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proporre buoni e belli pensieri
 

Messaggi di Gennaio 2020

31 gennaio 2020

Post n°1596 pubblicato il 31 Gennaio 2020 da donmichelangelotondo

IL TEMPO FECONDO DELL'ATTESA
Mc 4,26«Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; 27dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa».
Fede è aver fiducia e forza in una semplice promessa.

 
 
 

30 gennaio 2020

Post n°1595 pubblicato il 30 Gennaio 2020 da donmichelangelotondo

DIAMO FIDUCIA!
Mc 4,21-25
Il seminatore viene, Gesù viene, per rendere chiaro ciò che è oscuro. Viene nella discrezione di un racconto figurato, ma che pian piano si chiarisce. Viene nella dolcezza di una parola che rispetta la nostra lentezza e che non ci fa violenza, ma quella luce è destinata a farsi luce per tutti. Ad essere messa sul candelabro, al centro della casa, perché tutti la vedano e si vedano tra loro, alla sua luce. E intanto? Come vivere questo tempo di attesa e di dubbi? Ci risponde l'esortazione finale: misurare con abbondanza, seminare a piene mani, per ricevere a piene mani. Continuare a fare fiducia - alla Parola soprattutto! - per ricevere il frutto della fiducia. Non rimpicciolirsi, per non rimpicciolire la misura che ci sarà donata! Infatti, ci si può anche illudere di avere: "A chi non ha, sarà tolto anche quello che ha" (v. 25). Questo perché a chi trattiene (ha) non con larghezza di cuore, arriva il momento in cui è tolta anche l'illusione di avere, perché anche lì la luce viene a fare chiarezza: credeva di avere, ma in realtà era vuoto.

 
 
 

29 gennaio 2020

Post n°1594 pubblicato il 29 Gennaio 2020 da donmichelangelotondo

QUALE TERRENO SONO IO OGGI?
MC 4,1-20
Il Signore renda il nostro cuore un terreno coltivabile, dove lui possa lavorare, perché il seme che lui pone dentro di noi possa spuntare dal terreno, crescere, fiorire e diventare spiga, pane per molti. Qual è il frutto di conversione che essa può produrre in noi? Un lavorio interiore incessante. L'amore che nasce istintivo dentro di noi deve essere lavorato dalla Parola perché possa essere un amore largo, che va oltre al sentimento e guarda l'altro attraverso lo sguardo di Dio che fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui giusti. Questo il frutto da invocare, questo il frutto da lasciar crescere.

 
 
 

28 gennaio 2020

Post n°1593 pubblicato il 28 Gennaio 2020 da donmichelangelotondo

SOLITUDINE E CONDIVISIONE
Mc 3,31-35
Intorno a Gesù si aggira ostilità, incomprensioni e desiderio di fare la volontà del Padre. Ma in questi ultimi vede i veri semi che porteranno frutto. Alcuni li hanno accolti con gioia e attestano che sono state inaugurate una fraternità e una fecondità nuova. Seguire Gesù e insieme a lui imparare a fare la volontà di Dio ci rivela la possibilità di essere fratelli lontano dall'omicidio e nella custodia reciproca.

 
 
 

27 gennaio 2020

Post n°1592 pubblicato il 27 Gennaio 2020 da donmichelangelotondo

LA DIVISIONE INTERIORE
Mc 3,22-30 
Gesù ricorre a tre immagini: un regno, una casa e Satana stesso, che non possono sussistere quando sono divisi in se stessi. Questa espressione: "diviso contro se stesso" o in se stesso, ripetuta tre volte allude a una disgregazione che fa guerra all'integrità dal di dentro. Queste parole si riferiscono a ciascuno di noi e alla nostra intimità, come afferma anche la nostra Regola: "La divisione è in te, nelle tue profondità" (Regola di Bose 13). Le lacerazioni che feriscono qualsiasi comunità umana nascono da una divisione interiore di cui spesso non siamo consapevoli. Se vogliamo ripristinare la comunione dobbiamo iniziare da noi stessi, non possiamo prescindere da questa realtà soprattutto quando, come sovente accade, accusiamo gli altri di essere causa della divisione, proiettando su di loro le nostre lacerazioni interiori. Come in uno specchio frantumato siamo spesso incapaci di una visione unitaria di noi stessi, lo sguardo di Gesù, lo Spirito, che è fuoco e luce, possono illuminare in un'unica luce la molteplicità che ci abita, e orientarci a un cammino di comunione che non è ricerca di perfezione né di uniformità monolitica, ma capacità di guardare noi stessi e gli altri con sguardo limpido, con occhio buono.

