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Messaggi del 23/06/2022

23 giugno 2022, 6

Post n°3294 pubblicato il 23 Giugno 2022 da donmichelangelotondo

Paolo Maria Rocco
Di
Paolo Farina -
23 Giugno 2022
Poeta, traduttore, narratore

Prima di ogni altra parola che presenti e spieghi quel che può, la parola alla poesia:

 

La nota porta forse un altro nome

se suona discordante con il tempo

lineare, e anche se supera il confine

dell'extratemporale. È il punto

sospeso del decorso, forse

Infinitesimale, l'improvviso

che s'incunea nel presente

e lo isola da ciò che non è ancora

ente? È la perennità divina

e immota che arriva semplicemente

dove sta? È forse il dito della mano

che stampa sul fortepiano il timbro

 

dell'eternità? Un rumore impercettibile

all'orecchio umano, l'alto tono

, come primo disse Damiano, della forza

sopra di noi vitale che sovrintende

all'esistere e al divenire nel silenzio

oltremondano? Forse neanche serve, dici

lo sguardo per avvertire la dimensione

astratta della vicenda che il finito eleva

all'infinito: anche il fiore che ho posato

rivivrà sulle tue labbra, al ritmo rarefatto

d'altra esistenza in vita, l'anima separata

in un tempo senza forma né durata.

 

La poesia è tratta dalla più recente silloge poetica di Paolo Maria Rocco, "Temi e Variazioni". Letture critiche ne hanno sottolineato la rilevanza dello stile poetico e dei contenuti che aprono alla Poesia nuovi orizzonti di indagine tematica e di ricerca linguistica.

«La produzione di Rocco ha al suo centro la ricerca sul valore polisemico della parola -ha scritto il critico letterario Carlangelo Mauro-, di una sua sacralità che nasce dal rigore "di un attento compitare", come leggiamo in Temi e variazioni; in diversi testi di questo libro, il "tu" cui il poeta si rivolge è una presenza femminile inserita in un discorso metaletterario; viene quindi ad essere la poesia stessa: "Vertiginosa altezza da cui mi guardi / e sai che senza te io nell'abisso / non ho altre muse, noto che arrivano / da frequenze radiofoniche diffuse / notizie dell'avvento d'un nuovo mondo" (p. 58). Ricerca che nelle intenzioni dell'autore mira a contrapporsi ad un livellamento espressivo sulle formule più generiche, anonime, e che assume un valore universale, profetico sulla comunicazione dell'Era della globalizzazione. Al J. Moran ha scritto opportunamente che nella poesia di Rocco "è questione di fede. Nei suoi Canti le cose accadono su un piano verticale, tra cielo e terra". Discorso analogo si può fare per Temi e Variazioni in cui l'originalità della cifra stilistica consente di individuare il nucleo fondante della parola in quella tensione al sacro nel cosmo e nell'io che da Holderlin attraversa tutto un filone di poesia contemporanea; scrive P.M.Rocco: «Non sono freddi i venti / oltre Borea, c'è un alito divino / che s'accende, un sacro fuoco che arde / ancora nel giardino».

 

Premiati in Italia e all'estero i suoi libri tra i quali la raccolta di poesie "I Canti" (2016, Ed. Bastogi), il romanzo di formazione/storico "Virginia, o: Que puis-je faire?" sulla vita di Guido d'Arezzo, inventore della notazione musicale, che s'intreccia con l'esistenza a noi contemporanea della giovane pianista americana, Virginia (2015, Bastogi edizioni); il volume "Divina e altri racconti" (2017), e le raccolte poetiche "Bosnia. Appunti di viaggio e altre poesie" (2019, Edizioni Ensemble), e "Temi e variazioni" (2021, Ed. Il Foglio). Alla cultura balcanica ha dedicato "Antologia di poeti contemporanei dei Balcani" (2019, LietoColle Ed.), "Izet Sarajlić, per Sarajevo. Vita e poesia", e la traduzione di Predrag Finci, "La stazione e il viaggiatore" (2022, Ed. Il Foglio)

 

Da "Bosnia. Appunti di viaggio e altre poesie"

 

C'è luce ancora abbastanza sulla costa

per vedere il colore delle pietre rilucenti

e della torba preziosa nei tuoi occhi. La foggia

è di paesaggio che muta dal fondo del lago,

di natura un'effusione che s'adegua. Il cielo

dalla mia parte, che tu lo sappia, gronda

un sospetto di pioggia, si dilegua

da nubi altezzose che vanno di fretta.

