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Messaggi del 09/06/2022

9 giugno 2022, 5

Post n°3226 pubblicato il 09 Giugno 2022 da donmichelangelotondo

La bellezza del matrimonio "per sempre"
Di
Lettere al Direttore -
9 Giugno 2022
"Un'alleanza davanti a Dio che esige fedeltà" (AL 123)

«La famiglia è la "cellula fondamentale della società" (Esort. ap. Evangelii gaudium, 66). Il matrimonio è realmente un progetto di costruzione della "cultura dell'incontro" (Enc. Fratelli tutti, 216). È per questo che alle famiglie spetta la sfida di gettare ponti tra le generazioni per trasmettere i valori che costruiscono l'umanità. C'è bisogno di una nuova creatività per esprimere nelle sfide attuali i valori che ci costituiscono come popolo nelle nostre società e nella Chiesa, Popolo di Dio. [...] permettetemi di rivolgere una parola ai giovani che si preparano al matrimonio. Se prima della pandemia per i fidanzati era difficile progettare un futuro essendo arduo trovare un lavoro stabile, adesso l'incertezza lavorativa è ancora più grande. Perciò invito i fidanzati a non scoraggiarsi, ad avere il "coraggio creativo" che ebbe san Giuseppe, Così anche voi, quando si tratta di affrontare il cammino del matrimonio, pur avendo pochi mezzi, confidate sempre nella Provvidenza, perché "sono a volte proprio le difficoltà che tirano fuori da ciascuno di noi risorse che nemmeno pensavamo di avere" (Lett. ap. Patris corde, 5). Non esitate ad appoggiarvi alle vostre famiglie e alle vostre amicizie, alla comunità ecclesiale, alla parrocchia, per vivere la futura vita coniugale e familiare imparando da coloro che sono già passati per la strada che voi state iniziando a percorrere».

Queste significative parole sulla famiglia sono estratte dalla lettera scritta da Papa Francesco agli sposi e fidanzati il 26 dicembre 2021 in occasione dell'anno Famiglia Amoris laetitia. Anno che terminerà tra qualche settimana con il X incontro mondiale delle famiglie che si terrà a Roma in questo mese di giugno dal 22 al 26 giugno. In questa lettera il Papa, col tono di un padre, offre un incoraggiamento, un segno di vicinanza e un'occasione di meditazione sull'importanza di una pastorale familiare in uscita, sul rapporto genitori e figli, sul cammino dei fidanzati verso le nozze e sul significato del sacramento del matrimonio quale "cellula fondamentale della società" e reale progetto di costruzione della "cultura dell'incontro", così urgente per superare le avversità e i contrasti che oscurano il nostro tempo. Pertanto, a partire da questa lettera, il servizio diocesano per l'accoglienza dei fedeli separati dell'Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie ha chiesto una testimonianza a una coppia di sposi Vito e Marina, impegnati da diversi anni nella pastorale famigliare dell'Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni nell'accompagnamento di futuri sposi, sulla bellezza del matrimonio "per sempre" in questo tempo storico complesso. Si offre di seguito ai lettori e alle lettrici la testimonianza dei coniugi Colaianni.

***

Un matrimonio tra due battezzati è prezioso, perché Gesù ha un posto speciale nella loro relazione. Gesù, infatti, ha elevato il matrimonio a sacramento, così come recita anche il can. 1055 § 2 CIC: «tra battezzati non può sussistere un valido contratto matrimoniale che non sia per ciò stesso sacramento». Inoltre, come ci ricorda Papa Francesco nell'Esortazione apostolica Amoris laetitia: «L'unione che si cristallizza nella promessa matrimoniale per sempre è più che una formalità sociale o una tradizione, perché si radica nelle inclinazioni spontanee della persona umana; e, per i credenti, è un'alleanza davanti a Dio che esige fedeltà: "Il Signore è testimone fra te e la donna della tua giovinezza, che hai tradito, mentre era la tua compagna, la donna legata a te da un patto: [...] nessuno tradisca la donna della sua giovinezza. Perché io detesto il ripudio" (Ml 2,14.15.16)» (AL 123).

