Creato da donmichelangelotondo il 27/10/2013
proporre buoni e belli pensieri
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Messaggi di Luglio 2022
Post n°3350 pubblicato il 08 Luglio 2022 da donmichelangelotondo
(Leggo) Nell'ambito delle nostre relazioni, difendiamo la nostra fede? La prima lettera di Pietro dice (3, 15): "Siate sempre pronti a rispondere a tutti coloro che vi chiedono delle spiegazioni riguardo alla speranza che è in voi". Tuttavia egli aggiunge: "Ma fatelo con dolcezza e rispetto" (1Pt 3,16). (Prego) (Agisco)
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Post n°3349 pubblicato il 07 Luglio 2022 da donmichelangelotondo
(Leggo) San Francesco d'Assisi e i suoi frati hanno preso molto seriamente le parole di Gesù. All'inizio, molti hanno riso di loro, ma alla fine essi hanno avuto più impatto di tutti i loro avversari messi insieme... Nella nostra epoca, in cui siamo affascinati dal consumo, non sarebbe ora di rimettere l'accento sulla "povertà" e sulla "semplicità"? (Prego) Tu, pastore d'Israele, ascolta, seduto sui cherubini, risplendi. Risveglia la tua potenza e vieni a salvarci. (Agisco) Gratuitamente ho conosciuto la gioia di Gesù, gratuitamente la dono...
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Post n°3348 pubblicato il 04 Luglio 2022 da donmichelangelotondo
Al via nuova campagna di comunicazione dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro
L'offerta di Uniba per l'anno accademico 2022-2023 presenta più di 120 Corsi di Studi, che abbracciano tutti gli ambiti del "sapere", e una ricerca di eccellenza, assieme alla capacità di formare le nuove generazioni per mezzo delle conoscenze più avanzate nei molteplici campi della conoscenza.
Nei visual (ovvero parti della campagna di promozione) avviene la fusione di alcuni dei ‘'goals'' (cioè obiettivi) raggiunti tramite l'incontro delle conoscenze: la torsione della nota doppia elica del DNA, del quale l'Uniba ha contribuito a scrivere il genoma, assume le conformazioni della coda di uno dei delfini studiati nel golfo di Taranto; la provetta nella quale sono presenti batteri in grado di produrre energia si fonde con un pallone da basket nel CUS di Bari, il più grande centro sportivo universitario del meridione; le infiorescenze della scogliera corallina scoperta in Puglia diventano il completamento della chioma di una migrante che prende parte ad un progetto di integrazione; l'incontro di competenze geologiche e archeologiche, che ha permesso lo studio delle correnti piroclastiche nell'eruzione del Vesuvio. Le parole che racchiudono i valori che l'Università vuole trasmettere sono: ricerca, inclusione, innovazione e futuro. L'obiettivo è far sviluppare talenti in grado di dare un contributo alla realizzazione di un futuro senza barriere.
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Post n°3347 pubblicato il 04 Luglio 2022 da donmichelangelotondo
La VI edizione del Festival della Disperazione
Mai come quest'anno il Festival della Disperazione, nella sua essenza, è aderente allo spirito con cui è nato. Difficoltà organizzative enormi, penuria di risorse e catastrofi di ogni tipo hanno messo in serio pericolo questa edizione del Festival. Tuttavia, abbiamo imparato negli anni che la disperazione può essere un punto di partenza per reagire e che la speranza, invece, è una trappola. È dalla nostra disperazione che nasce questa sesta edizione del Festival, che, dunque, sopravvive. Ma che fatica! Come sempre ci sarà da ridere e da piangere come solo la disperazione sa fare.
