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Messaggi del 05/05/2022

5 maggio 2022, 7

Post n°3053 pubblicato il 05 Maggio 2022 da donmichelangelotondo

Complessità e educazione
Di
Mario Castellana -
5 Maggio 2022
Il contributo di Demetrio Ria

Si potrebbe dire in generale che quando le discipline, ognuna secondo il proprio grado di sviluppo e all'interno delle diverse e specifiche tensioni cognitive, hanno incorporato nel loro plafond quasi come lievito-madre l'idea di complessità, sono pervenute a sostanziali ‘cambiamenti qualitativi discontinui', come li chiamava nei primi anni del secolo scorso il matematico ed epistemologo Federigo Enriques che già vedeva gli eventi scientifici del suo tempo, dalle matematiche alle scienze biologiche e psicologiche, come espressione di ‘una complessità infinita, effetto della solidarietà universale tra tutti i fenomeni'. Quando poi sia pure più tardivamente è entrata nel corredo concettuale delle discipline umanistiche, non solo ne ha cambiato a volte in profondità il volto, ma ha contribuito quasi come un ‘a priori dello spirito', per usare l'espressione di Hélène Metzger (Hélène Metzger: la complessità come rimedio razionale, 20 agosto 2020 e in Briciole di complessità. Tra la rugosità del reale, Ed. Studium, Roma 2022), a liberarle dai processi di autoreferenzialità e nello stesso tempo a renderle più autonome dai saperi entro cui avevano già trovato uno spazio, come la filosofia prima e la psicologia dopo; ed è ciò che è successo all'identità del sapere pedagogico che, forte dell'ancoraggio all'idea di complessità, ha fatto del necessario dialogo con altre discipline una risorsa insieme cognitiva ed esistenziale col fare tesoro anche delle recenti ed importanti acquisizioni apportate dalle neuroscienze e dei risultati conseguiti nel campo dell'intelligenza artificiale e delle tecnologie digitali.

Si è distinto, tra gli altri, in tal senso il gruppo di lavoro in Pedagogia sperimentale dell'Università del Salento che sta facendo tesoro a vari livelli dell'epistemologia della complessità considerata una vera e propria risorsa con l'allargare lo sguardo a questioni sociali ed incentrate sul ruolo determinante che possono avere le comunità nei processi educativi, come nel volume del 2019 La comunità come risorsa. Epistemologia, metodologia e fenomenologia dell'intervento di comunità, a cura di Salvatore Colazzo e Ada Manfreda. Tale approccio è ritenuto un percorso indispensabile per le discipline pedagogiche per liberarsi da approcci riduzionistici, per irrobustire il proprio apparato epistemologico coll'interrogare più autonomamente quel costante processo di ‘negoziazione di significati', elaborati da ogni essere umano, ‘in modalità quasi frattalica - dal momento della sua costituzione come bios alla dimensione di uomo-mondo'; ed è questo il progetto di fondo che anima la collana ebook ‘Sapere pedagogico e Pratiche educative', sorta in questi ultimi anni e giunta al suo settimo volume grazie a questo gruppo di ricerca che sta riservando una non comune attenzione critica alla dimensione epistemologica innescata dai processi educativi, come si evince in particolar modo dal robusto lavoro di Demetrio Ria, Logica della spiegazione pedagogica. La ricerca educativa da un punto di vista costruttivista(Lecce-Brescia, Pensa Multimedia, 2020). In tale lavoro è ben evidente, anche grazie ad una profonda analisi dei numerosi dibattiti avvenuti sulla Evidence Based Education, lo spirito ‘costruttivista del paradigma della complessità' che là dove è penetrato ha permesso di ridefinire su nuove basi temi, problemi e funzioni dei processi educativi.

