Enjoy your life!

La Puglia, terra del sole, del mare, di colline ora brulle ora verdeggianti, di foreste a due passi dal litorale.

Enjoy Puglia!

Qui puoi divertirti come e quando puoi. L'ospitalità è nel nostro DNA, la bellezza la respiriamo ogni giorno, le possibilità ricettive e le opportunità di svago sono praticamente illimitate.

Hotel extra lusso, ma anche per tutte le tasche (insieme a B&B, pensioni, case vacanza), alta cucina e cucina tradizionale, attrezzature sportive di ogni genere, discoteche, escursioni per amanti del trekking, della bici, dei cavalli: puoi disegnare la vacanza dei tuoi sogni e non avrai che l'imbarazzo della scelta.

Lasciati ammaliare dalla magia di Castel del Monte o dai trulli di Alberobello, entrambi patrimonio UNESCO.

Immergiti nella foresta umbra o nelle acque cristalline dei nostri 865 km di coste.

Trova rifugio nelle nostre masserie seicentesche circondate dagli ulivi secolari tra Monopoli, Fasano e Ostuni, la "città bianca".

Scopri la Valle d'Itria, innamorati del Salento con Lecce, la capitale del Barocco.

Balla la pizzica, a Melendugno come a Gallipoli, i cui locali sono tra i più noti per il turismo LGBT di tutto il mondo.

Puglia, dove è vacanza 12 mesi all'anno.

Enjoy Puglia, enjoy your life!

 

 
 
 

29 giugno 2022, 4

Post n°3325 pubblicato il 29 Giugno 2022 da donmichelangelotondo


La dura (e sbagliata) legge del Pos
di Riccardo Luna
La dura (e sbagliata) legge del Pos
(ansa)
Solita occasione mancata da parte del legislatore per farci fare un salto in avanti
28 Giugno 2022
Aggiornato alle 15:33 1 minuti di lettura

Facebook
Twitter
Email
LinkedIn
Pinterest
Link

E quindi giovedì 30 giugno entra in vigore "la dura legge del Pos". Pagamenti obbligatori con carta di credito in tutti gli esercizi commerciali. Pena, una multa di 30 euro più il 4 per cento della transazione negata. In un paese ancora legato ai pagamenti cartacei e al nero, cioé all'evasione fiscale, ci sarebbe da esultare. Finalmente. E invece no. La norma approvata in gran fretta dal Parlamento nel decreto di attuazione del Pnrr sembra fatta apposta per diventare la solita occasione mancata del legislatore per farci fare un salto in avanti. Intanto c'è il meccanismo della multa: è il cliente che deve denunciare l'esercente. Immaginate la scena: devo pagare un caffè, quello mi dice che il Pos è rotto, è sempre rotto il Pos in certi negozi, io esco, chiamo una guardia e sporgo denuncia.
Digitalizzazione
Su PagoPA nel 2021 transazioni per 34 miliardi di euro
16 Dicembre 2021

E poi cambio quartiere probabilmente. Ma il vero punto debole della norma è nell'aver considerato un solo tipo di pagamento digitale: quello con il Pos, appunto, un acronimo che sta per Point of Sale, un oggettino al quale avvicinare la carta di credito per la transazione, pagando ovviamente varie commissioni. Ma lo sa, il ministro dell'Economia Daniele Franco, che questa norma ha voluto, che si possono fare pagamenti elettronici, e quindi tracciati, anche senza carta di credito e con commissioni quasi azzerate? La tecnologia ha fatto passi da gigante in questi anni: avvicini il tuo telefonino a quello dell'esercente, scrivi la cifra dovuta e i soldi si trasferiscono, come per magia.

 

 
 
 

29 giugno 2022, 3

Post n°3324 pubblicato il 29 Giugno 2022 da donmichelangelotondo


Spagna e migranti doppio registro

Facebook
Twitter
Email
LinkedIn

Migranti feriti e morti dopo l'assalto alla grata di Melilla

Migranti feriti e morti dopo l'assalto alla grata di Melilla

La politica del governo spagnolo nei confronti dei migranti che cercano di entrare in Europa "saltando" le due reti metalliche che cingono Melilla è aberrante, non da oggi. E' una politica codificata dopo la strage del febbraio 2014, quando i militari spagnoli spararono contro persone che arrivavano (in questo caso a nuoto) uccidendone, ancora in mare, quindici. Consiste nel "respingimento a caldo": chi arriva da territorio marocchino non ha il diritto di identificarsi, di fare richiesta di asilo, di contare su un interprete come invece prevede la legge internazionale.

Viene semplicemente rimandato indietro all'istante, quando ancora in vita. Mentre dalla costa orientale della Spagna partono con ritmo regolare imbarcazioni di Ong che assistono e sovente salvano dalla morte i migranti che arrivano nel Mediterraneo, applauditissime, dalle coste dell'Andalusia si avvicendano verso Melilla agenti della Guardia Civil incaricati di sparare a vista. Il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, socialista, riguardo alle 37 persone uccise venerdì scorso ha parlato di un "assalto al suolo spagnolo violento e organizzato dalle mafie", e si è rallegrato con la gendarmeria marocchina che lo ha respinto, di concerto con la Guardia Civil.