Negli otto giorni di Festival saremo in compagnia di tantissimi ospiti da Luca Barbarossa a Ilaria Gaspari, da Beatrice Schiros alla coppia di filosofi Maura Gancitano e Andrea Colamedici. E poi Stefania Maurizi, Enrica Tesio, Andrea Mirò, Guido Catalano, Roberto Mercadini, Luca De Gennaro, Antonio Losito e molti altri che dibatteranno sulla complessità del nostro quotidiano. Il fil rouge è come sempre la Disperazione, declinata su temi e linguaggi trasversali. Basta fare per un attimo mente locale per farsi venire subito in mente diversi temi del presente assai disperanti: dalla guerra alla pandemia, dalla crisi ambientale a quella energetica e così via. Partecipando agli eventi in programmazione, abbracceremmo la complessità del quotidiano come sintesi fra pianto e sorriso? Credo che la risposta a questa domanda sia meglio rimandarla a fine Festival. Per il momento ci godiamo un programma ricco di appuntamenti interessanti e di valore. Tra gli ospiti abbiamo, infatti, sia la vincitrice del Premio Campiello Opera Prima, Francesca Valente che la vincitrice del Premio Alessandro Leogrande, Stefania Maurizi. Con loro indagheremo temi assai lontani tra loro: dalle storie dei pazienti psichiatrici al caso wikileaks. Ma, al contempo, nel programma ci sarà spazio anche per l'aspetto comico della disperazione grazie alla verve di Roberto Mercadini e Guido Catalano, ai disastri amorosi di Gioia Salvatori e alle certezze di Ivan Talarico e Daniele Parisi. Insomma l'invito è a scoprire tutti gli incontri del programma. L'invito è sempre lo stesso: non fermarsi ai nomi più conosciuti ma lasciarsi incuriosire anche dalle proposte meno note al grande pubblico. Perché avete scelto di collocare temporalmente il Festival a luglio, in una sorta di sogno di una notte di mezza estate? La scelta in realtà è strettamente legata alle difficoltà organizzative con cui quest'anno, nostro malgrado, abbiamo dovuto fare i conti. Quindi luglio perché prima non ce l'avremmo fatta e perché dopo non ne avremmo avuto più voglia. Dove si possono acquistare biglietti? La segreteria del Festival è attiva presso il Museo Diocesano San Riccardo in via De Anellis 46 ad Andria. Il programma è consultabile anche on line sul sito www.festivaldelladisperazione.it
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Post n°3346 pubblicato il 04 Luglio 2022 da donmichelangelotondo
Pablito, a domani 04 LUGLIO 2022 ALLE 00:01
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Post n°3345 pubblicato il 04 Luglio 2022 da donmichelangelotondo
(Leggo) «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata» Mt 9, 18-26. Due episodi incastonati uno nell'altro. Due storie distanti e imparentate dalla sofferenza. Due donne "figlie", perdute e ritrovate. Una è la figlia "morta proprio ora" di un notabile di un villaggio della Galilea, l'altra è una donna con un problema ginecologico, forse una metrorragia cronica, e sarà Gesù a riesumare in lei la sua figliolanza. (Prego) Di Cristo splendore del Padre (Agisco) Essere medicina per chi mi è accanto.
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Post n°3344 pubblicato il 03 Luglio 2022 da donmichelangelotondo
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Post n°3343 pubblicato il 03 Luglio 2022 da donmichelangelotondo
Il razzismo proprio no (Paradiso XVI) Giuro, io non ce l'ho con Cacciaguida. È che il compito che Dante gli assegna proprio non m'aggrada. Provo a procedere con ordine. Sedicesimo canto, il secondo dei tre che vedono centrale la figura dell'avo di Dante. Quando il poeta intende chi sia colui che si trova di fronte, si bea della nobile casata da cui discende, passa a dargli del "voi" e lo tartassa di domande circa il suo anno di nascita, i propri antenati e la popolazione della Firenze antica. Cacciaguida non si fa pregare e, dopo aver confermato al pronipote che i suoi avi abitavano nel vetusto sestiere di San Pietro, si produce in un classico esempio di come pensi e parli un laudator temporis acti, ovvero un nostalgico del passato. Un reazionario fino ai limiti del razzismo. Scopriamo così che i guai della città gigliata deriverebbero tutti dalla contaminazione della gente pura (v.51) di Firenze con gli inurbati del contado, tanto che la