Nell'affrontare il tema dell'indissolubilità del matrimonio in una coppia, ci sembra importante ricordare le due proprietà essenziali su cui si fonda il sacramento. La dottrina cristiana, infatti, insegna che le due proprietà essenziali del sacramento matrimoniale sono: l'Unità: essa comporta l'esclusività del vincolo, l'esclusione di qualsiasi forma di poligamia e poliandria; da essa, quindi, scaturisce l'obbligo della fedeltà coniugale. L'Indissolubilità: essa comporta che il vincolo coniugale perduri perpetuamente finché entrambi i coniugi sono in vita, senza possibilità che sia sciolto, tranne in tre specifici casi (separazione, scioglimento del vincolo e nullità di matrimonio). Nel momento del consenso, inoltre, i due sposi si impegnano liberamente e consapevolmente ad amarsi (cioè a volere e cercare il bene dell'altro) in modo esclusivo e ad essere aperti alla vita. Pertanto, possiamo comprendere con la sola ragione che il progetto matrimoniale è per sua natura indissolubile. Dopo questa breve, ma essenziale premessa giuridica per inquadrare il sacramento del matrimonio, vogliamo occuparci di seguito in questa nostra riflessione/testimonianza solo della bellezza del matrimonio "per sempre", cioè indissolubile.

Innanzitutto ci presentiamo: siamo Vito e Marina, membri della commissione diocesana di Pastorale familiare dell'Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni e animatori nei corsi prematrimoniali parrocchiali. Inoltre, nella nostra vita professionale, Vito dipendente del Tribunale Ecclesiastico Regionale Pugliese, Marina avvocato, ci occupiamo quotidianamente di persone che purtroppo decidono di interrompere il loro coniugio con la separazione legale e/o la nullità matrimoniale.

Dai nostri incontri professionali avuti con le coppie separate ci siamo accorti che le motivazioni che inducono le persone a porre fine al matrimonio in modo definitivo sono diverse: incompatibilità caratteriali, immaturità o cause ancor più gravi come la violenza domestica. Purtroppo abbiamo spesso constatato che le coppie in crisi sono lasciate sole: molto probabilmente se ci fosse stato l'aiuto del parroco o di un esperto il loro matrimonio si sarebbe salvato. Nei nostri corsi prematrimoniali insistiamo molto sull'importanza del dialogo nella coppia: è sempre meglio una lite accesa che una vita coniugale fallita. Un coniugio fallito è una sconfitta per gli sposi (in psicologia, la separazione, viene definita un "lutto") ed un trauma per i figli, soprattutto minori, se ci sono. Ci piace evidenziare negli incontri con i nubendi che "il matrimonio è il tempo in cui si mette a dimora in terra la giovane pianta". Questa pianta ha già radici, perché ciascun coniuge porta il contributo della propria identità, della propria personalità, del proprio passato, della propria concezione dell'amore, del proprio vissuto personale e familiare, del proprio ambiente sociale, dei propri sogni e di tutto ciò che egli/ella è. La giovane pianta è l'incontro di due personalità unite in un solo progetto che diventano con il sacramento del matrimonio una sola carne. Crediamo che nessuno sposo/a il giorno delle nozze ha la certezza matematica che quella scelta non possa comportare problemi. Il sacramento del matrimonio è l'alleanza di una coppia con Dio: il Signore guiderà la giovane coppia nella vita e aiuterà loro ad affrontare tutti i deserti che la vita farà attraversare.

Tra noi, che non vogliamo definirci la cosiddetta famiglia del "Mulino Bianco", ci sono stati e ci sono diversità di vedute o attriti, ma con la preghiera ed il dialogo riusciamo a superare.

Vito essendo una persona riflessiva che cerca di usare le parole più appropriate, soprattutto durante i confronti, difficilmente risponde nell'immediato a Marina. Lei poi non sempre evidenzia un errore di Vito per cui alcune volte, conoscendola, bisogna "tirarle" le parole di bocca; in altre occasioni (quelle più gravi), però, subito Marina dice cosa non va. Una volta esternato il suo malessere, Vito cerca prima di rielaborarlo tra sé e poi le chiede di sedersi per potersi confrontare. È da dire, però, che per fortuna i nostri screzi, fino ad oggi, non sono durati più di un giorno. Sono innumerevoli le circostanze che ci permettono di rinnovare il "si" del nostro matrimonio: ogni volta che noi diciamo all'altro coniuge "Ti amo" rinsaldiamo la nostra alleanza. Ogni volta che diciamo al coniuge "Ti chiedo perdono" o "ti perdono", rinforziamo il legame del nostro matrimonio.

