Creato da donmichelangelotondo il 27/10/2013
proporre buoni e belli pensieri
 

Messaggi del 09/04/2022

9 aprile 2022, 4

Post n°2963 pubblicato il 09 Aprile 2022 da donmichelangelotondo

Gli hacker e il ministero: abbiamo il diritto di sapere
Il ministro Cingolani Il ministro Cingolani (ansa)
08 Aprile 2022 alle 13:12 1 minuti di lettura

Da due giorni un sito del governo italiano è irraggiungibile. Ma non si sa perché né quando tornerà online. Si tratta del sito del ministero della Transizione ecologica, il Mite. Lo stesso ministro Roberto Cingolani aveva avvisato che c’erano problemi, non in un'occasione formale, ma parlando di altro, nel corso di un programma radiofonico: "Mentre vi parlo - ha detto Cingolani il 6 aprile - abbiamo minacce esterne rilevate sulla rete informatica del ministero e per prudenza abbiamo dovuto sospendere il funzionamento di tutti i sistemi informatici del ministero”. Tutto, comprese le mail.

PUBBLICITÀ

Quali minacce esterne? Criminali informatici che cercano solo di fare qualche soldo sequestrando il sito fino a quando non viene pagato un riscatto? O magari hacker russi, interessati a danneggiare l’Italia e uno dei ministeri chiave in questa fase, quello che si occupa di energia? Non lo sappiamo. Da quando il sito è stato messo offline, non una dichiarazione ufficiale è trapelata dal ministero né dalla neonata agenzia nazionale che si occupa della cybersicurezza, né dalla polizia Postale. Tutti si sono trincerati dietro formule tipo “stiamo lavorando, non abbiamo ancora capito, ci sono indagini in corso”.

Ma un silenzio così prolungato sulla “scena di un delitto” è ingiustificabile e allarmante: abbiamo diritto di sapere che attacco abbiamo subìto (e se è stato davvero un attacco e non invece altro); abbiamo diritto di sapere chi gestisce i sistemi informativi del ministero e se è stato fatto tutto il possibile per prevenire problemi (evidentemente no); abbiamo diritto di sapere se gli attaccanti hanno fatto danni, trafugato documenti rilevanti o indirizzari o altro
Gli hacker e il ministero: abbiamo il diritto di sapere
di Riccardo Luna
Il ministro Cingolani
Il ministro Cingolani (ansa)
08 Aprile 2022 alle 13:12
1 minuti di lettura

Da due giorni un sito del governo italiano è irraggiungibile. Ma non si sa perché né quando tornerà online. Si tratta del sito del ministero della Transizione ecologica, il Mite. Lo stesso ministro Roberto Cingolani aveva avvisato che c'erano problemi, non in un'occasione formale, ma parlando di altro, nel corso di un programma radiofonico: "Mentre vi parlo - ha detto Cingolani il 6 aprile - abbiamo minacce esterne rilevate sulla rete informatica del ministero e per prudenza abbiamo dovuto sospendere il funzionamento di tutti i sistemi informatici del ministero". Tutto, comprese le mail.
PUBBLICITÀ

Quali minacce esterne? Criminali informatici che cercano solo di fare qualche soldo sequestrando il sito fino a quando non viene pagato un riscatto? O magari hacker russi, interessati a danneggiare l'Italia e uno dei ministeri chiave in questa fase, quello che si occupa di energia? Non lo sappiamo. Da quando il sito è stato messo offline, non una dichiarazione ufficiale è trapelata dal ministero né dalla neonata agenzia nazionale che si occupa della cybersicurezza, né dalla polizia Postale. Tutti si sono trincerati dietro formule tipo "stiamo lavorando, non abbiamo ancora capito, ci sono indagini in corso".

Ma un silenzio così prolungato sulla "scena di un delitto" è ingiustificabile e allarmante: abbiamo diritto di sapere che attacco abbiamo subìto (e se è stato davvero un attacco e non invece altro); abbiamo diritto di sapere chi gestisce i sistemi informativi del ministero e se è stato fatto tutto il possibile per prevenire problemi (evidentemente no); abbiamo diritto di sapere se gli attaccanti hanno fatto danni, trafugato documenti rilevanti o indirizzari o altro.

