Creato da donmichelangelotondo il 27/10/2013
proporre buoni e belli pensieri
|
Messaggi del 07/05/2022
Post n°3066 pubblicato il 07 Maggio 2022 da donmichelangelotondo
GOAL EUROPEO
NARRATIVE CARE è un percorso di ricerca‐formazione attraverso il metodo autobiografico: ricerca perché intende indagare e osservare ‐ attraverso storie professionali, dunque dentro la materialità del lavoro sociale, se e come le storie individuali vengono accolte, e in che modo concorrono a co‐costruire l'intervento socio-educativo; formazione perché, attraverso il lavoro di gruppo, si elabora un processo di co‐costruzione collettiva di significati.
I destinatari del progetto sono gli operatori sociali di diverse professionalità ed aree di intervento, del pubblico e del privato, che nei loro impegni professionali e di volontariato privilegiano l'approccio pedagogico‐educativo. Il gruppo in formazione può essere eterogeneo, in quanto formato da operatori singoli provenienti da diversi servizi/enti/organizzazioni, oppure può costituire un'unica équipe o più équipe di un medesimo organismo che desiderano utilizzare il laboratorio come formazione del personale. Le organizzazioni partner - Centro Orientamento "Don Bosco"- Ente Capofila (Andria, Italia), Bit Association (Debrecen, Ungheria), Viva Femina (Rzeszow, Polonia) - sono tutte impegnate in attività di formazione ed educazione. In particolare l'Ente Capofila (Italia) utilizza da qualche tempo le metodologie autobiografiche. Le suddette organizzazioni partner si rivolgono a target per i quali il RACCONTO DI VITA riveste una valenza non solo educativa ma anche terapeutica. Le esperienze, che i tre partner realizzeranno, costituiranno un know how metodologico già testato e riconosciuto in ambienti sia accademici che di lavoro sociale. Tutte le fasi del percorso e le rispettive attività hanno già previsto il confronto tra i referenti delle organizzazioni partner. In virtù della creazione di un Focus Group iniziale, essi hanno potuto condividere le conoscenze e le eventuali pregresse esperienze sulle Metodologie Autobiografiche, fulcro del progetto. Dopo aver raccolto e verificato i dati emersi dallo scambio di idee/esperienze all'interno del focus group, il docente Savino Calabrese (Libera Università di Anghiari), figura esperta nel settore, si è confrontato con i responsabili esteri sulle fasi di formazione successiva rivolta agli operatori sociali sia in rapporto ai contenuti che alla creazione di un linguaggio comune. A seguire, il training, (per alcuni, incontri a distanza, per altri, in presenza), registrerà il coinvolgimento attivo e fattivo di tutti gli operatori sociali, che agiscono nel contesto delle Associazioni di riferimento nei rispettivi Paesi, e costituirà, durante le diverse sessioni formative, una continua possibilità di interlocuzione da parte di tutti i partecipanti. I meeting dei responsabili delle tre Associazioni si sono svolti durante il mese di aprile, mentre il training online per il gruppo degli operatori ungheresi/polacchi e, separatamente, per il gruppo degli operatori italiani inizierà il 9 maggio e il 20 maggio p.v. Gli incontri in presenza coincideranno con tre mobilità: due si svolgeranno in Ungheria e Polonia; il terzo si identificherà con la partecipazione, a Bologna, all'evento conclusivo del megaprogetto europeo sull'Autobiografia portato avanti dall'Associazione NKEY di Santa Croce sull'Arno, in cui operano le dott.sse Carla Sabatini e Grazia Chiarini. Molto probabilmente l'azione di disseminazione dell'iter formativo sarà appannaggio di un incontro/dibattito conclusivo ad Andria, con la partecipazione della collettività cittadina. Tra la prima e la seconda mobilità si incastra lo step del percorso che prevede l'applicazione concreta delle Metodologie Autobiografiche da parte degli operatori sociali nei confronti dei soggetti attenzionati; anche in questa fase è ineludibile la focalizzazione delle conclusioni che ciascun operatore elaborerà al termine dell'esperienza realizzata. L'approdo dell'itinerario formativo si tradurrà nella produzione collettiva di un opuscolo/documento, nella doppia lingua, inglese/lingua nazionale, sulle buone prassi, le cui linee-guida saranno applicabili anche in contesti differenti. Vale la pena citare chi ha fattivamente operato nell'elaborazione dell'idea progettuale che l'INDIRE ha valutato molto positivamente finanziandola: Marianna Porro, progettista; Rosa Del Giudice, presidente pro-tempore del Centro don Bosco e coprogettista; Savino Calabrese, formatore esperto in Metodologie Autobiografiche.
|
Post n°3065 pubblicato il 07 Maggio 2022 da donmichelangelotondo
Stella al Merito per Vincenzo De Vita
Mi ha onorato, poiché è stata riconosciuta la mia carriera lavorativa per risultati, dedizione e condotta morale. Mi ha dato ancora una volta l'orgoglio di aver lavorato per una grande azienda e, attraverso questa, di aver reso un servizio anche alla nostra Italia
È stata una esperienza di trentacinque anni molto gratificante. Da quando sono stato assunto non mi sono mai risparmiato e ho colto le opportunità di lavorare in contesti internazionali. Ho passato moltissimo tempo lontano dalla famiglia, ma sapevo di fare la cosa giusta per me e per loro. Ho avuto vari riconoscimenti anche dai partner esteri come la Boeing (dove sono stato diversi anni, per conto della mia azienda); inoltre ho ricevuto premi nazionali a fronte di svariati brevetti industriali. Ora sono in pensione da inizio anno, essendomi ritirato per seri problemi di salute È possibile conciliare stacanovismo, ambizione e condotta morale? Non solo è possibile, ma credo sia anche necessario. È un segnale che si dà ai colleghi, ai collaboratori e soprattutto ai giovani. Ovviamente questo funziona solo se le attività lavorative sono di interesse, altrimenti lo stacanovismo è solo sofferenza A chi dedica questo prestigioso riconoscimento? Alla mia famiglia, per quanto ho detto in precedenza. E poi a me stesso.....
|
Post n°3064 pubblicato il 07 Maggio 2022 da donmichelangelotondo
Olaf Scholz e il cambiamento...
