Creato da donmichelangelotondo il 27/10/2013
proporre buoni e belli pensieri
 

Messaggi di Ottobre 2020

Al banchetto dell'autenticità

Post n°1879 pubblicato il 31 Ottobre 2020 da donmichelangelotondo

Lc 14,1.7-11
«Amico, vieni più avanti!».

Si prende l'ultimo posto non per il gusto di sminuirsi - sarebbe solo falsa umiltà, ovvero un'altra forma di orgogliosa presunzione -, ma perché si riconosce di essere raggiunti così come siamo e lì dove siamo da un dono: non dobbiamo fare altro che accoglierlo. Alla festa delle nozze dell'Agnello non si entra per merito, ma per l'amore misericordioso di Dio; non si entra perché giusti, ma perché peccatori perdonati. Senza dimenticare che proprio Gesù ha preso l'ultimo posto, quello di colui che serve nella libertà e per amore.

 

 
 
 

Custodi e creatori

Post n°1878 pubblicato il 30 Ottobre 2020 da donmichelangelotondo

Luca 14,1-6
«Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Ed ecco, davanti a lui vi era un uomo malato...».

Gesù dinanzi al malato,accetta che gli cambi qualcosa nella sua vita, lo faccia diventare responsabile, custode di lui, lo faccia intervenire a partire dal suo stesso esserci. Quindi essere custode non è solo proteggere e mantenere ciò che era,ma anche cambiarsi e cambiare.

 

 
 
 

Libertà di vivere!

Post n°1877 pubblicato il 29 Ottobre 2020 da donmichelangelotondo

Lc 13,31-35
«...è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino».

La sua missione esprime libertà e fedeltà. Libertà dalle reazioni spesso ostili della gente rispetto a quello che dice o che compie, libertà anche dal successo che incontra dopo aver compiuto qualche segno che può destare stupore o una fugace attrazione verso quest'uomo capace di compiere gesti mai visti. Questa libertà è profondamente legata ad una fedeltà al Padre e al progetto di salvezza che il Padre lo ha mandato a compiere. 

 

 
 
 

Lasciarsi coinvolgere

Post n°1876 pubblicato il 28 Ottobre 2020 da donmichelangelotondo

Lc 6,12-19
«Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio».
Luca ci narra un momento decisivo della vita di Gesù: per lui, per dodici uomini affascinati da lui e per tutta la chiesa in duemila anni di storia. Così decisivo che ha richiesto a Gesù un tempo lungo di preghiera, una notte intera di colloquio con il Padre per discernere la sua volontà in quella precisa situazione, su quelle precise persone tra quanti lo seguivano. Al mattino, convocati i discepoli, Gesù ne scelse dodici da associare maggiormente a sé e ai quali diede il nome di apostoli, cioè "inviati", sebbene al momento non li invii da nessuna parte, ma, anzi, li tenga presso di sé perché ascoltino il suo insegnamento. Per poter essere "inviati", e quindi annunciatori di una Parola, occorre prima aver assimilato, fatto propria quella Parola.

 
 
 

Rinascere

Post n°1875 pubblicato il 27 Ottobre 2020 da donmichelangelotondo

Lc 13,18-21
«A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».

La dimensione invisibile, discreta, della presenza di Dio ci fa problemi. Quante volte dubitiamo, chiedendoci se Dio ci sia! Non crediamo che le promesse di Dio si realizzino, perché non siamo capaci di discernere i segni. Occorrono occhi per vedere nell'invisibile; occorrono orecchi per sentire nel silenzio; occorrono un cuore e una mente abitati dalla memoria di Dio e della sua Parola. Come il popolo dei piccoli attorno a Gesù "che esultava per tutte le meraviglie da lui compiute".

 

 
 
 

Dignità

Post n°1874 pubblicato il 26 Ottobre 2020 da donmichelangelotondo

Lc 13,10-17«.. e questa figlia di Abramo».