raffinata popolazione che si vantava di discendere direttamente dai nobili Romani è stata poi costretta a sostener lo puzzo del villan d'Aguglion, ...che già per barattare ha l'occhio aguzzo! (vv.55-57). Reggere la puzza del contadino: mi spiego? Peraltro, la dosa è subito rincarata: dacché ogni fiorentino e cambia e merca (v.61), cioè si dedica al cambio delle valute e al commercio, la degenerazione della Città è segnata in maniera irreversibile. E Cacciaguida conclude: «Sempre la confusion de le persone (Paradiso XVI, vv.67-69). Tradotto: Mescolare le genti è sempre stato causa del male delle città, così come aggiungere cibo a quanto non digerito è l'origine dei vostri malanni. Se pensiamo che, di lì a poco, Boccaccio nel suo Decameron tesserà gli elogi della nuova civiltà comunale e della classe mercantile, se consideriamo che, meno di due secoli dopo, chi renderà davvero grande Firenze sarà la famiglia dei Medici, che di professione facevano i banchieri, ce n'è abbastanza per cogliere tutto l'anacronismo di Dante che, per bocca del suo trisavolo, inneggia ad un passato che non c'è più e che, per quanto riguarda le sue vene razziste, è giusto che sia stato spazzato via. Eppure il canto si era aperto con i giusti auspici. Provo a riassumere il contenuto delle prime terzine: O nobiltà di sangue, tu che sei ben poca cosa.... tu sei un mantello che in fretta si restringe: tanto che, se non si aggiunge panno a panno, il tempo continua a sforbiciarlo... Insomma: sic transit gloria mundi! Così passa la gloria del mondo: sono le parole che il cerimoniere pontificio ripete per tre volte al papa neoeletto, mentre gli brucia sotto gli occhi un batuffolo di stoppa. Detto con Qoelet: «Vanità di vanità e tutto è vanità»(Qo 1,2). Solo che Dante/Cacciaguida non se ricordano quando si tratta di Firenze e della propria casata. Toscanacci entrambi, niente da aggiungere. Pablo Picasso: «Non giudicare sbagliato ciò che non conosci, prendi l'occasione per comprendere». Indro Montanelli: «Siamo tolleranti e civili, noi italiani, nei confronti di tutti i diversi. Neri, rossi, gialli. Specie quando si trovano lontano, a distanza telescopica da noi». Tahar Ben Jelloun: «Il razzismo è ciò che trasforma le differenze in disuguaglianze».
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Post n°3342 pubblicato il 03 Luglio 2022 da donmichelangelotondo
Facebook Tanguy, film di Etienne Chatiliez, raccontrava una storeia simile nel 2001 Tanguy, film di Etienne Chatiliez, raccontrava una storia simile nel 2001 Anche il giorno di ieri non è passato invano: se lo avevo dimenticato ho ricordato e se non sapevo ho imparato che esiste il principio di autoresponsabilità. Esiste nel nostro ordinamento, intendo. C'è un giudice a Napoli che lo invoca. Ho letto e riletto l'articolo di Stella Cervasio che racconta di questo impiegato di banca in pensione, separato dalla moglie, che continuava a corrispondere alla figlia trentaseienne un assegno di mantenimento. Per gli studi, tra le altre sue esigenze: solo che la ragazza, chiamiamola così, è fuori corso di diciotto anni. Cioè si è iscritta a Medicina a diciotto e dopo altri diciotto, a trentasei, non ha ancora finito. Appellandosi al principio non giudirico del "c'è un limite alla pazienza nostra" il padre ha chiesto di interrompere l'assegno e un primo giudice ha detto no: deve pagare finché la figlia non è in grado di mantenersi da sola, come prescrive la legge. Una seconda giudice però, in sede civile, ha estratto dal cilindro della giurisprudenza l'autoresponsabilità. Immagino che sia un concetto che gira attorno al tema che se a quell'età non te la cavi da sola (e non hai impedimenti che te lo impediscano) un pochino te ne stai approfittando: magari se nessuno ti passa i soldi un modo per procurarteli lo trovi. Un lavoro anche part time, per esempio. Lo so, è brutale. Lo so, l'amore dei genitori per i figli è inesausto e il sostegno inestinguibile. Però è anche vero che togliere le mani aiuta i neonati a cercare l'equilibrio, infine a camminare. Qualcosa di simile può accadere anche a trentasei. Per non parlare delle sorprese che potrebbe riservare l'autoresponsabilità applicata a ogni ambito della vita, a cominciare dalla politica. Una miniera.