37 morti. Parole irricevibili, ma soprattutto un doppio registro nelle politiche migratorie e umanitarie di quel Paese che non si può più spiegare con le sole "ragioni storiche": col dire, insomma, che Melilla (si pronuncia con la gl, foneticamente Meliglia) e Ceuta siano "eccezioni" in quanto enclave spagnole in territorio marocchino, perciò confini vulnerabili. Risale alla Reconquista, al 1497, la ispanidad dei due presidi. E' tempo di riconsiderarla, la Storia.

 

 
 
 

29 giugno 2022, 2

Post n°3323 pubblicato il 29 Giugno 2022 da donmichelangelotondo


Fiorin fioretto
di Gabriele Romagnoli
Fiorin fioretto
(ansa)
29 Giugno 2022 alle 05:55
1 minuti di lettura

Facebook
Twitter
LinkedIn
Email
Link
Pinterest

La prima cosa bella di mercoledì 29 giugno 2022, visto che è il giorno dei santi Pietro e Paolo, è il fioretto. Sta dilagando tra gli sportivi. Ma occorrerebbe intenderci: quando e come va fatto? Già ad inflazionarlo rischia la fine del referendum: nessuno lo prende più sul serio. E' una cosa, invece, quasi commovente: un tentativo di negoziare con il destino, che per definizione non dovrebbe lasciarsi influenzare. Invece, ci provano. Il punto è che non sempre azzeccano i tempi, che per uno sportivo è tanto. Lo confondono con il "voto": se mi succede questo, farò quello. E' andata sempre bene all'allenatore Nicola, che ha conquistato due salvezze promettendo percorsi a pedali o marce forzate. Ma avrà davvero influito? Almeno si era speso. Quando Berrettini ha detto: "Se vinco Wimbledon mi taglio la barba", ho tremato. Per lui e per noi. Va bene che la nonna non volesse cose estreme, ma una rasatura in cambio della gloria e di oltre due milioni di euro era francamente una proposta indecente. Almeno, tagliatela prima. E infatti: zot! Niente vittoria, manco un inizio. Povero. Non ci sarà correlazione, ma i fioretti vanno offerti, senza se e senza ma. Adesso, per dire, non tocco più alcol, perché vorrei...

 

 
 
 

29 giugno 2022

Post n°3322 pubblicato il 29 Giugno 2022 da donmichelangelotondo

(Leggo)
«Ma voi, chi dite che io sia?» Mt 16,13-19.

È un reciproco chiamarsi per nome ciò che avviene tra Gesù e Pietro, un riconoscere l'uno l'identità profonda dell'altro. È questo ciò che può avvenire a ogni discepolo che si pone alla sequela di Gesù: essere riconosciuto nella sua identità più profonda e ricevere da questo sguardo di amore, che dona spessore e profondità, un nome nuovo.

(Prego)

La sua parola vi ha chiamati
il vostro nome ha pronunciato
abbandonata casa e campi
Gesù e il Vangelo avete amato.

(Agisco)

Conosco me stesso nei suoi limiti e qualità?

 

 
 
 

28 giugno 2022, 5

Post n°3321 pubblicato il 28 Giugno 2022 da donmichelangelotondo

I MONDIALI IN PILLOLE: URUGUAY 1930
Di
Vincenzo Pastore -
28 Giugno 2022
dav
Il suggello dei maestri uruguaiani

Dal 21 novembre al 18 dicembre prossimi andrà di scena la XXII edizione dei campionati mondiali di calcio che verranno disputati in Qatar. Come ben sappiamo, per la seconda volta consecutiva, ahinoi, la Nazionale non ha staccato clamorosamente il pass per il torneo, visto che siamo campioni europei in carica.

Non sarà la prima volta che non ci saremo. La nostra prima assenza è coincisa con la prima edizione del Mondiale che si tenne in Uruguay, meglio dire, nella sola città di Montevideo.

L'idea una decina di anni prima, la scelta al Congresso di Amsterdam della FIFA del 1928, il torneo due anni dopo in Uruguay. Finalmente la FIFA riesce a organizzare la prima edizione della Coppa del Mondo. Esistono tornei internazionali dedicati alle nazionali, già di un certo prestigio, come la Coppa Internazionale e soprattutto il torneo olimpico di calcio, che a partire dal 1900, è stato inserito tra le manifestazioni olimpiche, seppur questo sport sia ritenuto di basso livello. Ma, nelle intenzioni della FIFA, la Coppa del Mondo deve essere la principale manifestazione calcistica, e non solo. La sede scelta è l'Uruguay, che in tal modo commemora i cento anni del Giuramento della Costituzione. Non a caso lo stadio principale della capitale si chiama Centenario.

Al via quindi, per l'unica volta, alle iscrizioni. Niente qualificazioni. Ci si aspetta il boom di partecipazioni, vi si iscrivono solo in tredici, nove provenienti dal Nuovo Mondo, di cui sette dalla CONMEBOL, la massima Confederazione del calcio sudamericano: Uruguay, paese ospitante, Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Paraguay, Perù, Messico, Stati Uniti, Belgio, Jugoslavia, Francia, Romania. Mancano, oltre all'Italia che è una gran bella squadra, alcune delle nazionali più forti dell'epoca, come Austria e Cecoslovacchia, fautrici della cosiddetta scuola danubiana, Germania e gli spocchiosi inglesi, che ne resteranno fuori fino al 1950, ritenendosi i Maestri del Calcio.

