Post n°1514 pubblicato il
12 Novembre 2019 da
donmichelangelotondo
Lc 17,7-10
C'è un nesso tra il servire e l'avere fiducia che è fondamentale nella comunità cristiana: fiducia che colui che ci chiama al suo servizio, ci dà anche la forza per portare a compimento il compito che ci affida. Fiducia che il nostro operare non è stato inutile, anche quando non ne vediamo immediatamente un risultato e ci viene spontaneo chiederci: a noi che ce ne viene? Entrando al servizio del Signore impariamo a dare la precedenza agli altri, a dimenticare noi stessi, la nostra stanchezza, i nostri diritti, perché un'altra persona ha diritto di essere servita. In un decentramento da sé che ci consente di restare liberi per aprirci agli altri. Siamo semplicemente servi. Servitori fiduciosi e senza pretese, che non si ritengono decisivi e non fanno risalire nulla a sé; ma sono resi beati dalla relazione con il Signore: la sua chiamata è un dono e porta già dentro di sé la ricompensa più grande. Le nostre energie si raccolgono attorno a questo centro: trovare gioia per aver servito, per aver provato a mettere in pratica il comandamento dell'amore, accettandone le estreme conseguenze, nella logica della croce, del dono di sé agli altri. "Quando si ama si serve sempre; non si chiede altro di servire coloro che amiamo.
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