Indignate dal tono incurante del vento

che ciarla di piante e di fronde

ciarla invitanti che frullano pronte

a vestirsi da nude amanti. Un soffio possente

conteso dai nobili piani e dagl'umili

ranghi complotta, vortica in spire

irrisolte, l'ordine si rivolta: le nubi

son basse, son protese le frasche, tutte

lo vogliono, giusto un sospiro le tocca, più presto

diventa l'afflato folata, il giorno è la notte

di cui tutto spariglia, trabocca di terra

nell'aria un che di meraviglia: ora la volta

è una brocca inclinata che versa di gocce

un'armata. Sul litorale la sabbia è un mantello

stellato che ondeggia nella brezza

e si fa pensiero alato nei pressi dell'approdo.

 

Studi e articoli sul lavoro di Paolo Maria Rocco sono apparsi in "Bosniaci.net" (Rivista culturale dei Bosniaci della diaspora), "Barbarico Yawp", "Franco Abbruzzo.it - Giornalisti per la Costituzione", "Frequenze Poetiche", "Isole-Dantebus", "Educazione&Scuola" online, "Kvaka-Rivista di letteratura" e "Lupiga" (Riviste letterarie croate), "Oubliette Magazine"; "Oδός/Odos-Blog di Cultura" (Istria, Fiume, Dalmazia); "Osservatorio Balcani/Caucaso-Transeuropa"; "PEN-Bosnia"; "SIEM-Specom-Società italiana per l'Educazione musicale" (Macerata), "Euterpe", "VivereUrbino - quotidiano della Città e del Territorio"; e su quotidiani di informazione nazionali "Oslobođenje" (Bosnia), "Nezavisne Novine" (Serbia), "Il Resto del Carlino", "l'Avanti", "Il Giornale Diplomatico", e regionali "Altrogiornalemarche", "Il Quotidiano del Sud"; "Il Corriere Adriatico". Sue poesie sono pubblicate in YouTube e recitate dall'attore Sergio Carlacchiani, e a cura del poeta Elio Pecora in DVD per l'Antologia "Sentire".

 

 
 
 

23 giugno 2022, 5

Post n°3293 pubblicato il 23 Giugno 2022 da donmichelangelotondo

l Poliba conferma la sua eccellenza nella didattica e nella ricerca
Di
Francesco Maria Cassano -
23 Giugno 2022
Tra i preferiti in Italia per le lauree magistrali e adesso anche nel Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile

Il Politecnico di Bari continua ad inanellare una serie di riconoscimenti che premiano l'impegno e la dedizione della sua classe accademica.

Nei giorni scorsi, il quotidiano economico finanziario de "Il Sole 24 Ore" ha pubblicato un articolo: "Per le triennali la scelta è locale per le magistrali pesa il ‘brand'" nel quale classifica il Politecnico di Bari, nella categoria intermedia, "ibride" per l'esattezza quale miglior ateneo del sud Italia per propensione verso le lauree magistrali. Da più di vent'anni, i percorsi di formazione universitaria in Italia, sono stati trasformati dalla riforma del 3+2 che ha introdotto la laurea triennale a cui segue, in molti casi, quella magistrale.

La classifica de "Il Sole 24 Ore" riporta, riflettendo la comparazione temporale: 2012-13 con 2020-21, appositi indicatori determinati dal rapporto, iscritti magistrali/iscritti lauree triennali. In tale maniera viene rappresentata la vocazione dell'ateneo verso maggiori quote di studenti alle lauree magistrali, triennali, oppure "ibride".