Peggio per loro.

Alcune nazionali, come il Belgio, ricevono degli aiuti finanziari per raggiungere l'Uruguay da parte di Rimet, presidente della FIFA, mentre per la Romania re Carol in persona si prodiga per portare la sua nazionale laggiù.

Le squadre vengono suddivise in quattro gironi, uno da quattro squadre, i restanti da tre. Si gioca con un pallone di cuoio che provoca ferite quando è colpito con la testa, e solo a Montevideo, in tre stadi diversi : il Centenario, il Gran Parque Central e il Pocitos.

Il primo gol della storia dei campionati del mondo è di un operaio della Peugeot, Lucien Laurent, nella partita Francia Messico che rischia di essere rinviata per neve, essendo inverno nell'emisfero australe. La partita finisce 4 a 1 per i transalpini. I gironi vengono vinti dall'Argentina, dalla Jugoslavia, dai sorprendenti Stati Uniti, che annoverano tra le loro file immigrati inglesi e scozzesi, e dai padroni di casa dell'Uruguay. Ora, gli uruguaiani sono dei veri maestri di calcio: hanno vinto le edizioni olimpiche del 1924 e del 1928; "se l'Inghilterra è la madrepatria del calcio, l'Uruguay è il padre" dice qualcuno; tra le sue fila può vantare calciatori del calibro di Cea, Andrade - la meraviglia nera -, Scarone. Alla ben nota" garra", gli uruguaiani associano un calcio tecnico e sublime. Entrambe le semifinali terminano a favore della Celeste e dell'Argentina, che umiliano nell'ordine Stati Uniti e Jugoslavia, la cui partecipazione varrà un buon piazzamento e il ricordo dell' impresa in un film, diventata in seguito una serie, ben nota in Serbia, dal titolo "Montevideo, Bog te Video!".

La finale è una questione di rivalità, il derby del Rio de Plata, un match ad altissima tensione. Prima della gara, l'arbitro belga Langenus, minacciato di morte, prova la fuga, viene intercettato e riportato in albergo, con la promessa di avere salva l'incolumità, e un'assicurazione sulla vita lo incoraggia nell'impresa.

Meglio non rischiare.

La partita è un'altalena di emozioni: segna Dorado per i padroni di casa, Peucelle pareggia e il leggendario Stabile porta avanti l‘Albiceleste. Pareggio di Cea al 57′, sorpasso uruguaiano con Iriarte, e sigillo di Castro per il tripudio dell'Uruguay, in una partita correttissima. I problemi si avranno dopo il fischio di Langenus: un morto e dei feriti negli scontri post gara, chiusura dell'ambasciata uruguaiana in Argentina e rottura delle relazioni tra le due confederazioni sudamericane.

E siamo solo all'inizio.

Capocannoniere del Mondiale : Stabile, 8 reti.

Classifica finale :

1.URUGUAY

2.ARGENTINA

3.STATI UNITI *

4.JUGOSLAVIA

*Per differenza reti.

 

 
 
 

28 giugno 2022, 4

Post n°3320 pubblicato il 28 Giugno 2022 da donmichelangelotondo

Cosa ho imparato da un mal di denti
Di
Miky Di Corato -
28 Giugno 2022
L'importanza di lasciar andare...

Non avevo mai avuto mal di denti in vita mia. Mai, almeno fino a quando, un giorno, non decisi di sbiancarli, fino a quando la mia occasionale dentista non riscontrò delle carie da curare. Premettendo che quei denti, effettivamente, non mi procuravano alcun dolore, scelsi di affidarmi comunque alla competenza di una professionista dimostratasi, dopo, fallace.

Oggi, a distanza di anni da quell'invasiva chirurgia orale, non riesco più a masticare dalla guancia sinistra, le vettovaglie cibarie battono impertinenti sull'affannoso e lancinante molare, costringendomi a triturare pietanze lontano dalla zona pericolosa. Probabilmente, all'epoca, l'inconsapevolezza del benessere mandibolare mi portò a voler rendere perfettibile una condicio già di per sé molto buona.

Oggi, prima di bezzicare consistenti pezzi di pane sbocconcellati in cucina, ricordo, con velata nostalgia, la mia passata capacità di sgranocchiare tutto a 360 gradi, senza prestare attenzione al canale migliore da cui indorare la pillola.

E, solo allora, mi rendo conto di quanto sia importante lasciare andare le cose, evitando di manomettere il corso naturale degli eventi.

Perché, in fondo, ingoiare rospi, a volte, può risultare meglio che masticare amaro.

