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proporre buoni e belli pensieri
 

Messaggi del 22/02/2022

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Post n°2793 pubblicato il 22 Febbraio 2022 da donmichelangelotondo

Sanità: Casa Sollievo tra le reti europee per la cura delle malattie rare

https://www.odysseo.it/sanita-casa-sollievo-tra-le-reti-europee-per-la-cura-delle-malattie-rare/

 

 
 
 

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Post n°2792 pubblicato il 22 Febbraio 2022 da donmichelangelotondo

Il valore etico e culinario di Slow Food

https://www.odysseo.it/il-valore-etico-e-culinario-di-slow-food/

 

 
 
 

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Post n°2791 pubblicato il 22 Febbraio 2022 da donmichelangelotondo

La generazione scomparsa

Raul Gardini amava molto andare a vela. E' morto, ufficialmente suicida, il 23 luglio 1993

Raul Gardini amava molto andare a vela. E' morto, ufficialmente suicida, il 23 luglio 1993

Leggo in queste sere “Il tuffatore”, il libro che Elena Stancanelli dedica a Raul Gardini. Capisco come si possa essere ossessionati da una figura epica e tragica che ha accompagnato come un rumore di fondo la giovinezza, simbolo di tutto ciò che quel tempo – il tuo tempo – suggeriva, deprecava, ammirava. Sul libro tornerò, intanto due cose sulla “generazione scomparsa”, persone ambiziose, arroganti, capaci di rischiare fino all’azzardo – sul piatto la loro stessa vita.

Era, quello, il tempo della forza e della ferocia. Non della ferocia del web, odiatori inesistenti scatenati dall’algoritmo: no, non questa tempesta di fumo. Era un tempo in cui se volevi sopravvivere dovevi imparare a difenderti nel corpo a corpo oppure andartene, uscire dal campo di gioco, fare il portiere di notte, coltivare corbezzoli. Altrimenti, giocavi. Vivevo in una città di mare, Albertino Fantini era il nostro maestro di vela e un giorno lo vedemmo in tv in testa d’albero sul Moro di Venezia, i campioni di quel gioco erano così: rischiavano ridendo.

La disciplina per allenare il muscolo del coraggio prevedeva (anche) umiliazioni, pianti, solitudine. Nessuno raccoglieva firme se a ginnastica ridevano di te, dovevi capire tu come fare perché smettessero di ridere. Bisognava cavarsela da soli, o imparare a fregarsene. Al tempo della ferocia si è poi sostituito il tempo della condiscendenza: bisogna continuamente stare attenti a non offendere nessuno, a non turbare le identità ma le identità, avevo imparato, si costruiscono nella relazione e si rafforzano nello scontro. Non “in bolla”, dove suscettibili infragiliscono, ma “in campo”: dove anche tu stesso, di te, capisci chi sei, cosa puoi, cosa vuoi.

 
 
 

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Post n°2790 pubblicato il 22 Febbraio 2022 da donmichelangelotondo

(Leggo)

Matteo 16,13-19

<<Voi chi dite...?>>

Che idea abbiamo di lui? Quale esperienza ci siamo concessi per conoscerlo veramente? E' Lui il mio Salvatore dal non senso, dal peccato? O...?

(Prego)

Il giorno risplende di luce
la terra è ripiena di gloria
torniamo a pregarti con fede
o Cristo Signore del mondo.

(Agisco)

Oggi cercherò di mettermi nei panni di pietro e di rispondere in prima persona a quella domanda.

 
 
 

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Post n°2789 pubblicato il 22 Febbraio 2022 da donmichelangelotondo

La meglio (?) generazione
(afp)
22 Febbraio 2022 1 minuti di lettura

La prima cosa bella di martedì 22 febbraio 2022 (2-2-22) è far parte di una generazione che nel suo tempo e nel suo spazio non abbia mai partecipato a una guerra. E’ un destino. O, in minima parte, anche un merito? Sentendo i leader del mondo annunciare la possibilità della “più grande guerra in Europa dal 1945” è logico pensare che immaginino un’estensione del conflitto russo-ucraino al continente. Fa scattare un riflesso. Noi abbiamo avuto la guerra alle porte, nella ex Jugoslavia, ma non ci è mai entrata in casa, o non le abbiamo mai aperto. Chi è nato tra il 1946 e, diciamo, il 1966 si è creato un’aspettativa di vita senza l’eventualità di un conflitto, vecchia o nuova maniera (anche se la nuova, dopo la prima ondata, ricade nella vecchia). Un privilegio, rispetto alle generazioni precedenti (nei secoli dei secoli) e forse anche a quelle future (che di secoli a disposizione ne avranno probabilmente meno). Che cosa abbiamo fatto per meritarcelo? Poco, certo: si è rimasti di lato, vagamente ininfluenti, ci si è trastullati in succedanei, in risiko a teatro e, direbbe Orson Welles, manco si è inventato l’orologio a cucù. Eppure un minimo di decenza bisognerà riconoscerlo alla vita che non ha offeso e perfino alla vituperata specie dell’”uomo guerriero che in tempo di pace si accanisce contro sè stesso”.

 
 
 

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