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Post n°3341 pubblicato il 02 Luglio 2022 da donmichelangelotondo
Taglia unica corpi diversi Seguo da qualche giorno il dibattito animato da un post di Laura De Marco, su Facebook, che racconta di aver accompagnato la figlia a comprare un paio di jeans in una catena molto popolare fra le ragazzine fra gli 11 e i 13 anni. Anzi tre catene, diversi marchi dello stesso gruppo. Sul cartellino dei pantaloni c'è scritto Taglia Unica. "Ci deve essere un errore, penso". La commessa conferma, non ce ne sono di più grandi. La madre domanda "unica sulla base di cosa, quale taglia viene considerata di riferimento?". La commessa risponde che "le ragazzine hanno tutte le stessa taglia e dunque i jeans vengono prodotti in taglia unica: 36/38". Non puoi essere una taglia 40 o 42, comunque molto magra, per entrare in quella taglia unica per fili d'erba. Non puoi essere robusta: "Se vuoi avere lo stesso jeans delle tue amiche devi essere magra come loro, massimo una 38. Non possiamo accettarlo: è istigazione all'anoressia, ne va della salute mentale dei nostri figli, della loro libertà di avere corpi con rotondità differenti". Tra i commenti alcuni rilevano che se la linea di abbigliamento - che deve vendere, evidentemente - ha optato per la taglia unica si vede che la maggior parte delle ragazzine entra in quei pantaloni perché, appunto, "hanno tutte la stessa taglia". Non conviene produrre taglie diverse, se ne venderebbero poche. Qui scatta il tema delle minoranze: delle diversità, che nel concetto stesso contengono la distanza dal canone, da quel che è "normale". La maggioranza. Se non c'è un pantalone per te sei "sbagliata". Si tratta di decidere, insomma, nella gerarchia delle priorità, se contano più i corpi o i pantaloni. Cosa viene prima, cosa poi. Se l'errore sei tu o quel paio di jeans.
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Post n°3340 pubblicato il 02 Luglio 2022 da donmichelangelotondo
Un po' di Banana Yoshimoto... Una scrittrice sempre molto attenta al nostro mondo interiore, sa scandagliare ogni sentimento, ogni emozione, ogni percezione della vita stessa con estrema delicatezza e tanta maestria. La sua scrittura è dolce poesia. Con parole semplici ci spiega, ci descrive momenti di vita che tutti noi ci troviamo ad affrontare non sempre con facilità. In "Il dolore, le ombre, la magia" incontriamo Shizukuishi che pian piano imparerà a mettere a tacere la malinconica tristezza di non vivere più nel luogo amato, la montagna e di non condividere più il tempo quotidiano con la nonna o l'amico Kaede. La solitudine che l'attanaglia, la costringe a stare a contatto con le persone anche per una semplice chiacchiera. In questo modo scoprirà la vita in città piena di piccoli momenti di felicità compreso quello derivante dall'amore per Shin'ichirō imparando ad assaporare ogni singola esperienza quotidiana come il "qui ed ora" di un futuro, il suo, nel suo lento evolversi. In "Sonno profondo" ci sono tre racconti; nel primo impareremo a conoscere Terako che dovrà fare i conti con il grande dolore di una perdita nonché a vivere un amore da donna-amante. La sua forza interiore non tarderà a fare capolino e spingerla a riscoprire quanto la vita sia comunque bella. Nel secondo incontreremo due donne Sarah e Marie fare i conti con la morte di un uomo tanto amato e affrontare questo dolore assecondando con tanta sensibilità la danza del proprio dolore. Nel terzo racconto Fumi rivede in ipnosi la defunta Haru sua rivale in amore e in questo nuovo incontro riscopre una donna diversa e una se stessa diversa. Entrambe si confidano sentimenti mai espressi ed emozioni mai affiorate. In questi racconti è magistralmente descritto un momento "di stallo", una notte fin troppo prolungata che ognuno di noi ha potuto vivere e da cui è stato, a volte, dura distaccarsi per riprendere il corso regolare del tempo, ma tutto è possibile con pazienza e analisi interiore. Nel racconto "le sorelle Donguri" ritornano i temi presenti nel libro precedente: la perdita di persone care, il superamento del dolore. Le sorelle, attraverso le loro esperienze di aiuto, il loro donarsi all'altro per il suo bene, riescono a trovare pace per i loro stessi tormenti e tristezze mostrando il grande potere salvifico della condivisione, dell'esserci. Un viaggio attraverso il quasi flusso di coscienza della protagonista principale, Guriko che ci apre le porte della sua anima e portandoci per mano ci insegna che è sempre possibile riprendere a sognare.