 
 
 

25 gennaio 2020

Post n°1591 pubblicato il 26 Gennaio 2020 da donmichelangelotondo

LUI VEDE, NON GIUDICA, MA IL SUO SGUARDO FA GERMOGLIARE!
Immaginavo la conversione come un fare penitenza sul passato, una specie di ricompensa all'impegno. Ma che buona notizia sarebbe un Dio che dà secondo le prestazioni? Gesù ci rivela che il movimento è esattamente inverso: è Lui che mi corre incontro e mi raggiunge, sempre Lui che mi abita gratuitamente, Lui che mi aspetta.
Oggi ci dice: giratevi verso la luce, perché la luce è già qui.
Una luce che va oltre le apparenze.
Gesù cammina lungo il mare e guarda.
E in Simone VEDE la Roccia.
VEDE, e in Giovanni indovina il discepolo dalle più belle parole d'amore.
Un giorno guarderà l'adultera e risveglierà in lei l'amante fedele.
In Nicodemo ridesterà il coraggioso che osa stare davanti a Pilato reclamando il corpo del giustiziato.
Lo sguardo di Gesù è creatore, è profezia. Mi guarda, e nel mio inverno vede grano che matura, una generosità che non sapevo, una melodia che non udivo, fame di nascere.
Poi dice: vieni dietro a me!

 
 
 

25 gennaio 2020

Post n°1590 pubblicato il 25 Gennaio 2020 da donmichelangelotondo

VITA=MISSIONE
MC 16,15-18
Quanto i dodici, ai quali queste parole del Signore erano inizialmente rivolte, sono descritti come increduli (qualche versetto prima del nostro brano Marco segnala che essi "non credettero" all'annuncio della resurrezione: cf. Mc 16,13), tanto Paolo da parte sua proviene addirittura dall'esperienza dell'opposizione violenta alla fede: la proclamazione della buona notizia non avviene dunque mai attraverso eroi della fede senza difetti, ma è trasmessa da uomini e donne in carne e ossa, con le loro imperfezioni e le loro qualità, i loro dubbi e le loro speranze, le cui debolezze possono spesso rivelarsi punti di forza (cf. 2Cor 12,10).

 
 
 

23 gennaio 2020

Post n°1589 pubblicato il 23 Gennaio 2020 da donmichelangelotondo

LA FEDE DALL'ASCOLTO
Mc 3,7-12 
Gesù, in giorno di sabato aveva guarito un uomo, e alcuni scribi ed erodiani, che lo odiavano e che non aspettavano altro per accusarlo, subito tennero consiglio per farlo morire. Non è raccontata nessuna azione o parola di Gesù circa quell'odio che lo insidiava. Gesù non fa la vittima. Solo questo ritirarsi con i suoi discepoli lungo il mare, un luogo più in disparte. Davanti alla minaccia di morte Gesù va altrove, si allontana. Come dirà ai suoi discepoli: "Se non vi vogliono in una città, andate in un'altra". Non temete: andate altrove, non imponetevi a nessuno. Chi ascolta le sue parole e vede i suoi gesti, sceglie se seguirlo...

 
 
 

22 gennaio 2020

Post n°1588 pubblicato il 22 Gennaio 2020 da donmichelangelotondo

RELIGIONE O VITA?
Mc 3,1-6
Mentre insegna in sinagoga, Gesù scorge nell'assemblea liturgica un uomo con la mano destra paralizzata. Il suo sguardo coglie il bisogno di questa persona, mentre lo sguardo degli uomini religiosi spia il comportamento di Gesù, "per vedere se lo cura in giorno di sabato, e così accusarlo". Quale differenza di sguardo, dunque di cuore! Gesù allora va in collera e si rattrista per la durezza di cuore di costoro, tanto bravi a celebrare liturgie...inutili, come direbbe il profeta: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me" (Is 29,13). Ma rileggendo la semplice domanda di Gesù: perché non capiamo accettiamo che la via aperta da Gesù, è la via della vita, quella vita da potenziare, di cui godere e far godere in pienezza chi ci è accanto, ogni giorno? Ogni giorno è l'oggi di Dio, è un'occasione per celebrare la vita. Perché insistiamo a far prevalere la religione sulla vita? Gesù ha detto, fatto, voluto il contrario.