Una donna affetta da una "debolezza di spirito". Noi oggi parleremmo di una depressione, con un risvolto somatico: Non poteva stare eretta, guardare qualcuno diritto negli occhi. Non si tratta di un problema soltanto fisico: è un problema di dignità umana. E l'amore, la cura, l'attenzione di Gesù verso di lei proprio questo le restituisce: la dignità di "figlia di Abramo". Gesù ne rileva la causa: una lacerazione interiore. Dice che Satana "teneva legata" questa donna, le impediva di essere libera. Satana è la cifra di una oppressione determinata da circostanze esterne, da opposizioni, da inimicizie, ma che può anche trasformarsi in una continua auto-accusa, in un complesso auto-accusatorio che finisce con l'essere avvilente, deprimente. Come mettere a tacere queste voci di accusa? Come mettere Satana sotto i nostri piedi? Recuperando la propria dignità, la propria figliolanza abramica. Sentire che la nostra vita, nonostante tutto, nonostante contraddizioni che possono essere anche violente, è posta sotto il segno di una benedizione. Non si tratta, semplicemente, di recuperare una certa auto-stima, perché facilmente narcisistica e autoreferenziale: una maniera di amare se stessi. Sentirsi partecipi di una benedizione non vuol dire amare se stessi, ma essere coscienti di essere amati da qualcuno o incontrare qualcuno che ci ama, come questa donna ha incontrato Gesù. Avere coscienza, precisamente, di un amore più grande del nostro, che eccede le nostre capacità e che ci precede sempre. Siamo tutti figli di Adamo e figli di Eva: "figli dell'uomo", umani. Ma la figliolanza adamica ci accomuna proprio nella debolezza e nell'errore. Essere figli e figlie di Abramo, invece, significa essere partecipi di una storia d'amore che ci precede, ci supera, e talvolta anche ci travolge. Significa avere la benedizione di un padre, di una madre: essere oggetto di un amore benevole e gratuito, cioè immeritato, da parte di Dio.

 

 
 
 

Il tuo futuro è amare

Post n°1873 pubblicato il 25 Ottobre 2020 da donmichelangelotondo

Matteo 22,34-40
«Amerai...»

Non sta scadenza,inizia e non finirai mai di voler bene... è così ed è umano! Gesù, così ci butta e ci proietta nel futuro...un futuro senza data entro cui "preferibilmente consumare"...un consumare che deve essere nell'amore come Lui, ispirato a Lui. Di certo non saremo capaci delle stesse cose... però vedete mi piace giocare in porta,mi piace ispirarmi a Yashin o Zoff..."come loro" ogni tanto paro,subisco gol, faccio gioire o faccio deludere...PROPRIO COME I MIEI CAMPIONI INARRIVABILI...come loro anche io gioco,non sarò campione,o sulle sulle statistiche, o graduatorie,non avrò una bacheca di coppe...ma avrò fatto le stesse cose loro... così mi piace amare come Lui!

 

 
 
 

Questo tempo nostro è il più opportuno

Post n°1872 pubblicato il 24 Ottobre 2020 da donmichelangelotondo

Lc 13,1-9

«Padrone, lascialo ancora quest'anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime».

 È il tempo concesso per la conversione: c'è ancora spazio per il perdono.
Il tempo che viviamo, la storia stessa degli uomini, è il tempo dell'attesa misericordiosa di Dio. Il Signore viene a visitare la nostra miseria non con la scure del giudizio, ma con la zappa e il concime della pazienza e del perdono: ancora un anno - quest'anno!"Zapperò intorno e gli darò del concime" (v. 8). Il vignaiolo si impegnerà a fondo per la sopravvivenza del fico... addirittura darà la sua vita per noi,che bello!

 

 
 
 

Giudica col tuo cuore nel Suo

Post n°1871 pubblicato il 23 Ottobre 2020 da donmichelangelotondo

Lc 12,54-59
«E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?».

Tante volte Gesù si è fermato in preghiera la notte durante la quale rileggeva la sua vita nella prospettiva della parola di Dio...quante volte anche noi siamo chiamati a rivedere la vita,rileggerla? Ma secondo cosa? Se tenessimo conto del "Che dirà la gente?",essa dirà vendetta,indifferenza, menzogna...non proprio cristiano. Giudichiamolo noi invece,secondo la SUA PROSPETTIVA...🔎🔎🔎

 

 
 
 

Il fuoco del suo amore

Post n°1870 pubblicato il 22 Ottobre 2020 da donmichelangelotondo

Lc 12,49-53
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! »

Il fuoco brucia,distrugge,polverizza...ma in questo caso ritengo che esso desideri che io diventi come lui...il Cristo mi chiede di essere come lui,fuoco,passione,rabbia del voler il meglio...diventare come lui: fiamma. Però questo significa lasciare ciò che sono,le mie certezze,sicurezze...se non brucio rimango tale: un carbone,un pezzo di legno...se brucio divento fiamma!

 

 
 
 

Come servi in attesa

Post n°1869 pubblicato il 20 Ottobre 2020 da donmichelangelotondo

Lc 12,35-38
«Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli».