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Post n°3339 pubblicato il 02 Luglio 2022 da donmichelangelotondo
Una Mantide poco religiosa Mi ha raggiunto alle spalle, con passo felpato, proprio lui che è stato sempre e da sempre un amico gaudente, sorridente, effervescente e con gli occhi lucidi mi ha detto così all'improvviso: Tonio non sono pronto, no, non sono pronto ancora. Mi ha sorpreso, sono rimasto in silenzio, in una frazione di secondo ho avuto il timore che stesse lì lì per darmi una brutta notizia, di quelle brutte e visto che non proseguiva l'ho incoraggiato con un sorriso a farlo. Che è successo? Tonio lo vedi e lo sai tutto ciò che ho realizzato ed ora non conto più niente: mi hanno mandato in pensione! L'ultima volta e risale già a qualche mese fa, sono stato su' in riunione, ma nessuno dico nessuno mi ha rivolto la parola. Dopo anni in cui ho sentito la mia voce risuonare tra le pareti della grande sala, l'ultima volta non solo non ho parlato, ma anche quando ho provato a farlo, mi sono reso conto che tutti mi guardavano infastiditi quasi in cagnesco... Qualche giorno fa ho incrociato un amico collega che poi per telefono mi ha raccontato che non gode di buona salute e che anche per questo accidente, ha deciso di andare in pensione. Il tono di voce era rassegnato. Si rassegnato! Questa mattina in studio una mamma mi ha confidato che il suo ostetrico è stato messo in condizione di andare in pensione, ma lui, mi ha detto la giovane madre, era molto giù di tono, troppo giù di tono, che era molto preoccupato e turbato per un cambio di stile di vita così radicale e dopo tanti anni di professione. Circa un mese fa ho incrociato un altro collega che ho notato camminare con una andatura incerta, con le spalle curve, con una espressione assente. Poi ho saputo che era andato in pensione. Personalmente questa donna bella, fredda e vendicativa la incontrerò tra non molto. Nell'osservare tutte queste condizioni, mi sforzo di trarre tesoro ed insegnamento. Mi impegno per la mia salute a farmi trovare pronto si, a farmi trovare pronto. A non cedere poi alle beffarde lusinghe degli adulatori e a chiudere dignitosamente ed orgogliosamente il lungo percorso della professione che a tutt'oggi tra alti e bassi mi ha regalato il traguardo dei 37 anni. Eppure devo comunque dire che la Mantide della Pensione, risparmia dai suoi strali velenosi le donne. Si perché in realtà le donne professioniste, mogli o non mogli, hanno già trovato una valvola molto importante di occupazione nella casa, magari nel seguire il percorso dei figli. Ma con i maschietti è vendicativa, crudele, a tratti beffarda, tanto beffarda che prima ti tenta lasciandoti intendere che tutto sommato sarebbe preferibile. scendere dalla giostra e diventare serenamente spettatore, tranne poi a distanza di qualche mese o anche meno, insinuarsi nella testa, ripetendo fino all'esaurimento: hai fatto molto male ad andare in pensione, peggio per te. Ti ho fregato, ti ho mentito, ed ora devi stare male molto male. Forse che non sei stato tronfio fino a qualche settimana fa, quando hai continuato a pensare, sbagliando, di essere indispensabile! Ora ti devi rendere conto che avresti dovuto essere più umile, più corretto, più modesto, perché tutti siamo utili ma nessuno è indispensabile. Inoltre, e questo è ancora più simpatico e divertente, un altro carissimo amico quando lo venne a sapere disse: Tonio, oggi neanche ad un omicida si danno 30 anni di carcere e tu mi dici che già ne hai fatti 37!? Ma come fai? Marco gli ho risposto: sono geneticamente programmato per lavorare e tra l'altro a fare un lavoro di servizio. È quando sarà, se sarà se ne avrò tempo e occasione, mi chiuderò alle spalle la porta del bagno, legherò al radiatore la perfida Mantide traditrice e guardandomi allo specchio dirò mentre tu vomiterai veleno per la rabbia: e non basta. non ti basta, ringrazia il destino e non solo di aver lavorato per 39 anni. Basta, lascia spazio agli altri. Il tuo tempo almeno per la professione è finito. Sii fiero di ciò che hai fatto e stai bene!! Così la perfida Mantide cadrà sul pavimento rabbiosa di bile e sconfitta.