Ogni volta che ci ritroviamo come marito e moglie riuniti nel suo nome dinanzi al Signore per offrire una difficoltà della nostra vita o per riconoscere un dono di Dio, rinforziamo la nostra alleanza con lui. Infatti, ciò che ci aiuta tanto ad andare d'accordo e che ci ha avvicinati fin dai primi tempi del nostro rapporto è la fede che cerchiamo di mantenere viva partecipando attivamente alla vita della nostra Comunità parrocchiale, riflettendo sulla Parola di Dio e pregando. L'appuntamento della Messa domenicale che viviamo come famiglia, il vivere esperienze di servizio e di condivisione ci aiutano a vivere cristianamente il nostro matrimonio e a educare nella fede cattolica nostra figlia Maria Elena. La fede è un dono di Dio, ma è compito di noi genitori trasmetterla ai figli con la parola e l'esempio. La testimonianza del nostro essere cristiani (sia pur piena di errori), il vivere insieme esperienze significative di servizio e aiutarla a compiere piccoli gesti di condivisione crediamo che potrà suscitare in lei il desiderio di avvicinarsi al Signore, di sentirsi parte della Comunità e di farsi prossimo. Siamo consapevoli di essere stati chiamati ad essere nel mondo segno tangibile dell'Amore fedele e costante di Dio per l'umanità, dell'Amore di Cristo per la sua Chiesa. Con tutti i nostri limiti sappiamo di essere "chiesa domestica."

Bisogna aiutare i giovani a capire la bellezza del Matrimonio sacramento, a soffermarsi sulla presenza di Dio nella famiglia che si costituirà, è Lui che "santifica ogni cosa". Sposarsi nel Signore è rispondere ad una vera vocazione, quella di essere Icona della Trinità, immagine di Dio Amore, di Dio Comunità (Cf. Gen 1,27). Concludiamo questa nostra piccola testimonianza con la speranza che possa in qualche modo aiutare il cammino delle nuove coppie, con l'augurio che la pastorale per le famiglie possa essere potenziata a tutti i livelli per accompagnare anche le coppie in difficoltà che, a volte, si sentono escluse dalla vita ecclesiale.

Vito e Marina Colaianni

 

 
 
 

9 giugno 2022, 4

Post n°3225 pubblicato il 09 Giugno 2022 da donmichelangelotondo

Loop Festival. Il genio femminile nella musica
Di
Miky Di Corato -
9 Giugno 2022

Quattro date, a partire da oggi

Realizzato dall'Associazione Pool e prodotto dalla Fondazione Apulia Film Commission, con il patrocinio di Puglia Sounds e un'importante partnership con il Medimex, il Loop Festival nasce dall'idea del direttore artistico Michele Casella di connettere figure femminili che con parole e scelte dirompenti hanno tinto di rosa pentagrammi atavici strabordanti di clichè.

Giunto alla sua sesta edizione, il Loop Festival dedica l'appuntamento del 2022 alle Donne che hanno trasformato il concetto di musica, artiste del suono che, soprattutto negli ultimi anni, hanno reinventato con creatività, coraggio ed innovazione il mondo audiovisivo internazionale. Al motto di "All Girls to the Front!" la kermesse crossmediale intende riportare sugli scudi il genio femminile attraverso quattro serate (9, 23, 28 e 30 giugno) durante le quali arte e melodia si incontrano in modo sinestetico.

La prima data di oggi, giovedì 9 giugno, in particolare, al Multicinema Galleria di Bari, con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, ospiterà la proiezione di "Sisters with Transistors", docufilm diretto da Lisa Rovner e dedicato alla straordinaria vita, finora mai narrata, di Laurie Anderson, pioniera dell'avanguardia musicale e performativa dei nostri tempi.

Sarà proprio la voce della Anderson ad accompagnare lo spettatore in questo memorabile lungometraggio, testamento di un'epoca in cui l'establishment era appannaggio degli uomini, mentre l'universo femminile veniva relegato a posizioni emarginate e controverse.

Significativa per il Loop Festival è la presenza in diretta streaming da New York della Andeson, considerato anche il fatto che l'autrice di "O Superman" ha rovesciato il ruolo della Donna nella spoken poetry e, più in generale, nella multimedialità.