Ebbene il Politecnico di Bari, nella classifica degli atenei italiani fotografati secondo la scelta degli studenti iscritti ai corsi di laurea triennali e magistrali risulta inserito nella categoria intermedia, "ibride", con coefficiente, 0,96 (dato 2020-21), risultando il miglior ateneo del sud per propensione verso le lauree magistrali. Le altre università pugliesi sono inglobate nella categoria a vocazione lauree triennali. Si tratta di una quotazione molto sintomatica quella che fa il "Il Sole 24 Ore", tenuto conto che nel nostro Paese si registra una migrazione di studenti da ateneo ad ateneo secondo il doppio percorso di studio. Infatti, non sono pochi gli studenti che scelgono un ateneo su scala locale per un corso di laurea triennale e successivamente dopo la laurea si iscrivono ad altro ateneo per ottenere la laurea magistrale a beneficio del proprio curriculum. Lo studente infatti, che ha conseguito la laurea triennale e magistrale in due università diverse, si presenta sul mercato del lavoro a suo vantaggio, con l'ultimo titolo ricevuto da quella università più riconosciuta e con un brand superiore.

A questa che potremmo definire una "certificazione di qualità", si aggiunge la partecipazione del Poliba al Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile. 25 università e 24 grandi imprese si alleano in una Fondazione per la mobilità sostenibile, la cui sede centrale è Milano dov'è avvenuta lo scorso 9 giugno la firma dell'atto costitutivo di questa Fondazione (la veste giuridica di questo Centro) che gestirà le varie attività. Al Poliba viene affidato il coordinamento delle attività di due dei 14 nodi nazionali del centro, dedicati ai servizi innovativi per la mobilità, all'idrogeno e ai nuovi combustibili. La missione di questo Centro è chiara e strategica: accompagnare la transizione green e digitale in un'ottica sostenibile, garantendo la transizione industriale del comparto e accompagnando le istituzioni locali a implementare soluzioni moderne, sostenibili e inclusive nelle città e nelle regioni del Paese. Il Centro è, infatti, una risposta concreta ai bisogni di crescita di un settore chiave per l'economia che da solo, si stima, raggiungerà un valore complessivo di 220 miliardi di euro nel 2030, assorbendo il 12% della forza lavoro. Stiamo parlando di quello che in ambito europeo viene chiamato il "Green New Deal". Sempre più rilevanti sono i temi legati alla decarbonizzazione, alla decongestione delle reti di trasporto, alla mobilità autonoma connessa e smart, alla sicurezza dei veicoli e delle infrastrutture, all'accessibilità, all'inserimento nel mercato di nuove professionalità e competenze. Cinque saranno i vettori del progetto, ovvero le aree e gli ambiti tecnologici di maggiore interesse: mobilità aerea; veicoli stradali sostenibili; trasporto per vie d'acqua; trasporto ferroviario; veicoli leggeri e mobilità attiva.

Il Centro sarà strutturato secondo l'impostazione Hub&Spoke, ovvero con un punto centrale a Milano e 14 nodi distribuiti in modo capillare da Nord a Sud, a garanzia di quel riequilibro territoriale alla base delle iniziative indicate dal PNRR e grande obiettivo di modernizzazione del Paese.

"Come Politecnico di Bari - sostiene il Rettore, Francesco Cupertino - abbiamo la responsabilità delle attività di due dei 14 spoke del centro riguardanti i servizi innovativi per la mobilità e l'idrogeno e i nuovi combustibili, oltre a partecipare agli spoke per la ricerca su materiali innovativi per la mobilità e sul tema delle smart roads e CCAM (mobilità cooperativa, connessa e automatica). Per noi, questa importante iniziativa rappresenta un'ottima occasione per sostenere gli obiettivi di sviluppo della Puglia, in settori strategici e in rapido cambiamento come l'automotive, la transizione ecologica e digitale nella mobilità e, contemporaneamente, consente di contribuire, con le nostre competenze, alla realizzazione del PNRR a livello nazionale».

