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Messaggi del 06/05/2022

6 maggio 2022, 7

Post n°3060 pubblicato il 06 Maggio 2022 da donmichelangelotondo

https://youtube.com/shorts/H3kdthCvWIY?feature=share

 
 
 

6 maggio 2022, 6

Post n°3059 pubblicato il 06 Maggio 2022 da donmichelangelotondo

LA FIDELIS ANDRIA HANDBALL È CAMPIONE REGIONALE UNDER 17
Di
Miky Di Corato -
6 Maggio 2022
E SI QUALIFICA ALLE FINALI NAZIONALI

La Fidelis Andria Handball vince il secondo titolo nella sua storia dopo il campionato UNDER 15 dello scorso anno.

È il primo titolo regionale UNDER 17 nella storia della pallamano andriese che si qualifica di diritto alle finali nazionali di categoria che si svolgeranno in Veneto a metà giugno.

Netto il percorso della squadra guidata da mister Colasuonno fatto di sole vittorie e trionfo raggiunto in campionato con tre giornate d'anticipo, esattamente lunedì 2 maggio, a Fasano, contro la Junior Fasano con il risultato di 33-48.

Immensa la gioia della società andriese che aveva posto come obiettivo stagionale la vittoria del campionato UNDER 17, oltre alla costante crescita dei ragazzi.

"Con questa vittoria" - afferma coach Colasuonno -"abbiamo confermato la bontà del nostro lavoro nella crescita dei ragazzi di tutto il settore giovanile. Per ora siamo primi anche nei campionati UNDER 15 e UNDER 13. Quasi tutti i ragazzi dell'UNDER 17 giocano in pianta stabile in serie B e la loro crescita prosegue in maniera costante, settimana per settimana, anche sotto il punto di vista della personalità e dell'autostima. Siamo felici di esserci ripresi la vittoria che stavamo raggiungendo due anni fa in UNDER 15 con questo stesso gruppo che, purtroppo, non ha potuto godere della vittoria finale a causa dell'inizio della pandemia. Ora, a metà giugno, ci attenderanno le finali nazionali UNDER 17 e incontreremo squadre di alto livello e con importantissima tradizione in ambito nazionale e a livello giovanile. Ci godremo al massimo questa esperienza e giocheremo sempre per ottenere il massimo risultato".

 

 
 
 

6 maggio 2022, 5

Post n°3058 pubblicato il 06 Maggio 2022 da donmichelangelotondo

Come quando punti una lampadina tascabile contro il cielo
Di
Myriam Acca Massarelli -
6 Maggio 2022
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«A volte, di notte, dormivo con gli occhi aperti sotto un cielo gocciolante di stelle. Vivevo, allora»
(Albert Camus)

In un ormai lontanissimo 2007, qualcuno mi regalò un libro dopo un evento triste e mi scrisse così: "(...) un sogno in cui avrei voluto essere e, invece, non c'ero: scusa".

Fu allora che imparai quanta storia facciano le assenze, quanto certi buchi nelle pellicole diventino le pellicole stesse, quanto certe scuse non abbiano scuse e quanto un gesto, uno, a farlo e a farlo bene, possa cambiare l'intero corso di una vicenda.

Poi la vita va, ed ha sempre ragione lei. Ognuno sceglie di essere ricordato per qualcosa: il libero arbitrio regna sovrano.

È un attimo: le sfumature. Che bellezza! Stregonerie o incantesimi che appaiano a seconda degli epiloghi, hanno qualcosa di particolare, sempre. Le vedi, le vedi tutte e quello che sembra improvviso, non lo è affatto. Grandi altezze o decisi tracolli: un segno distratto di matita e il dado è tratto. In un verso o nell'altro.

Ci vuole cura. Ce ne vuole sempre, per essere attenti e per distrarsi. È sempre un'arte che richiede attenzione, poiché qualcuno che se ne accorge non manca mai.

Quelli nell'immagine di copertina, per esempio, sono solo occhiali. Ognuno di loro passa le sue giornate sul naso di una storia e le storie, com'è giusto che sia, a un certo punto si uniscono e finiscono su un tavolo in un ordine imperfetto e colorato: lasciano i loro nasi e restano lì, a fare da sfondo sperando, pur senza averne alcun bisogno, che qualcuno si accorga di loro e scelga di immortalarle in un momento che, in qualche modo, poi rimarrà eterno.

Perché? Semplice: ogni naso, anche quando è puntato all'insù, è legato ad una mente, ogni mente è sempre legata ad una pancia. Fra le due... i luoghi delle anime, che sono luoghi lontani, fatti di vite antenate e vastissime campagne.

