dottormanser

IL TEMPO CHE VORREI


Mi sembra di aver già parlato, e bene!, di Fabio Volo in un vecchio post su questo o qualche altro blog. Torno su Volo perché ho letto recentemente "Il tempo che vorrei" e il libro ha confermato alcune impressioni provate dopo la lettura di "Esco a fare due passi", opera prima dell'eclettico autore bresciano. Volo è uno scrittore che va dritto al cuore; magari non scriverà niente di originale, avrà forse uno stile semplice (pregio dei pregi!), per qualcuno sarà pure ripetitivo, ma nelle sue storie e nei suoi personaggi ci si immedesima, si entra in simbiosi, probabilmente perché tocca quelle corde sentimentali e quelle esperienze che riguardano tutti. Un po' come il Blasco nazionale nella musica. "Il tempo che vorrei" mi è piaciuto perché mi sono ritrovato in alcune esperienze e sensazioni provate da Lorenzo (il protagonista) e quando un libro parla di noi è sempre interessante. Certo non è un ibro che consiglio a chi storce il naso a sentire nominare (senza però averli mai letti!) certi autori o a chi legge mattoni di autori famosi (senza però capirci nulla!) per poter dire che legge solo libri "d'essai", ma se avete qualche ora libera, leggetelo: sempre meglio che guaradre certa tv o tenere spento il cervello.