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Messaggi del 01/03/2022

1 marzo 2022, 5

Post n°2831 pubblicato il 01 Marzo 2022 da donmichelangelotondo

Una per Tutti e Tutti per Una
La nuova commedia in vernacolo della Compagnia Hurricane

Ma perché intitolarlo “I tre moschettieri” se i protagonisti sono quattro? Probabilmente perchè ad Alexandre Dumas, D’Artagnan stava un po’ sulle scatole. Eppure proprio intorno al più giovane spadaccino del regno ruoteranno gli intrighi avventurosi della nuova commedia in vernacolo della Compagnia Hurricane. Uno spadaccino sui generis, di origini pugliesi, in cerca di avventure piccanti, un coraggioso garzone che arriva a Parigi in un clima infuocato, lo charme transalpino che profuma di ammutinamento e alto tradimento.

Athos, Porthos e Aramis daranno vita a duelli rusticani per accaparrarsi le attenzioni di Milady, al grido di Una per tutti e tutti per una. Subdole macchinazioni altereranno i già labili equilibri di una Francia allo sbando, machiavellici complotti faranno da sfondo a certami cavallereschi in nome di ideali quali liberté, égalité, fraternité …i cio ma fè?

L’ambigua figura del Cardinale Richelieu, poi, farà divertire il pubblico in sala con gag e battute irriverenti da far perdere la testa a tutti, non solo alla povera Maria Antonietta.

Vincenzo Tondolo e Benedetta Tursi, grazie ad un team che fa del dilettantismo la sua professione, portano in scena l’ironia, la comicità e la spensieratezza dimenticate durante la pandemia, lo fanno con l’arguta semplicità che li contraddistingue, mescolando speranza e ottimismo, il cocktail perfetto per un teatro nel teatro, la trasposizione temporale di un classico letterario ubicato nella nostra terra, l’apolide cultura che si incastra, perfettamente, nelle espressioni dialettali , nelle dinamiche familiari e nelle tradizioni socio-culinarie delle nostre case.

E ai medici che consigliavano, con il bonus psicologo, di prendere una pastiglia, rispondono ricordando loro la presa della…Bastiglia!

La Compagnia Hurricane vi aspetta sabato 5,  domenica 6 e 27 marzo, presso l’Auditorium Mons. Di Donna (parrocchia SS. Sacramento)

 
 
 

1 marzo 2022, 4

Post n°2830 pubblicato il 01 Marzo 2022 da donmichelangelotondo

https://www.odysseo.it/il-nanismo-della-bugia/

 
 
 

1 marzo 2022, 4

Post n°2829 pubblicato il 01 Marzo 2022 da donmichelangelotondo

La Dad discriminante

Adriana è co-founder dei Legal Hackers Bari e segretario della Commissione Informatica del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Bari

Adriana è co-founder dei Legal Hackers Bari e segretario della Commissione Informatica del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Bari

Adriana Augenti, 47 anni, Bari, avvocato, si occupa da 20 anni di temi legati al digitale

Sul tema Didattica a distanza, oltre che tra studenti vaccinati e studenti non vaccinati, c’è un “vaso di coccio”, che incarna uno dei tanti paradossi a cui stiamo assistendo in questo periodo: gli studenti, anche quelli vaccinati, ma affetti da altre patologie. Ebbene, per questi ultimi, la Dad non si attiva: non è previsto per legge. Ditemi se questa non è discriminazione. Sono un’avvocata di Bari, mi occupo di diritti e digitale da circa 20 anni, e sono una mamma. Ed è in quest’ultima qualità che ho avuto l’occasione di imbattermi in una forma di grave, ritengo, discriminazione.

Le scrivo perciò per denunciare questa ennesimo paradosso a cui ci ha esposto la pandemia e spero che, in considerazione della sua sensibilità, lei voglia condividere. Prendendo le mosse dalle condizioni di salute di mio figlio, per fortuna transitorie, sto approfondendo una delle tante ambiguità della normativa emergenziale che, come anticipato, crea una intollerabile disparità di trattamento a discapito di tutti quei soggetti, dico meglio, alunni, NON malati di COVID ma affetti da altre patologie.

Mio figlio al momento è affetto da una patologia acuta delle vie respiratorie che non gli consente di frequentare le attività scolastiche in presenza, ma non COVID. Mio figlio è a casa da molti giorni ma, nonostante le mie ripetute richieste, non può essere messo in Dad. Un suo compagno, risultato positivo al COVID è “in classe” dal giorno dopo a quello in cui ha comunicato alla scuola la sua positività. Vi è una logica in questo? No, non vi è una logica nel periodo emergenziale; e mi chiedo cosa accadrà quando l'emergenza sarà finita.

Se vogliamo trovare qualcosa di positivo in questa pandemia, va rinvenuta nel fatto di aver imposto un'accelerazione al processo di digitalizzazione. In particolare, per quanto riguarda la scuola, proprio al fine di poter consentire il soddisfacimento di un duplice ordine di diritti: l'obbligo scolastico e il diritto allo studio. Sono stati fatti sforzi e adottati provvedimenti al fine di dotare famiglie e docenti della tecnologia necessaria alla didattica a distanza, nonché per adeguare gli stessi Istituti e consentire connettività e copertura. E così, pur con tempistiche non sempre consone e con modalità differenziate, tutte le scuole di ogni ordine e grado si sono adeguate al dettato normativo emergenziale che, come ricorderemo, ha impedito il rientro alla didattica in presenza per lungo, lunghissimo tempo. La didattica a distanza è stata attivata pressoché in ogni Istituto, perfino nella scuola dell’infanzia, tanto nel pubblico quanto nel privato.