 

 

 
 
 

9 aprile 2022, 3

Post n°2962 pubblicato il 09 Aprile 2022 da donmichelangelotondo

 

Su cosa poggia la leva del dubbio

 

Una drammatica immagine da Mariupol, un gruppo di civili uccisi mentre cucinavano

Una drammatica immagine da Mariupol, un gruppo di civili uccisi mentre cucinavano

Verità, e altre piccole cose. Ieri su questo giornale il vicesindaco di Mariupol, Serhiy Orlev, ha risposto a una domanda di Daniele Raineri sui forni crematori mobili. C’è la sicurezza al cento per cento che i russi li stiano usando? “No, non sono sicuro e non posso dirlo al cento per cento. Potrò dirlo se e quando riceveremo foto o video fatti con il cellulare oppure immagini prese con i satelliti o riceveremo testimonianze dirette di persone che li hanno visti”. Se non possiamo vederlo né abbiamo testimonianza di chi ha visto non possiamo essere sicuri.

E’ logico. Ripenso alla storia per come l’abbiamo studiata e, correggetemi se sbaglio, di Menenio Agrippa che fronteggia l’esercito aurunco non abbiamo immagini satellitari né video di telefonini: ci siamo grosso modo fidati di chi ci ha raccontato perché era lì e ha riferito a qualcuno che ha scritto. Ci siamo fidati Tacito, per esempio, abbiamo tradotto centinaia di versioni – alcuni di noi più di altri – abbiamo mandato a memoria il racconto di chi ha vinto. Degli sconfitti le tracce sono sempre scarse. Sarebbe interessante un bel confronto televisivo fra storici con uno che mette in dubbio che Asdrubale genero di Amilcare abbia effettivamente preso piede in Spagna.

Ottimo un testimone cartaginese delle guerre puniche ma intanto è andata così, abbiamo dato per buona fin dalle medie la storia pubblicata sui sussidiari. Ora però la domanda è una. Con l’eccezione dei forni crematori abbiamo non solo testimonianze dirette e racconti dei cronisti di guerra ma financo immagini delle telecamere a circuito chiuso degli uffici postali da cui i saccheggiatori hanno spedito a casa il loro osceno bottino. Qual è, esattamente, la leva del dubbio
Su cosa poggia la leva del dubbio

Una drammatica immagine da Mariupol, un gruppo di civili uccisi mentre cucinavano

Una drammatica immagine da Mariupol, un gruppo di civili uccisi mentre cucinavano

Verità, e altre piccole cose. Ieri su questo giornale il vicesindaco di Mariupol, Serhiy Orlev, ha risposto a una domanda di Daniele Raineri sui forni crematori mobili. C'è la sicurezza al cento per cento che i russi li stiano usando? "No, non sono sicuro e non posso dirlo al cento per cento. Potrò dirlo se e quando riceveremo foto o video fatti con il cellulare oppure immagini prese con i satelliti o riceveremo testimonianze dirette di persone che li hanno visti". Se non possiamo vederlo né abbiamo testimonianza di chi ha visto non possiamo essere sicuri.

E' logico. Ripenso alla storia per come l'abbiamo studiata e, correggetemi se sbaglio, di Menenio Agrippa che fronteggia l'esercito aurunco non abbiamo immagini satellitari né video di telefonini: ci siamo grosso modo fidati di chi ci ha raccontato perché era lì e ha riferito a qualcuno che ha scritto. Ci siamo fidati Tacito, per esempio, abbiamo tradotto centinaia di versioni - alcuni di noi più di altri - abbiamo mandato a memoria il racconto di chi ha vinto. Degli sconfitti le tracce sono sempre scarse. Sarebbe interessante un bel confronto televisivo fra storici con uno che mette in dubbio che Asdrubale genero di Amilcare abbia effettivamente preso piede in Spagna.