C'era una volta un uomo, aveva circa 65 anni, era colto, non si era mai sposato, era appassionato di astronomia, aveva un atlante del cielo. Quest'uomo amava passare le notti esattamente lì, fuori dalla sua casa di campagna, con il suo telescopio, nel buio pesto, sotto il cielo stellato, fra il canto dei grilli.

In quelle atmosfere surreali e indimenticabili, che chi ha visto anche una sola volta nella vita possederà per sempre, quell'uomo a volte insegnava a suo nipote, che era piccolo (aveva 10 anni) ed amava starlo a sentire, a riconoscere le stelle e durante una di quelle notti, puntò al cielo una lampadina tascabile.

Disse allora al bambino: "Lo sai che se punti la luce di questa lampadina tascabile, tra circa mille anni qualcuno vedrà il segnale che stai mandando adesso?"

Da allora quel bambino ha mandato tanti segnali che sono in viaggio ed immagina ancora che ad anni luce, un giorno, un bambino come lo era lui, vedrà il suo messaggio. Vedrà una luce fioca e sarà quella della sua lampadina tascabile.

La verità è che credo di aver fatto un sogno, che non è certo quello del 2007 in cui qualcuno avrebbe voluto essere, ma non c'era.

Questo è stato un sogno del tutto particolare, a cui ho continuato a pensare anche tutte le volte in cui non l'ho detto: a volte il timore di essere fraintesi, aumenta la necessità di ruminare, specialmente se vorresti poter raccontare che tutte le cose possono essere così belle da commuovere, sogni inclusi. E io l'ho fatto, ho ruminato moltissimo specie sul fatto che quel bambino me lo aveva detto: "Dai che ti ho ispirato per il tuo prossimo pezzo, con una di quelle cose a cui non pensi, ma se ti capita, le ricordi subito".

Anche il suo naso portava di tanto in tanto degli occhiali, io lo sapevo ma non lo avevo mai visto in compagnia delle sue lenti. Quello che invece avevo visto era una caratteristica particolare: in qualche modo e in molto più di qualche caso, quel bambino aveva irrimediabilmente ragione.

 

 
 
 

6 maggio 2022, 4

Post n°3057 pubblicato il 06 Maggio 2022 da donmichelangelotondo


L'incontro fra Draghi e Zuckerberg
di Riccardo Luna
L'incontro fra Draghi e Zuckerberg
05 Maggio 2022 alle 12:59
1 minuti di lettura

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Avrei pagato il biglietto per assistere all'incontro di questa mattina a palazzo Chigi fra Mark Zuckerberg e Mario Draghi. Da una parte l'uomo che ha portato sui social alcuni miliardi di abitanti del pianeta Terra; e dall'altra l'unico leader politico ad essere rimasto fuori da questo circo. Zero follower: Mario Draghi in rete non è seguito e non segue nessuno semplicemente perché non ha nemmeno un profilo sulle piattaforme di Mark Zuckerberg, Facebook e Instagram. E non perché non sappia sappia usarle, ma perché ne conosce i rischi, evidenziati qualche giorno fa dall'ex presidente americano Barack Obama: sono uno specchio deforme della realtà, che è già abbastanza complicata senza bisogno di essere deformata.
I social non più network
di Riccardo Luna
04 Maggio 2022

Lavorando di fantasia si può immaginare il dialogo. "Mister Zuckerberg, I suppose" potrebbe aver detto nel suo perfetto inglese il premier, citando il giornalista americano che aveva rintracciato in Tanzania un famoso esploratore di cui si erano perse le tracce. E l'altro potrebbe aver detto levandosi gli occhiali da 007 fatti un anno fa con Luxottica: "Il mio nome è Zuckerberg, Mark Zuckerberg".
Il vero anti-Facebook è Telegram
di Riccardo Luna
14 Aprile 2022

E dopo i convenevoli che si saranno detti? Una cosa è certa: il re dei social non ha neanche provato a convincere il premier a ripensarci. Nella scarna nota diramata dal suo team al termine dell'incontro si dice che hanno parlato del metaverso, delle grandi opportunità per l'Italia di questa nuova dimensione del digitale di cui si parla incessantemente da quando proprio Zuckerberg ha deciso di rinominare il suo gruppo Meta perché quello è il nostro destino, dice: in una realtà virtuale.