Sulla scia di questo volume si pone in particolar modo il quinto volume della collana ‘Sapere pedagogico e Pratiche educative' dal significativo titolo Scuola, lavoro e complessità sociale. Processi educativi per una cittadinanza attiva (5, 2020), a cura di Valentina Domenici, Demetrio Ria e Massimiliano Smeriglio; in tale opera collettiva risalta in modo evidente come i diversi contributori abbiano metabolizzato nelle varie pieghe il pensiero complesso anche sotto la spinta delle importanti riflessioni sul ruolo dell'insegnamento avanzate da Edgar Morin che ha sempre sostenuto la necessità di accompagnare ogni azione e pratica educativa con un indispensabile supporto epistemologico, idea tra l'altro presente con diverse modalità in figure come Federigo Enriques e Gaston Bachelard. Lo stesso Demetrio Ria delinea "la cornice teorico-metodologica" del volume con lo sviluppare anche alcune idee di D. Byrne e di M. Mitchell, in quanto ritiene necessario lavorare a ‘tradurre' nell'ambito dello studio dei fenomeni sociali ed in particolare dei fenomeni educativi le idee portanti della complessità, una volta preso atto che in un mondo sempre più globalizzato essi sono tutti interdipendenti coll'innescare processi di interazione a più livelli. Così tutti i cruciali problemi della contemporaneità hanno logiche intrinseche che vanno al di là della semplice somma delle parti e ragioni che pure li costituiscono; e solo l'approccio formale della teoria della complessità col suo corpus di conoscenze ad incrocio è ritenuto da Ria più in grado di capire meglio le varie "forme di ordine che emergono dalle relazioni tra i loro componenti", dove le stesse relazioni per loro natura sono non lineari e come tali devono essere studiate "in maniera olistica" per coglierne il più giusto senso per non cadere vittime dei semplicismi metodologici che poi innescano inevitabilmente semplicismi di natura ontologica anticamera, come avvertivano già lucidamente Simone Weil ed Hélène Metzger negli anni '30 del secolo scorso, di posizioni ideologiche di stampo totalitario.

Grazie a questa non comune analisi del concetto di emersione ritenuto strategico e difficile nello stesso tempo per darne una univoca interpretazione, per Ria ci si può avvicinare anche ai problemi educativi, problemi complessi per l'intreccio di problematiche che ruotano ad essi, tale da arrivare ad affermare che "la complessità è ontologicamente reale, un modo in cui operano determinati sistemi che esiste indipendentemente da noi e dalle nostre rappresentazioni di esso". E se in campo più propriamente filosofico ci sono state quelle che vengono definite delle "ondate iniziali di complessità" ravvisabili in più figure del primo e secondo Novecento (vedi Briciole di complessità), è arrivato l'ora per farla entrare a pieno titolo nel variegato universo pedagogico per eliminare, anche in questo settore come altrove, ondate di riduzionismo sempre in agguato se tale operazione non è coadiuvata da un proficuo percorso epistemologico che si prenda in carico col vagliarne criticamente, senza mentire su di esso a dirla con Simone Weil, la portata, le proprie specificità e limiti; e tale ottica è presente nello stesso contributo di Ria dal significativo titolo Entropia, negentropia e complessità. Tra scuola esocietà, rivolto a capire come i sistemi, in questo caso i sistemi educativi, "dirigono e gestiscono le condizioni della propria trasformazione" nell'interazione con le ragioni di altre comunità.

L'approccio costruttivistico implicito nel paradigma della complessità, ben delineato nel suo aspetto formale e applicato ai sistemi scolastici, ne permette a Ria di "amplificare le contraddizioni ai limiti di soglia" con lo sviluppare dei modelli di analisi con la possibilità di ricostruire "un insieme di attributi di sistemi tipici, ideali per superare l'eccessivo localismo"; la costruzione di un "sistema astratto o panoramica generale di un tipo ideale", frutto dell'assemblaggio di più fonti di dati, deve essere poi confrontato con altri tipi teorici e questo è la garanzia del loro essere dei sistemi aperti, insieme con la necessità di "costruire modelli teorico-interpretativi continuamente aggiornati". Tale approccio epistemico, che deve anche porsi il problema del rapporto tra "complessità e tempo" con "i diversi rami della stessa complessità", permette poi di prendere in considerazione, nell'ambito dei sistemi educativi e scolastici, un altro problema di non poco conto e cioè "il fatto che ciò viene tralasciato interagisce col resto del sistema in modo non lineare" senza poter avere la possibilità di prevedere e valutare "gli effetti della nostra riduzione della complessità". E tale reale esito o bagno di umiltà gnoseologica che ci dà il sano pensiero complesso, che è stato così ben metabolizzato, non va messo da parte o demonizzato, ma interpretato nel suo giusto spessore epistemico deve diventare come una vera e propria risorsa cognitiva ed esistenziale in ogni campo compreso quello educativo.