CIOÈ STAREMO ANCORA DI PIÙ NELLA M E . . A??? (INSERIRE LETTERE MANCANTI, DUE OPZIONI: L M - R D) _ pallino umano _
|
Post n°3063 pubblicato il 07 Maggio 2022 da donmichelangelotondo
Io e gli influencer preferiti di mio figlio Social network Le indagini però servono a capire le motivazioni: perché noi genitori cediamo sempre prima? La risposta in questo caso aiuta: perchè così possiamo chiamarli sempre, perché così ci possono chiamare sempre. Il che però non è vero: se lo scopo fosse soltanto la reperibilità telefonica basterebbe dar loro un vecchio telefonino, di quelli che, appunto, fanno solo telefonate (ce ne sono di ottimi per venti euro). E invece diamo loro uno smartphone che come è noto non è un telefonino intelligente ma una porta di accesso al web e ai social: è come se esponessimo i nostri figli ancora piccoli al mondo esterno. Per tutelarli ci sono diversi strumenti, che ne limitano la navigazione. E-commerce, obiettivo: conquistare la generazione Z Epperò anche quando funzionano, e quindi gli sono preclusi contenuti pericolosi o inopportuni, accade lo stesso che dei bambini, o dei ragazzini, abbiano accesso ad una quantità di informazioni pressoché infinita. Io per esempio da un po' con mio figlio di 12 anni sono in concorrenza con i suoi influencer preferiti che gli dicono tra le altre cose, cosa mangiare per stare in forma, come allenarsi, e anche a quale temperatura fare le doccia (gelata, boh). E' una sfida impari: l'influencer è influente, dice le cose bene, con dei video carini, è molto credibile. Ma è una partita che non si può rinunciare a giocare. Non vietando, che ha poco senso, ma parlando. Ragionando con loro. Quando avevo l'età di mio figlio, al massimo avevo a disposizione un giornaletto a fumetti per informarmi. Lui ha il mondo. Se gli stiamo accanto, a questi ragazzini, un giorno potranno fare cose meravigliose.
|
Post n°3062 pubblicato il 07 Maggio 2022 da donmichelangelotondo
Non esageri, che sarà mai Conosco bene la nonna di due fratelli il cui padre ha ucciso la madre, anni fa. La nonna, nella disperazione, quando le parlai la prima volta non faceva che ripetermi che lei lo sapeva, che era andata tante volte dalla polizia, ai servizi sociali, che se lo sentiva: anzi, ne aveva le prove. La figlia non aveva mai denunciato il marito, come a tante donne accade per paura che le cose peggiorino: si confidava però con sua madre. Nel piccolo paese in cui vive non le avevano dato retta: "Cosa vuole che sia", le avevano detto, "sua figlia non ha nemmeno sporto denuncia, passerà". La madre di Alice Scagni, uccisa da suo fratello Alberto, il giorno prima dell'omicidio si era rivolta per l'ennesima volta a un agente implorandolo di sorvegliare il figlio: le ha risposto di non "farla tragica". Capisco che sia difficile distinguere l'apprensione di una madre da un allarme fondato. Difficile, non impossibile: è un lavoro e qualcuno deve farlo. Qualcuno di preparato, competente: capace di distinguere, appunto. Torno a quella nonna, che ha combattuto per l'affidamento nei nipoti. I figli di un uomo che uccide una donna restano senza entrambi i genitori. I nonni, spesso, entrano in conflitto: i genitori di chi è morto non accettano che i nipoti restino coi genitori di chi ha ucciso. Si aprono faide familiari inestricabili e può capitare che i bimbi perdano anche i quattro nonni: che non siano assegnati a nessuno, ma a una terza famiglia. Orfani assoluti. Anche i genitori di un figlio che uccide l'altro figlio, come è successo agli Scagni, restano privi di entrambi. Solo che quando perdi i figli non c'è nemmeno una parola per dirlo.
|
Post n°3061 pubblicato il 07 Maggio 2022 da donmichelangelotondo
(Leggo) «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?» Gv 6,60-69.
"Nessuno si deve aspettare da me qualcosa di cui io non sono capace". Non si può non approvare chi parla così. Anche Dio non chiede a nessuno l'impossibile. Perché, quando qualcuno afferma: "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna", ciò oltrepassa di molto il concepibile. E tuttavia: in nome dei Dodici, Pietro esprime la sua professione di fede in colui che parla in termini così poco comprensibili. Egli la giustifica in un modo sorprendente: "Soltanto le tue parole (incomprensibili) sono parole di vita eterna".
(Prego) Custodisci con instancabile amore, o Padre,
(Agisco) Modellare il duro linguaggio di gesù in scelte forti e di vita per me.
|
Inviato da: cassetta2
il 19/05/2024 alle 19:54
Inviato da: Marilena63
il 11/03/2024 alle 21:58
Inviato da: donmichelangelotondo
il 30/08/2023 alle 19:16
Inviato da: nilsia
il 30/08/2023 alle 19:02
Inviato da: blaskina88
il 30/08/2023 alle 07:31