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Post n°3338 pubblicato il 02 Luglio 2022 da donmichelangelotondo
(Leggo) «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno» Mt 9,14-17. La venuta di Cristo è paragonata al vino, simbolo dell'esultanza messianica. Gesù a Cana offre il vino migliore, la cui origine è sconosciuta, perché Dio solo lo offre, alla sua ora, al suo momento. Gesù è questo vino che rallegra il cuore della Chiesa; è colui che offre il vino della salvezza; è il dono di Dio per gli uomini. (Prego) Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: (Agisco) Se attendi giorni meno tristi e dolorosi, che tu possa trovare nella fede il sostegno per continuare a sperare.
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Post n°3337 pubblicato il 01 Luglio 2022 da donmichelangelotondo
Il nuovo fermento delle organizzazioni terroristiche La guerra in Ucraina ha monopolizzato le attenzioni dei leaders atlantici, impegnati nella risoluzione di un conflitto che rischia di protrarsi, ben oltre le aspettative di una "guerra lampo", con conseguenze che nessuno può provvedere; prima ancora era stata la pandemia da COVID 19, che sembrava essere divenuta, se non già un brutto ricordo, almeno una crisi più gestibile e meno paurosa, ad aver catalizzato le attenzioni di istituzioni e stati. Come se tutto ciò non bastasse a inquietare i nostri animi, bisogna dar conto del ritorno della minaccia islamica che potrebbe inserirsi tra le pieghe di queste gravi crisi e colpire, con la spietatezza che abbiamo imparato a conoscere. Non si tratta solo di un'ipotesi remota, ma un paio di mesi fa, Abu Omar al-Muhajir, il nuovo portavoce dell'ISIS, ha incitato i tanti combattenti a provocare terrore e dolore contro i crociati e a vendicarsi per le morti di due illustri sceicchi, sfruttando per l'appunto le distrazioni delle fazioni del conflitto in corso. Esatto, proprio i principali protagonisti del conflitto, Russia e Stati Uniti, avevano rinnovato il proprio impegno nella lotta al terrorismo contro il fantomatico Stato islamico, colpito il 3 febbraio 2022 dalla morte del capo dell'ISIS Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi. La Russia aveva garantito il sostegno alla coalizione antiterrorismo guidata dagli USA e la collaborazione con tutti i Paesi interessati. Parole che potrebbero essere di un'epoca storica lontana, ma che in realtà sono state espresse soltanto venti giorni prima dell'inizio delle operazioni russe in Ucraina. A focalizzare di nuovo l'attenzione sul tema terrorismo, ci ha pensato l'attentato di Oslo che ha colpito la comunita LGBT, che tra l'altro si preparava a celebrare la marcia il giorno successivo. Un norvegese di origine iraniana ha sparato uccidendo due persone e ferendone ventuno, dieci delle quali in gravi condizioni. Non si è esclusa la pista islamica, in virtù del passato dell'uomo, di una sua presunta radicalizzazione. Un uomo che era sotto la lente di ingrandimento, dunque, il classico lupo solitario che ha agito apparentemente senza complici, anche se tutto resta al vaglio degli inquirenti. Si resta ancora nel campo delle ipotesi, ma