Una minuscola vittoria della digitalizzazione, che sicuramente chi come me si occupa di digitale da tanti anni avrebbe preferito vedere avverarsi già negli anni passati e per cause diverse. Ma oggi c’è! Se abbiamo lottato per il rientro alla scuola in presenza non è certo per abbandonare tutti i passi avanti che sono stati fatti nel processo di digitalizzazione. Le norme “uguali per tutti” vanno rispettate, ma possiamo denunciarne la incoerenza interna che “promuove”, paradossalmente, la diseguaglianza. Il Paese e la Scuola, devono chiedersi di cosa fare tesoro per promuovere diritto allo studio e favorire l’assolvimento dell’obbligo scolastico.

 

 
 
 

1 marzo 2022, 3

Post n°2828 pubblicato il 01 Marzo 2022 da donmichelangelotondo

Il senso di Zelensky per Twitter
(ansa)
28 Febbraio 2022 1 minuti di lettura

In questa epica resistenza ucraina colpisce il senso di Vladimir Zelensky per Twitter. La capacità di utilizzarlo per dare rapidamente informazioni essenziali, su tutte il fatto di essere ancora vivo e non in fuga mentre si diceva il contrario; o per galvanizzare i suoi concittadini quando l'avanzata russa ha improvvisamente rallentato; e per tenere relazioni diplomatiche, prima spronando l’Europa e gli Stati Uniti a fare di più, e poi rivelando gli impegni di aiuti concreti che sta ottenendo via via nelle telefonate con i vari leader. Il profilo Twitter di Zelensky, dove si alternano post in inglese e in ucraino, è stato fin qui essenziale per capire quello che stava accadendo. Ma più in generale si sta rivelando fondamentale ancora una volta Twitter.

Quando il gioco si fa duro, quando accadono cose davvero importanti, questo social network è imprescindibile. Da questo punto di vista invece l’invasione russa in Ucraina conferma il sostanziale declino di Facebook, che pure in passato ebbe un ruolo importante in occasione simili, per esempio nella primavera araba; e si evidenzia la scarsa permeabilità ai grandi fatti di cronaca di Instagram, utile solo per condividere delle foto; mentre su TikTok ci sono migliaia di video che raccontano momenti degli scontri armati, è vero, ma fondamentalmente sono video privi di contesto; li guardi, ascolti gli spari e le esplosioni, ma mancano le storie.. Quel contesto che invece su Twitter si ritrova seguendo i racconti minuto per minuto di due giornali di Kiev, ma anche il profilo del presidente della Russia, dove si dà conto asetticamente di incontri e telefonate di Putin. Su tutti svetta Zelensky che è lì che ci guarda negli occhi e ci parla, restituendo una umanità e una vicinanza a quello che sta accadendo. La posta in gioco non è lontana, ci ricorda, la posta in gioco siamo noi.

 
 
 

1 marzo 2022, 2

Post n°2827 pubblicato il 01 Marzo 2022 da donmichelangelotondo

Una scala per scendere

Silvio Berlusconi ospite di Vladimir Putin di cui, cortesemente, indossava la giacca a vento

Silvio Berlusconi ospite di Vladimir Putin di cui, cortesemente, indossava la giacca a vento

Siccome non conosco Putin non posso parlare di lui, decifrarne motivazioni e intenzioni. Ho conosciuto però, in decenni di lavoro da cronista, molte persone affette dal disturbo del sé grandioso: quello per cui, a uno stadio moderato di patologia, pensi che tutto dipenda da te e a te si riferisca. Via via acutizzandosi provoca delirio di controllo, ossessione del nemico, certezza di essere vittime di un complotto (traditi, spiati), celebrazione di un piccolo gruppo di devoti definiti amici fino al delirio di onnipotenza e di impunità, talvolta alternato a gesti vistosi di generosità  – sempre finalizzati alla celebrazione del proprio potere.

Quando l’azione si traduce in crimine è davvero molto raro che una sanzione possa fare da deterrente. Non ho mai visto un uomo che uccide la moglie fermarsi a riflettere su quanti anni di carcere rischia, o rinunciare se il suo cantante preferito posta un video contro la violenza. Nel caso di un capitano d’industria o di Stato semmai sono i soldi, in qualche caso, a fare da sirena. Non tanto i tuoi – tu sei affetto da delirio, non contempli la disgrazia - ma quelli dei tuoi amici (i devoti) che, rischiando di perderli, potrebbero abbandonarti e/o destituirti.

C’è poi la questione dell’orgoglio, della reputazione. L’egolatra non sopporta l’umiliazione pubblica, lo innervosisce ulteriormente. Nella prima cyberguerra in diretta sui social Anonymous che hackera il sito del tuo governo, l’universo mondo che diffonde notizie manipolate e le getta in rete come molotov, le star di TikTok che fabbricano meme combattono una battaglia parallela dagli esiti incerti. Ai matti, insegnano i vecchi, bisogna sempre lasciar lì una scala per scendere dall’albero.

 
 
 

1 marzo 2022

Post n°2826 pubblicato il 01 Marzo 2022 da donmichelangelotondo

(Leggo)

Marco 10,28-31

<<...non c'è nessuno che abbia lasciato...e che già ora riceva cento volte tanto...>>

Lasciare tante cose per seguire sogni e desideri...ma poi la ricompensa? Nulla, semplicemente percorrere la strada della gratuità e del servizio. Qui e ora puoi costruire la vita eterna. No orgoglio e presunzioni, bensì accogliere la carità di Cristo!

(Prego)

O buon Pastore che ci guidi
tu ci hai fatto per la luce
e oltre questo breve giorno
ci conduci al giorno eterno.

(Agisco)

Esame di coscienza per comprendere dove migliorare in Cristo davanti ai fratelli

 
 
 

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