 

 
 
 

6 maggio 2022, 3

Post n°3056 pubblicato il 06 Maggio 2022 da donmichelangelotondo


Alleati visibili e voci che girano

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Giorgia e Damiano alla Camera per la presentazione della proposta di legge sulla vulvodinia

Giorgia e Damiano alla Camera per la presentazione della proposta di legge sulla vulvodinia

Ascoltavo una clip in cuffia, guidando, quando è finita ne è partita automaticamente un'altra in cui un giovane uomo, la cui voce non ho riconosciuto, diceva - sintetizzo, a memoria: "Sono venuto qui in veste di alleato, per aiutare con la mia visibilità il grande lavoro di queste ragazze. Speriamo che la politica faccia il suo lavoro. Adesso vorrei che vi concentraste su queste donne". Incuriosita dal lessico - bella la parola alleato, chi è costui, assai "visibile"? - mi sono fermata a guardare il video.

Era il frontman dei Maneskin, Damiano, in giacca e cravatta, andato ad accompagnare la fidanzata alla Camera. Giorgia Soleri insieme ad un gruppo di attiviste sta difatti promuovendo una proposta di legge perché la vulvodinia, una malattia che colpisce una donna su sette e che viene diagnosticata con grande difficoltà (scambiata per una psicopatologia, si sa che le donne le malattie ce le hanno nella testa) sia inserita nei livelli essenziali di assistenza del sistema sanitario nazionale.

Che il compagno fosse lì nella funzione di evidenziatore, giusto per sottolineare le parole di lei e mettere a disposizione la sua popolarità, mi è sembrato un gesto semplice e bello, da imitare - per chi può. Mi è anche tornato in mente che mesi fa avevo letto una strana opaca cronaca che diceva qualcosa come "le uscite di lei danneggiano la popolarità del gruppo a livello internazionale, non sono apprezzate dalle case discografiche". "Gira voce", concludeva l'articolo, che per questo la coppia sia in crisi. "Le uscite" erano appunto questa sacrosanta battaglia. Ecco, vedete. Mai fidarsi di chi dice: gira voce. La voce, di solito, la fa girare chi la gira dicendo che girava già. Brutta gente.

 

 
 
 

6 maggio 2022, 2

Post n°3055 pubblicato il 06 Maggio 2022 da donmichelangelotondo


L'uomo che spacca
di Gabriele Romagnoli
L'uomo che spacca
(afp)
06 Maggio 2022
Aggiornato alle 01:15 1 minuti di lettura

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La prima cosa bella di venerdì 6 maggio 2022 è l'uomo che spacca le partite, entra e cambia la scena. Come fa Rodrygo nel Real Madrid. Uno si chiede: perché non gioca dall'inizio? È la sua maledizione. L'uomo che spacca le partite è come l'amante che rovina (o no) le famiglie. È il sogno di una notte a Volterra, di un weekend sul lago Maggiore: nel breve termine accende la fantasia, fa balenare o edifica mondi che sono però castelli di sabbia.

Per misteriose ragioni, forse ataviche, riferite a un'eredità delle specie, l'allenatore o l'altro della storia lo sa: nell'arco dei novanta minuti o in quello di trent'anni non funzionerebbe, non sarebbe la stessa cosa. Anche la rinuncia è un atto d'amore. C'è chi diventa un uomo che spacca le partite in tarda età (come Altafini) e c'è chi parte così (Rodrygo, appunto) e si cuce addosso il sospetto che altro mai sarà.

Dovrebbero probabilmente essere impiegati in questo modo anche Chiesa e Lautaro e non sarebbe una retrocessione. Ci sono uomini per la strada e altri che restano a Volterra. La malinconia della stagionalità è ripagata dall'eternità del ricordo. Chi dimenticherà l'exploit di Rodrygo? Quante persone passano per Volterra pensando che quella notte sia stata la loro luna di miele?

 

 
 
 

6 maggio 2022

Post n°3054 pubblicato il 06 Maggio 2022 da donmichelangelotondo

(Leggo)

«Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui» Gv 6,52-59.


Piacciono di più le guarigioni miracolose con l'imposizione delle mani. Tuttavia, il Signore critica questo desiderio di miracoli spettacolari. Non è da questi che viene la salvezza, ma "colui che mangia la mia carne e beve il mio sangue avrà la vita eterna"... che fa quasi coppia con il "fare la sua volontà".


(Prego)

Dio onnipotente,
che ci hai fatto conoscere la grazia della risurrezione del Signore,
donaci di rinascere a vita nuova
per la forza del tuo Spirito di amore.


(Agisco)

Non lasciare una domenica senza il dono dell'Eucaristia.

 

 
 
 

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