Ottimo un testimone cartaginese delle guerre puniche ma intanto è andata così, abbiamo dato per buona fin dalle medie la storia pubblicata sui sussidiari. Ora però la domanda è una. Con l'eccezione dei forni crematori abbiamo non solo testimonianze dirette e racconti dei cronisti di guerra ma financo immagini delle telecamere a circuito chiuso degli uffici postali da cui i saccheggiatori hanno spedito a casa il loro osceno bottino. Qual è, esattamente, la leva del dubbio?

 

 

 
 
 

9 aprile 2022, 2

Post n°2961 pubblicato il 09 Aprile 2022 da donmichelangelotondo

Se Armando avesse ragione
Di
Antonio Marzano -
9 Aprile 2022
Dialogo tra due amici dopo tanto tempo...

Non più di due giorni fa, ho avuto la fortuna di rincontrare un caro amico. Di tanto in tanto mi tornava in mente, provavo a cercarlo, ma niente, non avevo più il suo numero di cellulare, né il suo indirizzo, né lo ritrovavo sugli elenchi telefonici ...oggetti ormai spariti. In quel momento mi tornavano in mente gli episodi della vita che avevamo condiviso ed erano stati tanti, avevano cementato la nostra amicizia ed avevano nel modo in cui ognuno di noi le avesse vissuti ed il significato che ne avesse dato, quanto profondamente diverso fosse il nostro carattere.

Era stato questo a tenerci insieme? Non riuscivo a dare una risposta a questa domanda. Io però ero felice di recuperare questi ricordi, ciò restituiva un senso alla mia vita e mi concedeva la certezza di averla vissuta e di non averla buttata via.

Poi, come capita a volte, per una mera casualità, in occasione di una rara uscita dal mio piccolo mondo in comunità, mentre passeggiavo per una affollata strada di una grande città, a noi vicina, l'ho riconosciuto, l'ho chiamato, l'ho raggiunto, e ci siamo abbracciati. "Antonio!", ha esclamato, "Antonio, come stai? È da tanto che non ci si vede ...quanti anni sono trascorsi, quando è stata l'ultima volta, dove ci siamo lasciati e non più incontrati?".

Quante domande, troppe domande: mi sono sentito in difficoltà e frastornato, non sapevo cosa rispondere, mentre il mio caro amico sorrideva compiaciuto ed incalzava nel suo chiedere.

All'improvviso mi si sono rischiarati i pensieri e mentre raggiungevamo un tavolino del bar per continuare comodamente la nostra conversazione, o meglio ciò che lui aveva continuato a domandare senza sosta, ecco che mi sembrava di aver capito. Sì che erano trascorsi più di vent'anni, ma lo avevo lì di fronte a me e lo ritrovato dopo vent'anni anni esattamente come lo avevo lasciato: uguale. Uguale in tutto: nella sua raffinata eleganza, nel suo tratto signorile, nel suo sguardo ammiccante ed attento, nel sorriso bonario e intrigante, in quel suo modo così particolare di dire e non dire, di esprimere un concetto, ma lasciare a me l'onere di continuare a riflettere ad alta voce, ad osservare e considerare i fatti della vita, sempre in una prospettiva futura.

Una volta seduti e mentre ammiravo osservavo il taglio prezioso ed elegante della sua giacca, gli ho chiesto: "Armando ma come fai ad essere sempre così?".

Mi ha guardato profondamente negli occhi ed ha risposto: "Antonio, nella vita non devi mai, dico mai, guardarti indietro: mai!".

"Il ricordo del passato, il cullarlo come un neonato, l'accarezzarlo come un bene prezioso, ti lascia solo un senso di frustrazione e di dispiacere. Non è vero che le esperienze del passato, la vita vissuta con i suoi momenti di vittoria e di sconfitta, garantiscono la saggezza e la serenità. No, tutt'altro, garantiscono un ingannevole sentimento di vissuto, una delusione del non fatto e la contezza degli anni trascorsi: la tristezza!".

"Io non mi sono mai guardato indietro. Guardo sempre in avanti sempre".

