Non mi interessa quello che dite di me, l'importante è che scriviate bene il mio nome...
Tu vivi sempre nei tuoi atti.
Con la punta delle dita
sfiori il mondo, gli strappi
aurore, trionfi, colori,
allegrie: è la tua musica.
La vita è ciò che tu suoni.
Dai tuoi occhi solamente
emana la luce che guida
i tuoi passi. Cammini
fra ciò che vedi. Soltanto.
E se un dubbio ti fa cenno
a diecimila chilometri,
abbandoni tutto, ti lanci
su prore, su ali,
sei subito lì; con i baci,
coi denti lo laceri:
non è più dubbio.
Tu mai puoi dubitare.
Perché tu hai capovolto
i misteri. E i tuoi enigmi,
ciò che mai potrai capire,
sono le cose più chiare:
la sabbia dove ti stendi,
il battito del tuo orologio
e il tenero corpo rosato
che nel tuo specchio ritrovi
ogni giorno al risveglio,
ed è il tuo. I prodigi
che sono già decifrati.
E mai ti sei sbagliata,
solo una volta, una notte
che t'invaghisti di un'ombra
- l'unica che ti è piaciuta -
Un'ombra pareva.
E volesti abbracciarla.
Ed ero io.
Pedro Salinas (La voce a te dovuta)
Gli sguardi. Occhi rivolti al futuro. Gli occhi dei giovani in mimetica intabarrati con zaini, cinghie ed elemetti. Quei caschi blu della missione Unifil. Una missione di pace che sono pronti a compiere per il futuro dei libanesi per conto e in nome dell'Italia. È notte all'aeroporto di Beirut quando, accolti da un nubifragio con tempesta di vento e grandine, i militari sbarcano dall'aereo dell'Aeronautica militare. «Andiamo a garantire la sicurezza e proteggere la popolazione», dice convinto Giuseppe, 25 anni, siciliano, cannoniere di un blindo Centauro del Reggimento Aosta alla sua prima missione all'estero.
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L'uomo che comincia con certezza
finisce nel dubbio,
ma colui che comincia nel dubbio
finisce con la certezza.
Sensazioni
il cielo dovrebbe aprirsi, dando
spazio alle mie
infinite emozioni per esternarle
sottovoce,
per pudore, e se ti
parlassi dove
e come vorrei essere
con te,
questo cielo farebbe fatica a
contenere i miei desideri
liberi da prigioni.
Se ti confessassi le mie sensa-
zioni, non bastereb-
bero le parole,
poich è potrei solo alzarmi e
gridare cio' che ho dentro,
aspettando che qualcuno segua il
percorso del mio cuore,
fino a varcarne i confini!
E un maestro disse: Parlaci dell'Insegnamento.
E lui disse: Nessuno può insegnarvi nulla
se non ciò che già sonnecchia nell'albeggiare
della vostra conoscenza.
Il maestro che cammina all'ombra del tempio
tra i discepoli non elargisce la sua sapienza,
ma piuttosto la sua fede e il suo amore.
E se davvero è saggio, non vi invita
ad entrare nella dimora del suo sapere,
ma vi guida alla soglia della vostra mente.
L'astronomo può dirvi ciò che sa degli spazi,
ma non può darvi la sua conoscenza.