 

 
 
 

28 giugno 2022, 3

Post n°3319 pubblicato il 28 Giugno 2022 da donmichelangelotondo


Che aveva di speciale "l'occhiataccia di Damiano dei Maneskin"?
di Riccardo Luna
Che aveva di speciale "l'occhiataccia di Damiano dei Maneskin"?
27 Giugno 2022 alle 13:01
1 minuti di lettura

Facebook
Twitter
Email
LinkedIn
Pinterest
Link

Un filosofo dell'800, di quelli che si studiano nell'anno della maturità, diceva: "Noi siamo quello che mangiamo". Due secoli più tardi noi siamo anche quello che leggiamo, postiamo e condividiamo sui social. Per questo da venerdì scorso mi interrogo: che aveva di così speciale, di irresistibile, l'occhiataccia di Damiano dei Maneskin ad una fan per diventare il contenuto più letto per tre giorni di fila?
I Maneskin al secondo posto nella classifica mondiale estiva di Spotify
24 Agosto 2021

Per i pochissimi che non abbiano letto quel post, riepilogo brevemente che una fan si è presentata ad un concerto con un cartello in cui diceva di essere stata per molto tempo Coraline - il titolo di una struggente canzone dei Maneskin - e poi di essere in qualche modo guarita. Era un cartello di ringraziamento ma il cantante lo aveva equivocato evidentemente; e poi si era scusato. Tutto qui. Una curiosità. Ma venerdì, poco dopo la clamorosa sentenza sull'aborto negli Stati Uniti, il pezzo più letto era, di gran lunga, l'occhiataccia di Damiano; e quando poco dopo Gregorio Paltrinieri ha fatto una impresa epica al mondiale di nuoto, il post più letto era sempre quello dei Maneskin; e quando sabato una importante città ucraina è finita in mano ai russi, quella notizia non ha guadagnato il primo posto; e nemmeno ci è riuscita domenica la storia della bimba uccisa dalla maestra. O la siccità, il caldo, la rivolta nelle spiagge, il ritorno del covid o quello che volete voi.
Musica in streaming
Sulla app di Spotify arrivano (finalmente) i testi delle canzoni
di Pier Luigi Pisa
18 Novembre 2021

Che aveva di speciale, di irresistibile, quel titolo? Era ammiccante? Era intrigante? Aveva la parola Maneskin che funziona sempre? Oppure semplicemente è estate e vogliamo contenuti frivoli? Non lo so. Ma mi ricordo che una volta una regina osservò cosa accadde quando, durante la tentata rivoluzione in Iran del 2009, morì Michael Jackson, e sui social tutti ci dimenticammo di Teheran e la rivolta fu schiacciata nell'indifferenza generale. Anche io ho cliccato sull'occhiataccia di Damiano, venerdì, ma ricordiamoci di dare tempo e attenzione alle cose che contano davvero per il nostro futuro.

 

 
 
 

28 giugno 2022, 2

Post n°3318 pubblicato il 28 Giugno 2022 da donmichelangelotondo


Posto vacante, anzi due

Facebook
Twitter
Email
LinkedIn

Un'immagine del cimitero acattolico di Roma, vicino alla piramide Cestia

Un'immagine del cimitero acattolico di Roma, vicino alla piramide Cestia

Stavo cercando conferma che la direttrice del Cimitero acattolico di Roma fosse ancora Amanda Thursfield, persona di grande cultura e modi coerenti al suo sapere, la incrocio spesso nei pomeriggi che trascorro lì a leggere, fare silenzio, cercare il bandolo di qualche rovello. Le avrei rivolto direttamente la preghiera di cui vi parlerò fra un momento, quando mi sono accorta che è vacante il posto di lavoro da direttore di uno dei luoghi più belli del mondo.

Ho letto il bando: sono richiesti esperienza nella gestione di un'organizzazione culturale, ottimo inglese scritto e parlato (anche italiano, lo diamo per scontato) e varie altre caratteristiche tra cui, ascoltate, "capacità di lavorare in autonomia, di delegare secondo necessità e soprattutto integrità, entusiasmo ed empatia". Pagherei per sbirciare i candidati, ai quali in un'altra vita mi aggiungerei di certo, se riuscissi a passare la scrematura iniziale. Voi che potete, correte: le domande si possono presentare fino all'11 luglio, l'incarico inizia dal 1 gennaio 2023.

Se per caso la dottoressa Thursfield fosse reggente, in questo semestre, le chiederei la gentilezza di considerare la petizione firmata da moltissimi perché si trovi in quel mirabolante giardino di anime un angolo per le ceneri di Patrizia Cavalli, poeta. Non importa quando distante da Gadda e Luce d'Eramo, non fa niente se al lato opposto rispetto a Dario Bellezza e Lussu. La zona attorno alla tomba di Gramsci è satura, non parliamo dell'area Keats e Shelley, dove solo i gatti possono. Il sogno sarebbe vicino ad Amelia Rosselli ma anche la compagnia di Gregory Corso, nella vita dopo la vita, sono fiduciosa che a Patrizia potrebbe far piacere. Intanto grazie.

 

 
 
 

28 giugno 2022

Post n°3317 pubblicato il 28 Giugno 2022 da donmichelangelotondo

(Leggo)
«Perché avete paura, gente di poca fede?» Mt 8,23-27.


Non dimentichiamo che quando ci ritroviamo nelle tragedie per colpa nostra o perché le stiamo subendo...lui è sulla barca con noi!

(Prego)

Io spero, Signore.
Spera l'anima mia,
attendo la sua parola.

(Agisco)

Colui che domina la furia del vento e del mare, porti tranquillità e pace nel cuore di chi vive incapace di amore e di perdono.