 
 
 

21 gennaio 2020

Post n°1586 pubblicato il 21 Gennaio 2020 da donmichelangelotondo

PERCHÉ IL GIORNO DEL SIGNORE?
Mc 2,23-28 
Il sabato è memoria dell'opera di creazione di Dio (=di sabato si riposò) ma anche memoria della liberazione dalla schiavitù in Egitto(=di sabato per adorarlo), nell'attesa della liberazione messianica alla fine dei tempi. Il riposo del sabato è un atto di fede in Dio che ci ha dato la vita e che ci vuole liberi da ogni schiavitù, che desidera per noi una vita piena. Per questo tante volte Gesù guarisce in giorno di sabato, ristabilendo nella condizione di vita piena chi in qualsiasi forma ne è mancante. In questo senso Gesù non trasgredisce il sabato, ma lo vive nel suo senso ultimo e veritiero.

 
 
 

20 gennaio 2020

Post n°1585 pubblicato il 20 Gennaio 2020 da donmichelangelotondo

Lo sposo con noi
MC 2,18-20
1) Perché essere tristi se lo sposo o l'amico è con noi? Riconosciamo con gioia la sua presenza tra noi.
2) Quanto è difficile gioire delle gioie altrui viene subito da dire con tristezza: perché io no e lui si?

 
 
 

19 gennaio 2020

Post n°1584 pubblicato il 19 Gennaio 2020 da donmichelangelotondo

Ecco l'agnello di Dio...un Dio non Leone,non aquila...un Gesù che invece di minacciare e impaurirci esalta il piccolo seme, l'offerta della guancia invece della vendetta,il pizzico di lievito,le due monetine... per dirci che la via piccola della tenerezza può eliminare IL peccato nella sua radice dell'orgoglio e della superbia.

 
 
 

18 gennaio 2020

Post n°1583 pubblicato il 18 Gennaio 2020 da donmichelangelotondo

CHIAMATA COME GUARIGIONE
Mc 2,13-17
Se viviamo non è per un caso, non siamo frutto di una combinazione meccanica di elementi, di associazioni fortuite, ma abbiamo ricevuto una chiamata: qualcuno ci ha voluto, ha amato la nostra esistenza prima ancora che noi nascessimo. Ricordare questo è già guarigione, guarigione dal non senso, dal pensare che se perdiamo le persone amate, se perdiamo chi ci ama, perdiamo tutto. Siamo stati chiamati alla vita da Colui che ci ha amati per primo: "Sei tu che hai plasmato il mio profondo - dice il salmista a Dio -, mi hai tessuto nel grembo di mia madre".

 
 
 

17 gennaio 2020

Post n°1582 pubblicato il 17 Gennaio 2020 da donmichelangelotondo

LUMINOSITÀ E SEMPLICITÀ
Mt 6,24-34
Oggi il vangelo ci invita a saper guardare, osservare le altre creature per imparare da loro che c'è una Sollecitudine/Cura/Generosità che ci precede e da cui deve discendere il nostro agire responsabile, come risposta appunto a un Dono infinitamente più grande di ciò che noi potremmo procurarci da noi stessi. Quindi il vangelo di oggi è un invito a discernere ciò che è primario e da cui discende tutto il resto, come una sorgente da cui sgorga l'acqua che diviene poi cascata. Allora la nostra vita acquisterà una luminosità e una semplicità che alleggeriranno il nostro cuore dalle preoccupazioni vane e dimoreremo in una quiete che non è inerzia ma frutto di una profonda lotta, la lotta che purifica il cuore.

 
 
 

16 gennaio 2020

Post n°1581 pubblicato il 16 Gennaio 2020 da donmichelangelotondo

SDEGNO E COMPASSIONE
MC 1,40-45
Ogni volta che il male ferisce un essere umano attraverso la malattia e la morte o la malvagità altrui, Gesù reagisce con sdegno, con veemenza, con zelo, cioè con autentica passione, con la compassione nei confronti dell'umanità offesa, deturpata, ferita. Questo miracolo ha un prezzo: il lebbroso sanato proclama e divulga la Parola e ritorna nella comunità. Gesù prende su di sé le conseguenze della lebbra, si fa carico del peccato: impossibilitato a entrare pubblicamente in città, vive la condizione del lebbroso, fuori dall'accampamento, in luoghi deserti, ai margini della convivialità umana. "In luoghi deserti venivano a lui da ogni parte", "Quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me!". Sulla croce le braccia distese da Gesù pongono fine alla guerra aperta contro il male.