 

 
 
 

23 giugno 2022, 4

Post n°3292 pubblicato il 23 Giugno 2022 da donmichelangelotondo


Orgogliosa del mio 60

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I "magnifici dodici", i ragazzi della VC dell'Istituto Tecnico G.R.Carli al pranzo dopo la maturità, Patrizia è la prima a sinistra

I "magnifici dodici", i ragazzi della VC dell'Istituto Tecnico G.R.Carli al pranzo dopo la maturità, Patrizia è la prima a sinistra

Patrizia Strukel, Trieste, 64 anni per 40 in una grande banca passando da segretaria a consulente finanziaria

Eh già si chiama privacy! Alla maturità del 1977 a diciannove anni ebbi l'onore del 60/60 dopo aver avuto l'onere di studiare e preparare una "tesina" da presentare alla Commissione al 29 di luglio (bisogna ricordare che a quei tempi gli esami scritti iniziavano al primo del mese di luglio)! Sarà che i tempi erano diversi, che le ragazze dovevano ancora battagliare per "le pari opportunità", sarà stato l'insegnamento dei genitori che venivano dalle difficoltà della guerra e vedevano in noi figli (ora i famigerati baby boomer) il riscatto alla miseria, sarà.... ma è diventato incomprensibile ai nostri quasi ventenni ormai emancipati, anche se "provati" da un lockdown e quindi privati delle uscite serali, dei viaggi in aereo e di tutto quell'iter di happy hour, apericena che li porterà, anzi li ha già traghettati nell'inferno dell'inevitabile bisogno del nostro sostegno economico e per il resto verso la dipendenze.

Torniamo a quel fine luglio: è stato veramente positivo trovare il risultato finale ben scritto in bacheca, è stato il riscatto verso chi era riuscito solo comperandosi quel pezzo di carta con le scuole private, ma soprattutto mi ha dato la forza di iniziare a cercare un lavoro adatto al titolo di studio e nel frattempo guadagnare qualcosa vendendo enciclopedie porta a porta perché di regalie post maturità (vacanze o auto nuova) la maggior parte delle famiglie (monoreddito, con il capofamiglia naturalmente allora declinato al maschile) non erano in grado di sostenerle nel bilancio familiare.

Certamente chi veniva dalla provincia non aveva lo stesso trattamento dei cittadini di serie A e quindi solo con il "pezzo di carta" si riusciva a entrare nel mondo del lavoro e anche in questo caso solo in certe realtà di grandi aziende le donne erano riconosciute meritevoli di carriera anche entrando come segretaria.

Torniamo a quel 1977: per me è stata meravigliosa e soprattutto proficua e certamente non destabilizzante o invasiva psicologicamente non solo l'esposizione in bacheca del risultato, ma anche la pubblicazione sul Messaggero Veneto con tanto di foto e senza firme di privacy.
Non commento l'attuale bisogno (!?) dei social per i giovani, ma anche per i più i maturi, ed il loro compulsivo e inevitabilmente invasivo loro uso.

Molti si chiederanno se sono proprio sicura che il mondo dei giovani sia così... è vero c'è una percentuale irrisoria di ragazzi che lavora e cerca il futuro guardando al rapporto redditi/impegni senza strafare ma forse... dipende dal dna (con privacy assolta!). Io ho vissuto una storia di successo coronata con 43 anni di lavoro e trasmessa ai miei figli "per dna" ossia "rimboccandosi le maniche" e non facendo gli schizzinosi.

 

 
 
 

23 giugno 2022, 3

Post n°3291 pubblicato il 23 Giugno 2022 da donmichelangelotondo


Quanto vale uno, dipende

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La poetessa Patrizia Cavalli nella sua casa di Roma, una foto scattata dalla titolare di questa rubrica

La poetessa Patrizia Cavalli nella sua casa di Roma, una foto scattata dalla titolare di questa rubrica

A me questo fatto che uno non vale più uno sembra una bellissima notizia. A prescindere, dico. Da chi l'ha detto (si possono scrivere trattati sull'incoerenza di Di Maio, analizzare lo storico e metterlo in ridicolo. La politica, tuttavia, è mestiere del presente: si cammina sul filo che c'è), dal perché l'ha detto (interesse, che dubbio c'è), dal come (i progressi linguistici, dal Vaffaday, sono innegabili e proporzionali alla seduzione del potere). Mi pare una palingenesi, insomma: il punto finale di una stagione sciamannata in cui la competenza il talento lo studio e la conoscenza sono state additate come una colpa anziché un merito, le conseguenze tutto attorno a noi.