Così concetti e principi del pensiero complesso come interazione, emersione, relazione, non linearità con le loro poste in gioco sia di carattere metodologico che ontologico, su cui Demetrio Ria ha condotto la sua indagine nei suoi diversi lavori per darci una diversa immagine dei processi educativi e per rispondere alle nuove ed inedite sfide che ci attendono, acquistano una dimensione più concreta ed operativa, quasi una ‘carnalità' nel senso di Simone Weil ben espresso nei Cahiers, dove il pensiero è sempre in funzione della vita; nel fare parte integrante del nostro vissuto col richiedere dei sacrifici teorici ed esistenziali insieme, acquistano una dimensione sempre più veritativa grazie alla riflessione filosofica che, se vuole avere un ruolo non secondario nel pensiero odierno, deve proporre in modo costruttivo quelli che Hélène Metzger chiamava ‘rimedi razionali' contro ogni tipo di riduzionismo e di assolutismo a partire dall'idea di onniscienza nel senso avanzato da Mauro Ceruti. E il variegato universo pedagogico ci offre una sua specifica via verso la complessità, come quella delineata da Demetrio Ria via che si potrebbe anche chiamare ‘frattalica' dato che si viene a costituirsi nella stessa forma su scale diverse, in quanto il suo oggetto specifico di indagine è la formazione nelle diverse fasi con la costruzione del sé, col vivere più di altri saperi questa condizione tipicamente umana fatta di ondate di alti e bassi, di verità ed errori.

 

 
 
 

5 maggio 2022, 6

Post n°3052 pubblicato il 05 Maggio 2022 da donmichelangelotondo


Il ragazzo che rubava le parole: l'intervista
Di
Miky Di Corato
-
5 Maggio 2022



[Fare clic e trascinare per spostare]
Antonio Del Giudice: «I ragazzi di oggi sono più forti di quelli della mia generazione: noi abbiamo goduto di una scia luminosa, oggi è più complicato, ma loro sono forti, molto forti»
[Fare clic e trascinare per spostare]


​https://youtu.be/Wr2Z8bMVw4s

 

 
 
 

5 maggio 2022, 5

Post n°3051 pubblicato il 05 Maggio 2022 da donmichelangelotondo


I social non più network
di Riccardo Luna
I social non più network
(afp)
04 Maggio 2022 alle 11:41
1 minuti di lettura

Facebook
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Mentre aspettiamo di capire cosa diventerà Twitter con Elon Musk, va osservato che i social network stanno già cambiando parecchio in una direzione ben precisa: meno network, meno amici, meno parenti; e più intrattenimento. Ovvero contenuti selezionati da una intelligenza artificiale in modo da allungare il nostro tempo di connessione. Tenerci incollati allo schermo dello smartphone.
La campagna segreta di Facebook per screditare TikTok
di Riccardo Luna
31 Marzo 2022

In pratica quello che avviene su TikTok che infatti da un paio di anni è la app più scaricata del mondo e che ha il tempo di utilizzo più alto. Su TikTok non conta tanto chi segui: anzi, non conta affatto. Quando lanci la app si apre a tutto schermo un video che una intelligenza artificiale è sicura che guarderai e da lì ne seguono altri con lo stesso obiettivo.
Il musical composto e cantato su TikTok
di Riccardo Luna
06 Aprile 2022