L'attesa può prolungarsi nel tempo - forse il padrone arriverà nel mezzo della notte, quando i nostri occhi stanchi lottano per restare aperti -, e pertanto richiede da parte del servo la capacità di resistere, di rimanere, di attraversare la notte: la "nostra" notte, quelle situazioni che ci paiono difficili e senza via di uscita in cui a volte capita di trovarci. "Restare" è l'invito che Gesù aveva rivolto ai suoi discepoli durante la notte del Getsemani: "Restate qui e vegliate con me" (Mt 26,38). Infine, Matteo delinea l'identikit del discepolo: un servo che, intento al proprio compito, attende il ritorno del suo padrone (in greco: "kyrios", signore), per scoprire poi di essere lui stesso destinatario di cura e attenzione da parte del suo signore.

 

 
 
 

Cosa ti dona vita?

Post n°1868 pubblicato il 19 Ottobre 2020 da donmichelangelotondo

Lc 12,13-21
«Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

Due fratelli che non riescono a comunicare perché qualcosa si è frapposto fra loro. Da quel silenzio, da quel mutismo fraterno, si leva una voce che chiede a Gesù di risolvere il contenzioso: il possesso sfrenato uccide,la condivisione dona vita.

 

 
 
 

A chi appartengo in verità?

Post n°1867 pubblicato il 18 Ottobre 2020 da donmichelangelotondo

Mt 22,15-21
«i farisei tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi».
"Perché mi tentate?" chiede Gesù. Forse ci basta far risuonare nel nostro profondo questa domanda per trovare uno spiraglio di uscita dai tranelli in cui la menzogna ci imprigiona.​

 
 
 

Ora comincio a essere discepolo

Post n°1866 pubblicato il 17 Ottobre 2020 da donmichelangelotondo

Gv 12,24-28 
« In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto».

Il seme è promessa di futuro, è promessa di vita. Promessa che può trovare realizzazione solo se quel seme viene fecondato, e per questo è necessario un "abbassamento".

 

 
 
 

Dentro e fuori

Post n°1865 pubblicato il 16 Ottobre 2020 da donmichelangelotondo

Lc 12,1-7

«Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio».

Il ricordo del giudizio finale porta consolazione: tutto sarà svelato, tutto reso manifesto, nessun povero, nessun dolore, nessuna vittima saranno dimenticati.

 

 

 
 
 

Bontà e libertà

Post n°1864 pubblicato il 15 Ottobre 2020 da donmichelangelotondo

Lc 11,47-54
«Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca».

L'espressione "guai" non corrisponde a una maledizione o a una minaccia, ma è la traslitterazione di un lamento funebre; potremmo tradurlo con Daniel Attinger come "infelici". L'infelicità che noi viviamo spesso è la naturale conseguenza delle nostre azioni, della nostra attitudine verso gli altri...infatti se io diffondo intorno a me gelosia,invidia,egoismo,pettegolezzo, giudizio,opportunismo...cosa ne avrò in cambio?

 

 
 
 

Guai a voi...

Post n°1863 pubblicato il 14 Ottobre 2020 da donmichelangelotondo

Lc 11,42-46
«Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l'amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle».

Il Signore ci insegni a discernere la nostra doppiezza, il nostro vantarci e il nostro peccato, a non ergerci a maestri degli altri ma piuttosto a intraprendere "la buona battaglia della fede"...

 

 
 
 

Un Gesù fuori...norma...

Post n°1862 pubblicato il 13 Ottobre 2020 da donmichelangelotondo

Lc 11,37-41
«Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno?».

Gesù provocatore! Invitato a pranzo da un religioso osservante, non rispetta le regole. Due stranezze di questo brevissimo brano ci possono forse orientare. Dopo aver rimproverato ai farisei di pulire solo l'esterno del bicchiere, Gesù oppone curiosamente all'esterno del bicchiere l'interno dei farisei! Ciò che ci minaccia è l'ipocrisia, qualificata da Gesù come "stoltezza", perché consiste nel farsi passare per altro da ciò che si è, nel giocare un ruolo e credere nel contempo - qui sta la stupidità - che né gli uomini né Dio se ne renderanno conto! Ecco ciò che occorre "dare in elemosina": restituire ai poveri,al prossimo ciò che di fatto si è loro rubato a causa delle nostre avidità, egoismi,indifferenze...

 

 
 
 

Insegnamenti

Post n°1861 pubblicato il 13 Ottobre 2020 da donmichelangelotondo

Françoise Dolto afferma:
"Noi abbiamo bisogno di piacere, ma è la sofferenza, non il piacere che ci plasma".

 
 
 

Cosa c'è dietro la rabbia?

Post n°1860 pubblicato il 12 Ottobre 2020 da donmichelangelotondo

https://youtu.be/7eHWRUXVc_Y

 
 
 

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