è un episodio che inquieta, proprio per la disattenzione che manifestano le Democrazie occidentali, a causa del conflitto. A motivo di una certa recrudescenza da parte dei terroristi ci sono stati, proprio in Italia, alcune operazioni antiterrorismo che confermano un certo fermento. A Genova sono state arrestate quattordici persone che facevano parte di una cellula jihadista e in Trentino due giovani incensurati hanno ricevuto un provvedimento di fermo perché indagati per associazione con finalità di terrorismo. A Roma un uomo di origine egiziana di anni 37 è stato arrestato nei giorni scorsi. Sullo sfondo del conflitto, riemerge il pericolo islamico radicalizzato che non ha mai smesso di fare proseliti e di operare all'ombra dei grandi sconvolgimenti internazionali. Gli arresti, eseguiti nel nostro Paese, da una parte evidenziano una certa abilità e bravura nello scovare e smantellare queste cellule che si nutrono della predicazione di tanti imam radicalizzati, d'altro fanno emergere il problema e la domanda se tutto questo lavoro basterà per sconfiggere il terrorismo islamico. Certamente l'incertezza e la frammentazione internazionale non favoriscono la lotta al nemico, anzi, inciterebbero la sua diffusione e la ribalta internazionale di nuove azioni, simili a quelle che abbiamo visto negli ultimi anni, come ad esempio l'assalto alla sede di Charlie Hebdo o la strage del Bataclan. L'educazione compie un ruolo importante, non solo quella scolastica, la quale si prodiga per il superamento delle barriere culturali e religiose, ma anche quella domestica. Non bisogna andare per forza nelle banlieue o nelle periferie dei grossi centri per averne prova. So per certo, che alcuni mussulmani mantengono una certa resistenza all'integrazione e, ancor più preoccupante, un forte odio nei confronti di cristiani e ebrei. Alcuni, per fortuna, perché conosco tanti mussulmani integrati e disposti al dialogo, pur mantenendo la propria identità. Bisogna lavorare sugli individui deboli, ragazzi e bambini, che si alimentano dell'educazione dei parenti, che continuano a pensare che la Shoa, ad esempio, sia stata un bene. Posso assicurare di averne sentito parlare, come so di giovani mussulmani presi di mira a motivo della loro fede e delle loro tradizioni che si sono chiusi ermeticamente ed espostisi al rischio di un odio nei confronti dell'Occidente. Prevenzione come educazione, come insegna il caro don Bosco, perché è importante intervenire sui soggetti più deboli e aiutarli a comprendere il vero della storia e la bellezza che risiede in ciascuna religione, perché il nemico, come possiamo vedere, è sempre pronto a colpire nel buio delle nostre incertezze e paure.
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Post n°3336 pubblicato il 01 Luglio 2022 da donmichelangelotondo
Facebook Elon Musk ha appena tagliato il traguardo dei 100 milioni di followers su Twitter. E' ad un passo dal riprendere Cristiano Ronaldo, poi toccherà a Rihanna, Katy Perry e Justin Bieber e infine Barack Obama che guida la classifica generale a quota 132 milioni. Questione di qualche settimana e Twitter avrà un nuovo re.
