Creato da DonnaInCorriera il 13/01/2006

VagaMente

Pensieri sparsi di una donna in viaggio

 

 

La morte e la vita

Post n°160 pubblicato il 08 Febbraio 2009 da DonnaInCorriera

Sono morta parecchie volte nella mia vita.

Credo stia diventando un'abitudine, anzi mentro scrivo, vedo profilarsi

all'orizzonte un'altra morte.

A quanto pare non sono capace di reincarnarmi nel modo giusto.

Torno persino negli stessi posti in cui ho vissuto ma con il corpo

più vecchio e vulnerabile.

Ci sono molti modi di morire, uno solo è definitivo, naturalmente.

Ma prima che quello ti tiri sotto, ne arrivano molti altri, come onde

sulla spiaggia.

Il tipo di morte di cui sto parlando non ha oceani di tempo. No.

Arriva come un lampo.

E' il silenzio che troviamo chiuso in ogni paradosso.

Il silenzio che non possiamo avvicinare senza inchinarci.

Il silenzio gioioso che accetta l'imperfezione come assoluta perfezione.

Il silenzio bruciante che ti fa mancare la terra sotto i piedi.

Todo me voy consumiendo.

 

Liberamente tratto da "aspettando la neve all'avana".

 
 
 

...

Post n°159 pubblicato il 29 Gennaio 2009 da DonnaInCorriera

Saluta questo buio, come fosse un paio di misteriose scarpe nuove.

E aspetta.

Aspetta che i tuoi piedi ci camminino dentro, come fossero nudi e sulla sabbia fine e morbida.

L'alba ti aspetterà.

E illuminerà le tue ali nuove.

 
 
 

Ciò che non vediamo

Post n°158 pubblicato il 25 Gennaio 2009 da DonnaInCorriera

nell'aria


Tra le persone si creano campi elettro magnetici invisibili


Hanno un po' della chimica, un po' della fisica ed un po' della suggestione ancestrale della perenne ricerca di una nostra parte mancante


Le forze di attrazioni sono evidenti, ma lo sono anche quelle di allontanamento


Capita allora che a distanza di tempo, si riveda qualcuno e le leggi, che obbediscono a Galilei ed a noi, si ripetano, immutabili.


Il credere in una legge piuttosto che in un'altra, ci fa scegliere e ci rende le persone che siamo.


Scegliamo ancor prima del bivio.


La scelta è già dentro di noi.


Illusione di un'estate che possa cambiare.


Quell'estate, la chiamano Amore.


 


 


 

 
 
 

Il regalo che non hai mai colto

Post n°157 pubblicato il 23 Gennaio 2009 da DonnaInCorriera

In quel momento apparve la volpe.
"Buon giorno", disse la volpe.
"Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno.
"Sono qui", disse la voce, "sotto al melo…."
"Chi sei?" domandò il piccolo principe, " sei molto carino…"
"Sono la volpe", disse la volpe.
" Vieni a giocare con me", disse la volpe, "non sono addomesticata".
"Ah! scusa ", fece il piccolo principe.
Ma dopo un momento di riflessione soggiunse:
" Che cosa vuol dire addomesticare?"
" Non sei di queste parti, tu", disse la volpe" che cosa cerchi?"
" Cerco gli uomini", disse il piccolo principe.
" Che cosa vuol dire addomesticare?"
" Gli uomini" disse la volpe" hanno dei fucili e cacciano. E' molto noioso!
Allevano anche delle galline. E' il loro solo interesse. Tu cerchi le galline?"
"No", disse il piccolo principe. " Cerco degli amici. Che cosa vuol dire addomesticare?"
" E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…"
" Creare dei legami?"
" Certo", disse la volpe. " Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma.se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo."
" Comincio a capire", disse il piccolo principe. " C'è un fiore…. Credo che mi abbia addomesticato…"
"E' possibile", disse la volpe "capita di tutto sulla terra…"
"Oh! Non è sulla terra", disse il piccolo principe.
La volpe sembrò perplessa:
" Su un altro pianeta?"
" Sì"
" Ci sono dei cacciatori su questo pianeta?"
" No"
" Questo mi interessa! E delle galline?"
" No"
" Non c'è niente di perfetto", sospirò la volpe.
Ma la volpe ritornò alla sua idea:
" La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me .Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio per ciò. Ma se tu mi addomestichi la mia vita,
sarà come illuminata. Conoscerò il rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in
fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color d'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai
addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…"
La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe:
" Per favore …..addomesticami", disse.
" Volentieri", rispose il piccolo principe, " ma non ho molto tempo, però.
Ho da scoprire degli amici e da conoscere molte cose".
" Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"
" Che bisogna fare?" domandò il piccolo principe.
" Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe.
" In principio tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino…."
Il piccolo principe ritornò l'indomani.
" Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe.
" Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità.
Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti".
" Che cos'è un rito?" disse il piccolo principe.
" Anche questa è una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe.
" E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C'è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io
mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza".
Così il piccolo principe addomesticò la volpe.
E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "…Piangerò".
" La colpa è tua", disse il piccolo principe, "Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…"
" E' vero", disse la volpe.
" Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
" E' certo", disse la volpe.
" Ma allora che ci guadagni?"
" Ci guadagno", disse la volpe, " il colore del grano".
soggiunse:
" Va a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo".
"Quando ritornerai a dirmi addio ti regalerò un segreto".
Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.
"Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente" , disse.
" Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre.
Ma ne ho fatto il mio amico e ne ho fatto per me unica al mondo".
E le rose erano a disagio.
" Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. " Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei
che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro, Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato
lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa" E ritornò dalla volpe.
" Addio", disse.
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
" L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
" E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
" Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare.
Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
" Io sono responsabile della mia rosa…."

 
 
 

Come fossimo stato solo vento....

Post n°156 pubblicato il 16 Gennaio 2009 da DonnaInCorriera

http://it.youtube.com/watch?v=j9KQ1C6xFGE&feature=related

Nonostante il vento
Nonostante i passi
Delle notti uguali che riporteranno
brividi
Lungo schiene ed occhi
Dilatati un poco
Affaticati ancora più di prima
O forse come adesso,
nonostante parli
spesso ad alta voce
e nessuno crede a ciò che dici
a quel che immagini
nonostante tutto
io ti ascolterò quando non parli
quando non mi guardi
io ti vedrò lo stesso.
Ti aspetterò, ti chiamerò cuore deciso
Nella mente, nelle pieghe del viso
Sarai da curare ancora un poco
Aggiustami le spalle
Che hai piegato
Ritirati pure dal fianco se hai tradito
Io t’amerò lo stesso.
Nonostante voci
Le riviste i baci
I biglietti inutili
E gli ingorghi chilometrici
E l’odore forte
Di un’estate ancora da finire
Sarò come prima
O forse come adesso.
Nonostante veda
Quanta vita facile
Quanto amore docile
Precipita l’immagine
Della nostra storia
Se ti sembra dura ed invincibile
Davvero
Io t’amerò lo stesso.
Ti aspetterò, ti prenderò come un
sorriso
Fino a casa quando torni deluso
Sarai da curare ancora troppo
Tempo da passare che hai fumato
Ritirati dalla tua strada che hai
guidato
Ti guiderò io adesso
Io t’amerò lo stesso

 
 
 
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