 

 
 
 

27 giugno 2022, 8

Post n°3316 pubblicato il 27 Giugno 2022 da donmichelangelotondo

Il diritto all'insoluto
Di
Michela Conte -
27 Giugno 2022
Imparando dai nodi

L'irrisolto ci attanaglia. Il problem solving sembra una missione quotidiana, più che una competenza limitata al curriculum vitae. Perché spesso sembra di vivere per risolvere problemi, nostri e altrui. E arrivare a fine giornata senza averli risolti tutti può diventare una fonte di ansia non indifferente.

Questioni sospese, discorsi da riprendere, addebiti erronei, accrediti mancati, scartoffie da terminare, incombenze burocratiche da smaltire, elettrodomestici da riparare, telefonate da fare, libri da finire, esami da preparare, angoli di casa da riparare, ferite da tenere d'occhio, relazioni da reimpostare. A volte, tutto è semplicemente troppo. E, se proprio non si può rinunciare, occorrerebbe almeno dilazionare, sospendere qualcosa e concentrarsi sulle urgenze reali.

Altre volte, invece, la questione può diventare più spinosa, perché qualcosa reclama di restare insoluto. Certo, una società della performance non può accettarlo. Dunque, non lo accettiamo nemmeno noi, che continuiamo caparbiamente a cercare soluzioni a tutto, come se ogni nostro giorno fosse un cruciverba della settimana enigmistica, a caselle fisse, a definizioni nette, a completezze da garantire. Del resto, tra le virtù più in voga oggi, c'è proprio l'essere "risoluti", ossia "pronti a re-solvere", a "sciogliere problemi", a "trovare soluzioni immediate".

Non tutto però può essere risolto, né subito, né dopo. Succede, cioè, che certe soluzioni, trovate a prezzo di sfiancanti analisi, bramate solo per paura di lasciare qualche casellina vuota, si rivelano peggiori del vuoto stesso, del nodo che non si scioglie. E dovremmo seriamente iniziare a prendere in considerazione l'ipotesi che va bene così. Anche perché spesso pretendiamo da volti e fatti del nostro presente di sciogliere nodi di un passato che non li riguarda, di cui non hanno alcuna responsabilità, semplicemente perché non l'abbiamo nemmeno noi. Si soffre, ci si svuota a volte fino al midollo, si resta cavi e segnati, perché il mistero del male ci tocca tutti, dal primo all'ultimo e può accadere che alcune cicatrici restino ben visibili, fastidiose e doloranti, e che alcuni vuoti restino tali, atti solo a rimandarci indietro l'eco dei nostri gemiti. Ci sono cose, insomma, irrisolvibili.

Che fare? Imparare a conviverci e trovare in quei nodi la possibilità di accorciare le distanze, di congiungere cose, di riassaporare gli intrecci, di reimparare i legami, facendo alleanza coi nodi degli altri. Come in una cordata, in cui non si è solo compagni di scalata, ma si sperimenta un'interdipendenza vitale imperniata su un gioco di attaccature e distanze e di tensione vibrante. Come le corde di uno strumento o quelle del cuore, giacché le parole sono misteriosamente collegate dalla radice indoeuropea k-, alla base dell'idea di "spingere", "incedere", "piegare", "vibrare". E per chi crede che sia solo romanticismo, anche la parola "cervello" trova qui la sua etimologia. Volgere i nodi in una cordata salvifica è questione complessa, coinvolgente, avvolgente, bisognosa di sentimenti delicati, emozioni accolte e scelte assolutamente razionali, "accordate" in una sinfonia unica, che si chiama "vita" anche nei suoni più gravi, anche nelle stonature.

Insomma, forse possiamo essere sia irrisolti sia felici. Per cui «Lascia stare l'orgoglio del tuo io, il coltello che fruga le ferite. Non credere più di tanto ai traumi, agli errori. In verità ogni giorno sei una cosa nuova, non sai niente della vita e la vita non sa niente di te» (F. Arminio).

 

 
 
 

27 giugno 2022, 7

Post n°3315 pubblicato il 27 Giugno 2022 da donmichelangelotondo

La nostra Albachiara
Di
Miky Di Corato -
27 Giugno 2022
"Non so più come dirvelo, non so più come smentire queste fake news: io amo il Sud!"

A pronunciarlo, dal palco dello Stadio San Nicola di Bari, è Vasco Rossi, protagonista assoluto di un tour che ha fatto tappa nel capoluogo pugliese raccogliendo 50mila fans, elargendo emozioni, respirando vibrazioni che solo la rockstar di Zocca riesce a trasmettere.

È stato il mio terzo concerto del Blasco nazionale, ma quello dello scorso 22 giugno era un Vasco diverso, un settantenne a cui hanno somministrato l'elisir di giovinezza , un uomo saggio che inneggia all'Amore in favore di bambini e anziani vittime di guerra, un cantante che definire tale è riduttivo, un'icona, quasi un simbolo religioso, con buona pace di chi non considera opportuno mescolare sacro e profano.

Generazione di sconvolti che non ha più santi né eroi, la nostra, le nostre, diciottenni che urlano a squarciagola hits degli Anni Ottanta, sessantenni che cantano a memoria successi più recenti.