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Post n°3335 pubblicato il 01 Luglio 2022 da donmichelangelotondo
Facebook La giornalista Lucia Piemontese è stata ricattata con la minaccia di pubblicaziuone di un video porno perché nonparlasse più delle mafie pugliesi La giornalista Lucia Piemontese è stata ricattata con la minaccia di pubblicaziuone di un video porno perché non parlasse più di mafia Si parlava qui qualche giorno fa di quella bellissima serie tv intitolata Privacy (Intimidad) in cui la protagonista, candidata sindaca a Bilbao, e molte delle donne che fanno parte del racconto sono vittime, si scopre poco a poco, di ricatto attraverso la diffusione di video o immagini con contenuto sessuale che le riguardano. Il revenge porn, anche questa formula abbiamo mutuato dall'inglese, si associa in genere a ricatti di natura - diciamo così - sentimentale, relazionale: qualcuno che è stato con te e che, finita la storia, ti "punisce" e si vendica. Meno spesso si dice di quanto questo genere di materiale sia usato per intimidire professionalmente, stroncare sul nascere candidature e ambizioni, mettere a tacere chi fa il suo lavoro. Il sito di Ossigeno per l'informazione, importante osservatorio sui giornalisti vittime di minacce, ha dato conto qualche giorno fa della vicenda di Lucia Piemontese. Lucia è giornalista d'inchiesta, caporedattrice del quotidiano "L'Attacco" di Foggia, vive a Manfredonia, si occupa di mafie. Scrive dei clan della Capitanata, la cosiddetta "quarta mafia". Ha raccontato: "Due mesi fa al mio direttore è stato riferito che circolava un presunto video di natura sessuale che mi vedrebbe protagonista". Naturalmente non è rilevante che il video esista o meno: importante è far girare la voce, soprattutto nei piccoli centri. La gente mormora. "Poco dopo sono arrivate le scritte sessiste sui muri": una accanto al portone di casa. "Dopo avermi fatto recapitare ‘inviti' a occuparmi d'altro ora cercano di delegittimarmi colpendo la mia reputazione", ha denunciato. Pensano di renderti inoffensiva, dissuaderti. Attraverso il sesso, come se no. "Ma io vado avanti".
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Post n°3334 pubblicato il 01 Luglio 2022 da donmichelangelotondo
Facebook La prima cosa bella di venerdì 1 luglio 2022 sono i medical drama di nuova generazione. Perché ci piacciono? Credo sia perché il vero dramma è il medico stesso. Provate a pensarci: il dottor House ha una menomazione alla gamba destra, the good doctor ha la sindrome dell'idiota sapiente, Doc ha perso la memoria di un pezzo della sua vita e il più amabile, il dottor Max Goodwin di New Amsterdam, ha il cancro (anche se l'esistenza di 4 stagioni conforta chi sta in pena mentre fa la chemio nella prima). Da bambino diffidavo dei barbieri calvi poi ho capito che il modo migliore per affrontare un problema è averlo sperimentato di persona. Non si offendano i dottori sani, sicuramente altrettanto bravi, ma ora si cerca nei medici un particolare che riveli la loro vulnerabilità, quasi si chiede loro la cartella clinica per essere certi che abbiano passato qualcosa di simile. E, soprattutto, che abbiano trovato il modo di uscirne. Quando, la sera, uno si guarda quattro puntate in fila di una di quelle serie l'effetto è che mentre spegne ha la certezza di avere da qualche parte dentro di sè una malattia rara, ma anche quella dell'esistenza di un medico capace di curarla perché conosce il dolore che provoca. Un taumaturgo, ma umano.
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Post n°3333 pubblicato il 01 Luglio 2022 da donmichelangelotondo
(Leggo) L'accoglienza che Cristo ha prodigato ai peccatori e ai pubblicani ha fatto scandalo. La comunità della tavola è in Oriente una forma di comunione che va al di là della semplice partecipazione al banchetto. Essa implica l'amicizia, la vicinanza, la fraternità; è un modo di offrire all'altro la possibilità di penetrare nella propria intimità. Coloro che si credevano puri e perfetti escludevano dalla loro tavola coloro che facevano parte della massa dei peccatori, secondo il canone del fariseismo. Gesù, no! (Prego) Con tutto il mio cuore ti cerco: (Agisco) Non essere spaventato della gravità delle proprie colpe: saper guardare con fiducia al Cristo che ha già sconfitto il peccato e la morte.
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Inviato da: cassetta2
il 19/05/2024 alle 19:54
Inviato da: Marilena63
il 11/03/2024 alle 21:58
Inviato da: donmichelangelotondo
il 30/08/2023 alle 19:16
Inviato da: nilsia
il 30/08/2023 alle 19:02
Inviato da: blaskina88
il 30/08/2023 alle 07:31