 
 
 

15 gennaio 2020

Post n°1580 pubblicato il 15 Gennaio 2020 da donmichelangelotondo

BATTAGLIA PER LA VITA
MC 1,29-39
La salvezza che Gesù porta nel mondo è prima di ogni altra cosa liberazione da ciò che fa soffrire noi uomini e donne. Significativo è poi il modo con il quale Gesù guarisce la donna. Non con segni straordinari o formule magiche, ma con gesti estremamente semplici: per prima cosa si avvicina, prende per mano e aiuta ad alzarsi questa donna che, dice il testo greco, "giaceva". Prendere per mano una persona è il gesto più comune per stabilire con essa un contatto fisico e dire la prossimità: mano nella mano significa anche volto a volto, sguardo reciproco. La fa alzare, vale a dire le ridà le forze per stare in piedi, e la ristabilisce così nella postura propria di chi è sano. Guarita, la donna è reintegrata nelle sue relazioni e nel suo quotidiano lavoro.

 
 
 

14 gennaio 2020

Post n°1579 pubblicato il 14 Gennaio 2020 da donmichelangelotondo

DESIDERI ROVINARE IL MALE?
MC 1,21-28
Gesù ci insegna a splendere. È questa l'esperienza dell'uomo attanagliato da uno spirito impuro, da chissà quale male fisico o psichico, che di fronte a Gesù grida con tutto se stesso. Gesù accoglie quel grido. Non è il sapiente arrogante che zittisce perché contraddetto, ma il maestro buono che si lascia raggiungere nel profondo dalla miseria dell'altro, e ordina allo spirito impuro di tacere e abbandonare quell'uomo. 
"Non lasciarti tentare dai campioni dell'infelicità, della mutria cretina, della serietà ignorante. Sii allegro ... T'insegneranno a non splendere. E tu splendi, invece", (Pier Paolo Pasolini)

 
 
 

13 gennaio 2020

Post n°1578 pubblicato il 13 Gennaio 2020 da donmichelangelotondo

SIGNORE DEL TEMPO E DELLA STORIA
MC 1,14-20
essere pescatori di uomini è sempre generare vita nuova, essere testimoni e custodi per altri di una buona notizia.

 
 
 

12 gennaio 2020

Post n°1577 pubblicato il 12 Gennaio 2020 da donmichelangelotondo

Gesù lasciò che i discepoli impedissero si bimbi di andare da lui, che i dottori della legge ostacolassero la fede semplice, lasciò che alcuni cacciassero i demoni nel suo nome,neanche a Giuda diede ostacoli... Così, ora, egli chiede a Giovanni di lasciare fare, per adempiere ogni giustizia, ovvero per adempiere le Scritture, per compiere il volere la volontà di Dio. Bellissimo! Giovanni obbedisce a Gesù facendo ciò che non vorrebbe, e Gesù obbedisce a Giovanni sottomettendosi al suo battesimo. Straordinario perché avviene tra due uomini in quella reciproca sottomissione vi è una libertà e una maturità che su di essa si posa il compiacimento di Dio. L'amore che essi mostrano è un amore amato da Dio, un amore umano così largo e profondo che diviene spazio di rivelazione e di conoscenza dell'amore di Dio. Nessuna gelosia, nessuna invidia, nessuna rivalità tra i due, ma riconoscimento reciproco e accoglienza reciproca, anche del rispettivo servizio. Diceva un abba del deserto: "Obbedienza per obbedienza. Se uno obbedisce a Dio, Dio obbedisce a lui". Qui, l'obbedienza di Dio risponde all'obbedienza reciproca tra Gesù e Giovanni. Se tra i fratelli vi è reciproca obbedienza, Dio obbedisce loro.

 
 
 

11 gennaio 2020

Post n°1576 pubblicato il 11 Gennaio 2020 da donmichelangelotondo

L'AVVENTO DELLA PAROLA
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate isuoi sentieri!
5Ogni burrone sarà riempito,
ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
le vie tortuose diverranno diritte
e quelle impervie, spianate.
6Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!(Luca 3,4-6)
Il senso di colpa, o di aver contratto un'impurità da cui purificarsi, non basta: può spingere verso il tempio ma non ci fa accogliere la salvezza alla quale il Precursore prepara la via. È l'interiorizzazione delle conseguenze del peccato per noi e per gli altri a destare la coscienza necessaria al mutamento interiore che solo può accogliere e rendere efficace il perdono.

 
 
 

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