È Vasco, l'uomo delle contraddizioni, il drogato, l'ubriaco, l'anima fragile che non può mai condurre alla perdizione, perché gli angeli sono dalla sua parte, nella sua penna, in quei versi che graffiano le coscienze di chi lo ascolta, di chi vuole una vita spericolata, di chi, come il Sottoscritto, intende vivere e sorridere e dei guai e pensare che domani sarà sempre meglio!

Giuseppe, Annarita, Michela, Gerry, Domenico, Angelica, Patrizia, Jenny, Carmen, Rita, Francesco, Ilaria. I miei compagni di viaggio, note che scorrono sul pentagramma di questa avventura come scalini che portano al paradiso o in curva, fa lo stesso, perché i cuori battevano all'unisono, finalmente di nuovo tutti insieme, fanculo il covid e fanculo la guerra!

È stata la notte di Vasco, del buio che ti fa gridare "sììì, stupendooo", la notte che tutti ricorderemo per sempre, anche se un senso non ce l'ha, anche se in quel momento sei lì a cliccare rewind pur di non cancellare attimi di felicità. È stata la nostra rinascita, l'albachiara dei nostri sogni...

 

 
 
 

27 giugno 2022, 6

Post n°3314 pubblicato il 27 Giugno 2022 da donmichelangelotondo

Il matrimonio non è una formalità da adempiere, ma l'inizio di una nuova vita
Di
Lettere al Direttore -
25 Giugno 2022
"Dio fa dei due sposi una sola esistenza" (AL 121)

Lo scorso 22 giugno Papa Francesco intervenendo all'apertura del X incontro mondiale delle Famiglie (22-26 giugno 2022) rivolgendosi alle famiglie e ai rappresentanti giunti a Roma, dopo aver ascoltato le toccanti testimonianze di alcune coppie che hanno dato voce all'esperienza di tante famiglie del mondo che vivono gioie, inquietudini, sofferenze e speranza, ha fatto sentire la sua vicinanza paterna con un discorso appassionato e di grande incoraggiamento facendo un riferimento alla parabola del buon samaritano ha detto: «Il mio incoraggiamento è anzitutto proprio questo: partire dalla vostra situazione reale e da lì provare a camminare insieme: insieme come sposi, insieme nella vostra famiglia, insieme alle altre famiglie, insieme con la Chiesa. Penso alla parabola del buon samaritano, che incontra per strada un uomo ferito, gli si fa vicino, si fa carico di lui e lo aiuta a riprendere il cammino. Vorrei che proprio questo fosse per voi la Chiesa! Un buon samaritano che si fa vicino, vicino a voi e vi aiuta a proseguire il vostro cammino e a fare "un passo in più", anche se piccolo. E non dimenticare che la vicinanza è lo stile di Dio: vicinanza, compassione e tenerezza. Questo è lo stile di Dio. [...] Possiamo dire che quando un uomo e una donna s'innamorano, Dio offre loro un regalo: il matrimonio. Un dono meraviglioso, che ha in sé la potenza dell'amore divino: forte, duraturo, fedele, capace di riprendersi dopo ogni fallimento o fragilità. Il matrimonio non è una formalità da adempiere. Non ci si sposa per essere cattolici "con l'etichetta", per obbedire a una regola, o perché lo dice la Chiesa o per fare una festa; no, ci si sposa perché si vuole fondare il matrimonio sull'amore di Cristo, che è saldo come una roccia. Nel matrimonio Cristo si dona a voi, così che voi abbiate la forza di donarvi a vicenda. Coraggio, dunque, la vita familiare non è una missione impossibile! Con la grazia del sacramento, Dio la rende un viaggio meraviglioso da fare insieme a Lui, mai da soli. La famiglia non è un bell'ideale, irraggiungibile nella realtà. Dio garantisce la sua presenza nel matrimonio e nella famiglia, non solo nel giorno delle nozze ma per tutta la vita. E Lui vi sostiene ogni giorno nel vostro cammino».

Alla luce di queste stimolanti e incoraggiante parole di papa Francesco il servizio diocesano per l'accoglienza dei fedeli separati dell'Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie ha chiesto a una coppia di sposi Rosa e Liborio, già responsabili della pastorale familiare della parrocchia di San Silvestro in Bisceglie, una testimonianza sulla loro esperienza familiare, fatta di normalità, di fatiche ma anche di tanta fede e speranza nella presenza, tenerezza e vicinanza di Dio, che come il Buon Samaritano ha guidato la loro esperienza di fidanzati, prima, e di coniugi dopo. Liborio, poi, da diversi anni fa parte dell'equipe del servizio diocesano per l'accoglienza dei fedeli separati dell'Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie. Si offre di seguito ai lettori e alle lettrici la testimonianza dei coniugi Tridente.

***

Prima di parlare della nostra esperienza familiare ci sembra opportuno presentare la nostra famiglia. Noi (Rosa e Liborio) siamo sposati da circa 29 anni, abbiamo tre figli, l'ultimo dei quali con Trisomia 21. Ci siamo conosciuti e fidanzati nell'estate del 1978 a Molfetta quando eravamo poco più che adolescenti e da allora pian piano è cresciuta la nostra storia. Di questo primo periodo ricordiamo con immenso piacere gli anni trascorsi in parrocchia aiutati a crescere da quella splendida figura sacerdotale che è stato il compianto don Luca Murolo (primo parroco della Parrocchia Madonna della Pace di Molfetta). In quel periodo la nostra Diocesi ha avuto la Grazia di avere come vescovo don Tonio Bello che noi abbiamo vissuto personalmente ed è stata una figura educativa importante nella nostra crescita cristiana. In quegli anni si è fatta sempre più strada l'idea di coronare il periodo del fidanzamento con la celebrazione del matrimonio religioso. Intanto abbiamo continuato ad impegnarci in parrocchia come animatori di ACR.