E' evidente - se vogliamo scegliere come criterio il nome, uno va scelto - che Patrizia Cavalli non vale Patrizia Reggiani, hanno proprio un posto diverso nella storia dell'umanità, Luigi Einaudi non vale Luigi Di Maio né Luigi Riva detto Gigi. Speriamo che duri, che non sia solo una manovra di piccolo cabotaggio per riposizionare la frazione di squadra vincente. C'è qualche speranza, poiché l'effetto principale di questa scissione è saldare il nuovo gruppo a Draghi, che piaccia o non piaccia un'aura di supremazia del merito la irradia - non si trasmette per osmosi, ma non si può mai dire.

Il governo, ora che uno quanto vale dipende, non cadrà: perché le persone si pesano, ma i consensi si contano. I numeri dicono anche che sarà ben difficile che con questa legge elettorale si formi un nuovo gruppo al centro dove, esempio, Calenda concorra a eleggere i parlamentari di Renzi (o il contrario, per carità). Il Campo Largo di Letta è diventato minato: conviene guardarsi bene intorno, per il momento, e stare fermi così

 

 
 
 

23 giugno 2022, 2

Post n°3290 pubblicato il 23 Giugno 2022 da donmichelangelotondo


Laguna rossoblu
di Gabriele Romagnoli
Laguna rossoblu
23 Giugno 2022 alle 00:01
1 minuti di lettura

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La prima cosa bella di giovedì 23 giugno 2022 era la laguna blu di Orbetello, quella con i fenicotteri e i pesci. E' diventata rossa, piena di alghe ed emana un odore spiacevole. Come è stato possibile? Esiste certo la spiegazione scientifica, ma non quella etica. Come è stato possibile non attivarsi per salvare questo patrimonio struggente? Sopravvive nelle cartoline che nessuno manda più e negli annunci delle agenzie immobiliari che ti mostrano una vista del passato. Se non passi di qui te la ricordi com'era e va tutto bene. Se ci passi alzi il finestrino e invochi un inganno degli occhi. E' sempre così. A chi sta vicino al mare poco importa se si scioglie il ghiacciaio. E a chi sta in montagna poco importa se muore la laguna. Avevamo tutto: il ghiacciaio e la laguna e fra non molto non avremo niente. Sarebbe bello che fosse reversibile almeno lo stato d'animo, l'indifferenza colpevole o il sussulto che ci fa preoccupare per l'Imu o per la tassa sul ping pong, ma passare su questa striscia di terra e accelerare per lasciarsi alle spalle l'odore, ma anche la bellezza che si sarebbe dovuto difendere.

 

 
 
 

23 giugno 2022

Post n°3289 pubblicato il 23 Giugno 2022 da donmichelangelotondo

(Leggo)

<<Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio>> Lc 1,57-66.80


I personaggi biblici ci vengono presentati nella totalità della loro umanità, da un lato notiamo di loro le difficoltà, le angosce e i dubbi...dall'altro un aspetto umano stupendo. non sono lì ad a vivere di attese e di occasioni che capitino da sole. Bensìattendono la vita, la facilitano, la fanno accadere...


(Prego)

Noi ti lodiamo
per le meraviglie operate in san Giovanni Battista,
che fra tutti i nati di donna hai eletto e consacrato a preparare la via a Cristo Signore. Fin dal grembo materno esultò per la venuta del Redentore, nella sua nascita preannunciò i prodigi dei tempi messianici e, solo fra tutti i profeti, indicò al mondo l'Agnello del nostro riscatto.


(Agisco)

Non vivere in attesa, ma facilitare la vita!

 

 
 
 

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