"Antonio, devi sapere una cosa che non ho avuto ancora modo di dirti; circa sei anni fa è mancata Serena, mia moglie, te la ricordi?". Ho annuito incredulo. "Lei non mi diceva nulla dei suoi problemi fino a quando, ormai troppo tardi, le metastasi partite dal seno avevano raggiunto la colonna vertebrale. È venuta a mancare dopo poco.

Ed anche in questa occasione tragica, non mi sono guardato indietro. È del tutto inutile. Ho girato pagina subito e ho ripreso la mia vita. Tu lo sai che lo facevo già quando c'era lei. Ho sempre seguito la mia di vita, le mie aspirazioni, le mie prospettive, i miei desideri. E tu lo sai ...e se tra questi c'erano quelli che tu trovavi inopportuni e scorretti, io ho sempre continuato a seguirli a raggiungerli ed a realizzarli. Solo così, guardando al futuro prossimo e mai riprendendo nei discorsi e nei pensieri il passato, ho vissuto la mia vita al meglio".

Ho replicato: "Ecco perché ti trovo così bene: molto bene. Sempre pimpante, allegro, sarcastico, ottimista".

"Sì, mi ha risposto, ognuno di noi ha la sua di vita. Credo che l'errore sia quello di pensare di viverla e di condividerla con un'altra. Non è una buona cosa. Così si creano limitazioni, ostacoli, rinunce, rancori: ed è questo il senso per me del famosissimo verso di Quasimodo: ognuno è solo sul cuore della terra trafitto da un raggio di sole, ed è subito sera.

Antonio, non guardarti più indietro: pianifica il tuo presente, coltiva sogni, desideri, fattibilità. Hai bisogno di girare pagina, sei ancora giovane, ricco di entusiasmo e di forza. Antonio, credimi: la tua sera non è ancora arrivata anzi è molto lontana!".

"Coraggio, non deludermi. Hai molto da fare e da dare, da vivere e da realizzare, pensa solo a te, pensa che tu ci sei, pensa che ora puoi decidere subito di realizzare una tua aspirazione, di concretizzare un tuo progetto. Stai bene e non girarti più indietro, mai più!".

Ci siamo salutati ripromettendoci di rivederci presto. Non so se sarà possibile o se sia un bene per me. Ora ho bisogno di tempo per riflettere e per metabolizzare le sue parole, le sue riflessioni tanto tanto lontane da me. Ho ripreso poi a camminare ed un pensiero ha continuato a turbarmi: e se avesse ragione Armando? Se!

 

 
 
 

9 aprile 2022

Post n°2960 pubblicato il 09 Aprile 2022 da donmichelangelotondo

(Leggo)

«Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!» Gv 11,45-56.

 

Gesù non era un pericolo! Egli muore per il suo popolo, per riunire in un solo corpo i figli di Dio che erano dispersi. Prima della morte, Gesù prega il Padre suo, perché tutti possano essere “uno” come lui con il Padre.

 

(Prego)

Volgiti a noi, Signore
siamo ciechi sulla tua strada
aprici gli occhi, dona la luce
noi vedremo i tuoi prodigi.

 

(Agisco)

Il nostro frequentare la Chiesa e ricevere i sacramenti produca frutti visibili di conversione a Dio e di comunione con i fratelli.

 

 
 
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2022 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30  
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 9
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

alexxia_74forddissechestufissimoassaicassetta2norise1il.passoCherryslsiska16QuartoProvvisoriopianoforte7Marilena63g1b9donmichelangelotondoSense.8Marco69_foto
 

Ultimi commenti

Il silenzio. Il silenzio dopo una giornata in mezzo a...
Inviato da: cassetta2
il 19/05/2024 alle 19:54
 
buonasera Don Michelangelo...un abbraccio di...
Inviato da: Marilena63
il 11/03/2024 alle 21:58
 
...che oltre alla ritualità liturgica,utile per curare il...
Inviato da: donmichelangelotondo
il 30/08/2023 alle 19:16
 
"Andate a imparare che cosa vuol dire:...
Inviato da: nilsia
il 30/08/2023 alle 19:02
 
Buona giornata!
Inviato da: blaskina88
il 30/08/2023 alle 07:31
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963