Oltre alle figure sacerdotali, estremamente importanti sono state le nostre famiglie che hanno sempre rappresentato un modello di riferimento e hanno agevolato la nostra storia di amore con discrezione.

Con l'inizio degli studi universitari e il lavoro per sostenerci allo studio, c'è stato progressivamente l'abbandono degli impegni parrocchiali, ma non la frequenza della messa domenicale che è diventata la nostra principale fonte di "abbeveraggio" alla Parola di Dio. Anche quando le relazioni amicali non sono più state essenzialmente quelle parrocchiali abbiamo mantenuto ferma la nostra scelta cristiana.

Con il conseguimento della laurea e l'inserimento in campo lavorativo, abbiamo deciso che era arrivato il momento di dare concretezza alla nostra storia d'amore e ci siamo determinati verso il matrimonio, sempre sostenuti dal nostro parroco e dalle famiglie.

La tappa del matrimonio, ha significato concretamente l'inizio di una nuova vita, non è stata una pura formalità da adempiere. Dopo circa quindici anni di fidanzamento abbiamo imparato gradualmente a vivere la quotidianità di coppia con le gioie e le difficoltà che la vita di coppia comporta. Abbiamo preso coscienza delle diversità caratteriali e abbiamo così imparato a litigare e ad apprezzare i piaceri del vivere insieme. Trascorso qualche anno di assestamento abbiamo pensato di arricchire la nostra famiglia aprendoci alla vita. A posteriori possiamo dire che abbiamo imparato concretamente che i nostri tempi non corrispondono con quelli della progettualità di Dio. La nascita di Marco è stato un ulteriore passo nella maturazione di coppia. L'arrivo del primo figlio insieme all'immensa gioia ti fa prendere coscienza delle responsabilità e degli oneri che difficilmente si mettono in preventivo prima. Insieme, come al solito, abbiamo superato le difficoltà che inevitabilmente la nascita del primogenito comporta nella coppia. Nel 2000 è nato Mattia, in questo periodo crediamo che la nostra relazione matrimoniale abbia subito una fortissima crescita dovuta all'accudimento di due bambini piccoli e ad un inaspettato problema lavorativo. Certamente oggi possiamo affermare che dalla dura realtà di quel periodo ne siamo usciti fortificati come coppia. A questo proposito ci sembra opportuno sottolineare la discrezione con cui ci hanno sostenuto le rispettive famiglie di origine, facendo per noi quello che era loro possibile senza mai interferire nella nostra vita familiare. Quando pensavamo di aver toccato l'apice delle difficoltà di coppia ancora una volta ci siamo ritrovati a dover fare i conti con la sofferenza dovuta ad un aborto spontaneo e alla conseguente perdita di una bambina. Passato il primo momento di normale sbandamento ci siamo aggrappati ancora di più al nostro percorso di fede sempre sostenuti da don Luca che seppure da lontano non ci ha mai abbandonati. Anche questa volta, a posteriori, abbiamo avuto modo di sperimentare la progettualità di Dio per la nostra coppia/famiglia infatti nel 2004 è nato Enrico. Chi legge potrà ben comprendere cosa significa trovarsi inaspettatamente di fronte ad una diagnosi di Trisomia 21. La nostra prima sensazione è stata quella che il mondo in quel momento ci stesse crollando letteralmente addosso. Nulla di più sbagliato, non avevamo fatto i conti con la progettualità di Dio. La nostra famiglia seppure con Marco e Mattia ancora piuttosto piccoli si è compattata e, credeteci, ognuno da quel momento ha iniziato a contribuite come meglio poteva. Per esempio Marco e Mattia sono divenuti i primi terapisti di Enrico. Rosa - ricercatrice CNR - ha deciso di dare una svolta alla sua ricerca sfruttando il suo know how sui Mitocondri per cercare di capire i sistemi energetici non funzionanti in Sindrome di Down. Anni di duro lavoro come mamma/ricercatore le hanno permesso di diventare un importante riferimento nazionale e mondiale per i genitori che hanno bambini con Trisomia 21. Ritornando al frutto del nostro amore, i figli, ormai tutti cresciuti, vivono e crescono in una famiglia normale con le quotidiane difficoltà dove non mancano momenti belli in cui ci si rende conto della ricchezza che loro rappresentano per noi genitori, ma dove altrettanto normalmente ci sono attriti e litigi dovuti allo svilupparsi delle singole personalità. La cosa che ci fa piacere evidenziare è che nel loro rapporto nessuno fa sconti particolari ad Enrico il quale si avvantaggia di questo clima e vive molto bene i rapporti sociali (scuola, sport, scout, parrocchia e ogni ambiente che frequenta).