Di solito sono video divertenti, di puro intrattenimento. Rispetto al dibattito sulla libertà di espressione che sui social non ci sarebbe o alla presenza di fake news e odiatori seriali, che invece dilagano, con TikTok siamo proprio su un altro pianeta: c'è un controllo assoluto dei contenuti. E visti i dati funziona. Adesso questo modello inizia a contagiare anche Meta, ovvero Instagram e Facebook che da un po' provavano timidamente a copiare TikTok. Instagram ha iniziato a sperimentare il video a tutto schermo appena si apre la app: non il video di un amico, ma un video che sicuramente ci piacerà scelto da una intelligenza artificiale. E anche il feed, il rullo, dei contenuti mostrati su Facebook, è sempre più orientato a mostrarci contenuti scelti per noi rispetto a quelli postati da amici e parenti. E' una svolta netta, che trasforma i social media in social intrattenitori e sempre meno network, reti di persone che condividono relazioni. E' un cambiamento rilevantissimo perché noi siamo anche quello che vediamo; il che rende ancora più interessante scoprire cosa accadrà su Twitter.

 

 
 
 

5 maggio 2022, 3

Post n°3050 pubblicato il 05 Maggio 2022 da donmichelangelotondo


La bellezza salva
di Gabriele Romagnoli
La bellezza salva
05 Maggio 2022 alle 00:01
1 minuti di lettura

La prima cosa bella di giovedì 5 maggio 2022 è che la bellezza possa salvare, evitando un atto di violenza. Ne volete una prova? Passeggiate sul lungomare di Rimini. Non ci andavo da anni e mi ci sono ritrovato una mattina, poco dopo l'alba, nel tratto storico che va dal Grand Hotel a Piazzale Kennedy. Non l'avrei mai riconosciuto, perché è stato pedonalizzato, riempito di passerelle, aiuole, spazi per giochi di ogni tipo. Le auto non ci sono più, la gente cammina a una diversa andatura, si guarda intorno anziché davanti.

È una piccola High Line italiana, che suscita l'eterna domanda: "Perché a Roma non fanno mai niente del genere? Il Lungotevere no?". Ma il punto è un altro. È che mentre cammino guardo un locale che un tempo si chiamava Bar Blue Line. Lì, nel 1990, venne ucciso un giovane tunisino. Si disse che era stata la banda della Uno Bianca, poi trent'anni dopo sono venuti dei dubbi perché l'arma era diversa, ma poco conta.

Il punto è che se nel 1990 il lungomare fosse stato pedonale l'auto degli assassini, fosse una Uno bianca o un altro modello, tra le aiuole e gli spazi giochi non sarebbe mai passata e il giovane tunisino non sarebbe stato ucciso. Non lì, non quella notte, forse mai. Può sembrare un ragionamento privo di logica, ma ne ha una, di ferro: dove c'è più bellezza c'è meno brutalità.

 

 
 
 

5 maggio 2022, 4

Post n°3049 pubblicato il 05 Maggio 2022 da donmichelangelotondo


Kennedy e il Rosatellum

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Secondo voi c'è una somiglianza fra Carlo Azeglio Ciampi e John Fitzgerald Kennedy?

Secondo voi c'è una somiglianza fra Carlo Azeglio Ciampi e John Fitzgerald Kennedy?

Stavo leggendo con una certa fatica un'analisi tutta allusiva, rivolta si vede ad un precedente analista con cui questo dev'essere in polemica, ma avendo perso l'antecedente non riuscivo a capire con chi se la stesse prendendo - capita sovente con certi commenti di non capire quale suocera dovrebbe intendere, parlando a nuora. Mi dicevo sono sempre in ritardo coi ritagli, ora mi prendo un giorno per rimettermi in pari col Rosatellum, le ipotesi di nuovo sistema elettorale con sbarramento, chi sta con chi fin nelle sfumature sottili delle sottocorrenti.

