DONNE SEMPRE

Lettera al violentatore


CONDANNA Se ti prendessero, e ti tenessero abbastanza per farmi rivedere quella faccia forse verrei a sapere il tuo nome. Potrei smettere di chiamarti "Il violentatore" e cominciare a chiamarti John Luke o Paul. Voglio che il mio odio diventi grande e pieno. Se ti trovassero potrei prendere quelle palle salde e rosse e tagliarle separatamente, sotto lo sguardo di tutti. Ho giā previsto cosa farei per un'uccisione appagante, una fine morbida lenta. Prima di prenderei a calci dritto forte con uno stivale, e ti guardarei schizzare subito e senza freno, viscere di una rosa sanguinante. Poi, ti taglierei la lingua. Non potresti bestemmiare, nč urlare. Solo un viso di dolore parlerebbe per te, la tua ignoranza crassa. Terzo, cosa dici se ti cavassi quei dolci occhi bovini con le lame dei vetri su cui mi hai fatto stendere? O meglio spararti a bruciapelo nel ginocchio, dove pare che la rotula si frantumi all'istante? Ora ti immagino, le dita che si strofinano il sonno da quegli occhi vivi e ciechi, mentre io mi alzo senza pace. Ho bisogno del tuo sangue sulle mani. Voglio ucciderti con pistole, stivali e vetri. Voglio chiavarti con dei coltelli. Vieni da me, vieni da me, Vieni a morire qui disteso, accanto a me. Dal libro: LUCKY ---- Di : Alice Sebold