 

 
 
 

9 giugno 2022, 3

Post n°3224 pubblicato il 09 Giugno 2022 da donmichelangelotondo


Nel 2035
di Riccardo Luna
Nel 2035
(ansa)
Fissata la fine delle auto a benzina e diesel. I nostri figli vivranno in un mondo di auto elettriche
09 Giugno 2022 alle 12:55
1 minuti di lettura

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Nel 2035 avrò 70 anni e se sarò fortunato farò in tempo a vedere la fine delle auto a benzina e diesel. Da quell'anno nell'Unione Europea sarà vietato acquistarle. Chi le ha potrà continuare ad usarle, ma non si potranno più comprare. I miei figli insomma vivranno in un mondo di auto elettriche: meno rumore, zero inquinamento. Se avremo fatto anche il resto delle cose che abbiamo in programma, anche i treni e gli autobus avranno carburanti puliti, rinnovabili, e sarà possibile fare il giro del continente in bicicletta seguendo apposite piste. L'aria sarà finalmente respirabile anche perché le fabbriche avranno convertito i loro sistemi produttivi, scegliendo ove possibile l'elettrificazione.

E gli edifici pubblici e privati riusciranno a gestire meglio il calore, trattenendolo in inverno e raffrescandolo l'estate. Per allora, finalmente, la gran parte dei nostri rifiuti smetteremo di chiamarla così: li chiameremo "risorse" e li tratteremo in modo che possano tornare ad essere materie utili, non più materie prime, ma materie seconde in un circolo virtuoso che non finisce mai. Le giornate dell'Ambiente, della Terra, della Biodiversità e degli Oceani saranno state abolite, perché si celebreranno tutti i giorni. Non sto sognando. E questa non è una canzone di Lucio Dalla: nel 2035 non sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno. Ma sono felice, perché il Parlamento europeo ieri poteva fare la cosa più comoda e invece ha fatto la cosa più giusta. Non vedo l'ora che arrivi il 2035.

 

 
 
 

9 giugno 2022, 2

Post n°3223 pubblicato il 09 Giugno 2022 da donmichelangelotondo


La rabbia che monta

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Un momento dei disordini a Peschiera del Garda

Un momento dei disordini a Peschiera del Garda

Pensavo alle banlieue, ai quartieri che diventano pentole a pressione di una rabbia che quando esplode è troppo tardi, covava da anni, quando arriva è esplosa già. Pensavo che la Francia dovrebbe essere una specie di macchina del tempo che ci mostra il futuro, lì tutto è cominciato prima e dunque lo sappiamo, cosa succede dopo. Pensavo che non è tanto l'aggressione di tipo sessuale, quello che conta in questa storia dei ragazzi sul treno, ma l'esplosione di una specie di razzismo al contrario, che brutto modo per dirlo, ma questo: siamo venuti a conquistare Peschiera, noi siamo Africa e ora tocca a noi farvi scendere dai treni, farvi uscire dai locali.

Poi ho letto il servizio, bellissimo e illuminante, di Brunella Giovara. Baggio, Corvetto, Giambellino: ragazzi, volontari, parroci hanno usato queste parole. Banlieue ("non lo siamo ancora ma lo stiamo diventando"), pentola a pressione. "Siamo considerati delinquenti a priori, la polizia ti ferma tre volte a settimana". Nel quartiere c'è una scuola media dove sono quasi tutti stranieri, un'altra dove "riparano" gli italiani come fosse un rifugio. Un ragazzo racconta del lockdown passato in 27 metri quadri, con molti fratelli, il prete dice che c'è analfabetismo emotivo: "Non è un problema etnico, ma di cultura".

Anche se sei nato a Milano, sei cresciuto qui, sei doppiamente emarginato: perché sei nero, perché non sei cittadino italiano, non hai diritti né doveri, sei niente, sei in un limbo, colpevole a priori ma siete tanti, però, tantissimi: quindi certo che la rabbia, nel gruppo, monta. Non so se lo ius soli, il diritto di cittadinanza per luogo di nascita, sia la soluzione ma certo molto, moltissimo aiuterebbe. Bisogna fare presto.

 

 
 
 

9 giugno 2022

Post n°3222 pubblicato il 09 Giugno 2022 da donmichelangelotondo

(Leggo)

«Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà...»Mt 5,20-26.

Qual è oggi la giustizia? Uccidere, vendicarsi, essere indifferenti...invece Gesù ha vissuto e ci chiede di imitarlo nel superamento di questa giustizia infima...ma per una superiore!

(Prego)

O Signore, la tua forza risanatrice,
ci guarisca dal male e ci guidi sulla via del bene.

(Agisco)

Perché il perdono e l'amore precedano sempre qualsiasi atto di culto, e l'eucaristia divenga l'anticipazione della pace universale.

 

 
 
 

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