La tv era accesa su un canale a caso, ed è comparsa a tutto schermo una foto di Carlo Azeglio Ciampi. Ecco, vedi: ho perso anche un anniversario, ho pensato. Invece era un quiz. Una giovane donna doveva indovinare in un tempo dato chi fosse l'uomo nella foto. Non ne aveva idea. E' un politico, le ha suggerito la conduttrice. Un presidente, ha aggiunto. La giovane donna, raggiante, ha detto: Washington. No. Ah, allora Kennedy. No, un presidente italiano. Niente. La conduttrice ha mimato il gesto di inciampare: "Io sto...io sto...". La concorrente ha orecchiato il cognome ma non aveva idea del nome: Roberto? Vittorio? Tempo scaduto.

Può capitare, mi son detta. A ciascuno il suo. Io devo mettermi in pari sul Rosatellum, è mio dovere, la donna certamente ha altri compiti anche ardui da affrontare nella vita. Però la distanza fra il contorto dibattito politico pubblico e la competenza media di un'onesta concorrente a un quiz di massimo ascolto è così abissale che esige un momento di raccoglimento. Senza una alfabetizzazione minima dei cittadini elettori e spettatori, a chi stiamo parlando, esattamente, quando parliamo di politica - cioè di loro?

 

 
 
 

5 MAGGIO 2022, 2

Post n°3048 pubblicato il 05 Maggio 2022 da donmichelangelotondo

la bellezza salva
La prima cosa bella di giovedì 5 maggio 2022 è che la bellezza possa salvare, evitando un atto di violenza. Ne volete una prova? Passeggiate sul lungomare di Rimini. Non ci andavo da anni e mi ci sono ritrovato una mattina, poco dopo l'alba, nel tratto storico che va dal Grand Hotel a Piazzale Kennedy. Non l'avrei mai riconosciuto, perché è stato pedonalizzato, riempito di passerelle, aiuole, spazi per giochi di ogni tipo. Le auto non ci sono più, la gente cammina a una diversa andatura, si guarda intorno anziché davanti.

È una piccola High Line italiana, che suscita l'eterna domanda: "Perché a Roma non fanno mai niente del genere? Il Lungotevere no?". Ma il punto è un altro. È che mentre cammino guardo un locale che un tempo si chiamava Bar Blue Line. Lì, nel 1990, venne ucciso un giovane tunisino. Si disse che era stata la banda della Uno Bianca, poi trent'anni dopo sono venuti dei dubbi perché l'arma era diversa, ma poco conta.

Il punto è che se nel 1990 il lungomare fosse stato pedonale l'auto degli assassini, fosse una Uno bianca o un altro modello, tra le aiuole e gli spazi giochi non sarebbe mai passata e il giovane tunisino non sarebbe stato ucciso. Non lì, non quella notte, forse mai. Può sembrare un ragionamento privo di logica, ma ne ha una, di ferro: dove c'è più bellezza c'è meno brutalità.

 

 
 
 

5 maggio 2022

Post n°3047 pubblicato il 05 Maggio 2022 da donmichelangelotondo

(Leggo)

«Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno»Gv 6,44-51.


Sta' in guardia dagli uomini; non dare fiducia a nessuno che abbia più di trent'anni; tutti pensano innanzitutto ai propri interessi! Ecco le precauzioni e i consigli che gli adulti riservano ai giovani da diverse generazioni. Il tutto nasce dall'esperienza: "Un vero amico lo si conosce nelle difficoltà". Di colui che ti sta vicino senza cercare di trarre un beneficio, di costui, ti puoi fidare. In Gesù c'è ben oltre.


(Prego)

O Padre, che continui ad attrarre al tuo Figlio coloro che si lasciano ammaestrare direttamente da te e dalla tua Parola, fa' che nessun ostacolo c'impedisca di partecipare pienamente al dono di comunione eucaristica offerto per la vita del mondo.


(Agisco)

Essere valido consigliere a chi mi è accanto.

 

 
 
 

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