dottormanser

LA VERSIONE DI BARNEY


Approdato a una tarda, linguacciuta, rissosa età, Barney Panofsky impugna la penna per difendersi dall'accusa di omicidio, e da altre calunnie non meno incresciose diffuse dal suo arcinemico Terry McIver. Così, fra quattro dita di whisky e una boccata di Montecristo, Barney ripercorre la vita allegramente dissipata e profondamente scorretta che dal quartiere ebraico di Montreal lo ha portato nella Parigi dei primi anni Cinquanta (con l'idea di assumere il ruolo di "scrittore americano a Parigi"), e poi di nuovo in Canada, a trasformare le idee rastrellate nella giovinezza in sitcom tanto popolari quanto redditizie, grazie anche a una società di produzione che si chiama opportunamente Totally Unnecessary Productions. Barney ci parla delle sue tre mogli, delle sue passioni, le ubbie, i passatempi... fino ad un finale strepitoso, geniale, che forse da solo vale tutto il libro, libro che rimane tra i primi venti della mia personale top 20 letteraria. Sottolineature: "Insomma Boogie, come spiegò a Terry, stava assolvendo alla funzione primaria di ogni artista, e cioè ricreare un ordine nel caos.""C'è chi colleziona francobolli, o scatole di fiammiferi. Tu collezioni rancori.""I migliori non hanno convinzioni, mentre i peggiori difendono le proprie con ardore.""Ho sessantotto anni, porca puttana, e non capisco dove possa essermeli beccati.""Morire tanto giovane è stata una mossa geniale, per la sua carriera."