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Calcio: "Cassanate"


Se non ci fosse stato quel gol all'Inter nel 1999 «sarei diventato un rapinatore o uno scippatore, comunque un delinquente». Lo ammette candidamente Antonio Cassano nella sua prima autobiografia in uscita il prossimo 19 novembre. «Ero povero ma tengo a precisare che nella mia vita non ho mai lavorato - si legge in un altro passaggio del libro - anche perché non so fare nulla».Cassano ha anche affrontato il tema dei burrascosi rapporti con i suoi tecnici: «Fascetti è l'unico allenatore con cui non ho mai scazzato. Gentile lo detestavo». A Spalletti ha detto: «Mica stai allenando quelle schiappe che avevi all'Udinese, questa è mica casa tua, è casa mia». Poi con Capello: «A Tarragona mi fa scaldare per tutto il secondo tempo con Ronaldo. Nello spogliatoio gli dico sei un uomo di m...., sei più falso dei soldi del Monopoli». E ancora su Del Neri: «Non si capiva un c.... di quello che diceva ed è un po' ambiguo».Di Batistuta ha detto «aveva la puzza sotto il naso». Mentre la rottura con Francesco Totti, poi ricomposta, sarebbe cominciata dopo che i due erano stati ospiti di Maria De Filippi e il capitano della Roma si sarebbe preso l'80% del compenso.Infine, Cassano ha anche parlato delle sue «vittorie» lontano dal campo: «Ho avuto tra 600 e 700 donne, una ventina delle quali appartengono al mondo dello spettacolo. Sesso più cibo è la notte perfetta: avevo un cameriere amico che mi portava quattro cornetti dopo aver trombato».