Sperando che questo percorso di vita della durata di ben 44 anni possa essere utile a chiunque lo legga e possa far emergere che nelle varie fasi della vita, noi coppie cristiane, dobbiamo sempre avere come riferimento l'Amore immenso anche se irraggiungibile di Gesù Cristo estrinsecato sulla Croce vivendolo alla luce illuminante del Vangelo, soprattutto quando le cose non vanno come vorremmo con la fiducia che Lui sa di quello che abbiamo realmente bisogno.

Rosa e Liborio

 

 
 
 

27 giugno 2022, 5

Post n°3313 pubblicato il 27 Giugno 2022 da donmichelangelotondo

Dante militante
Di
Paolo Farina -
26 Giugno 2022
«Ché dentro a li occhi suoi ardeva un riso
tal, ch'io pensai co' miei toccar lo fondo
de la mia gloria e del mio paradiso»
(Paradiso XV, vv.34-36)

Il quindicesimo del Paradiso è il primo dei tre canti dedicati a Cacciaguida degli Elisei, trisavolo di Dante, che si muove incontro a lui come una stella cadente, lo accoglie come Anchise fece col figlio Enea nei Campi Elisi e accosta il suo viaggio a quello di san Paolo.

L'atmosfera, densa di affetto, è dal mio punto di vista velata da un eccesso di moralismo: prima una tirata di Dante su quanti è giusto che siano all'inferno perché non apprezzano l'intercessione dei beati - Bene è che sanza termine si doglia (v.10): ma davvero si può pensare e scrivere una cosa simile? - poi, la lunga paternale di Cacciaguida, che rievoca i tempi di una più piccola, modesta e, soprattutto, morigerata Firenze, i cui usi erano ben lontani da quelli corrotti da ricchezza e lussuria propri dei tempi di Dante. Chiosa Cacciaguida, con evidente intento sarcastico: una Cianghella e un Lapo Salterello (v.128) sarebbero degni di essere paragonati a Cincinnato e Cornelia. Come dire, un fiorentino e una fiorentina di dubbia moralità accostati, in chiasmo, a due esempi tra i più illustri della proverbiale virtus romana.

Il canto si chiude commemorando la partecipazione di Cacciaguida alla seconda crociata - e anche su questo avrei da ridire... Qui egli perse la vita per mano dei musulmani, gente turpa (v.145), e nondimeno tale martirio gli valse l'ingresso in paradiso, a differenza del figlio Alighiero I, il bisnonno di Dante, che già da cent'anni sconta la propria pena purificatrice nella prima cornice del Purgatorio.

Vabbè, non mi si scalda il petto, è evidente.

Mi viene piuttosto in mente quel che un grande poeta e scrittore dei nostri tempi, Franco Arminio, chiama "scoraggiatore militante", colui che, in qualsiasi posto viva, anche il più bello - e non mi pare che Firenze sia tra i peggiori - vede solo negatività, riesce comunque a lamentarsi e criticare e, alla fatidica domanda: che c'è di bello nel tuo paese?, risponde puntualmente: niente!

Ma come? Dante caro, sei in paradiso, incontri il tuo avo, fissi gli occhi ardenti della tua Beatrice, tocchi il fondo della tua gioia e gloria e tutto quello che sai tirar fuori è il solito pistolotto sui costumi corrotti?

Al massimo, avrei potuto concedertelo con Sordello Mantovano. Ora non più.

Non ci posso credere che proprio tu, che vedi Dio per noi, ti ostini nel dividere il mondo tra cristiani e gente turpa; non posso perdonarti che tu ti compiaccia del fatto che ci sia chi sanza termine si doglia.

Questo non è Paradiso. Forse è il tuo, e non voglio crederlo. Di certo, non è quello in cui spero io. Anche se non posso fare a meno di volerti bene: non fosse altro che per il mio, di moralismo...

Amedeo Ansaldi: «Ci sono virtù delle quali i moralisti non sospettano l'esistenza».

Elias Canetti: «Non ho mai sentito parlare di un uomo che abbia attaccato il potere senza volerlo per sé, e in questo i moralisti religiosi sono i peggiori».

Franco Arminio:

«Gli scoraggiatori militanti

li ho scoperti poco alla volta

disegnano un mondo piccolo

di fallimenti e di falliti,

doganieri dell'asma e dell' attrito,

fiorai di un mondo morto.

adesso neppure li saluto

nego alla discordia

il mio tributo».

 

 
 
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2022 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30      
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 9
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

alexxia_74forddissechestufissimoassaicassetta2norise1il.passoCherryslsiska16QuartoProvvisoriopianoforte7Marilena63g1b9donmichelangelotondoSense.8Marco69_foto
 

Ultimi commenti

Il silenzio. Il silenzio dopo una giornata in mezzo a...
Inviato da: cassetta2
il 19/05/2024 alle 19:54
 
buonasera Don Michelangelo...un abbraccio di...
Inviato da: Marilena63
il 11/03/2024 alle 21:58
 
...che oltre alla ritualità liturgica,utile per curare il...
Inviato da: donmichelangelotondo
il 30/08/2023 alle 19:16
 
"Andate a imparare che cosa vuol dire:...
Inviato da: nilsia
il 30/08/2023 alle 19:02
 
Buona giornata!
Inviato da: blaskina88
il 30/08/2023 alle 07:31
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963