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La farfalla granata


Difficile, se non impossibile, per un adulto "pensante" avere miti nel calcio business e standardizzato di oggi. Se mai un giocatore-uomo mi ha fatto sognare (pur appartenendo a un'epoca lontana) questi era Gigi Maroni, la farfalla granata...Il libro di Nando dalla Chiesa è la storia di un campione. La storia di un uomo. La storia di una generazione. Una grande storia d'amore. Gigi Meroni è stato nel calcio il maggiore e forse l'unico interprete della domanda di libertà che ha investito l'universo giovanile negli anni sessanta. Calciatore estroso e imprevedibile, capace di gol e invenzioni impossibili, noto in tutto il mondo per il gioco particolarissimo, per la capigliatura e le stravaganze estetiche, fu oggetto di amore e dileggio. Amore da parte delle curve, quella genoana e quella torinista in particolare, ma anche da parte dell'avvocato Agnelli, che per lui offrì la cifra più alta mai offerta fino allora per un giocatore. Dileggio da parte dell'ala benpensante dell'opinione pubblica e del giornalismo sportivo, che ne decretò l'ostracismo in nazionale. Personaggio inquieto e geniale: pittore e creatore del proprio inimitabile abbigliamento. Personaggio complesso: mite e ribelle, credente e protagonista di un amore difficile e invincibile con una donna sposata, la "bella tra le belle" del mondo del Luna Park. Fino alla morte banale (un incidente d'auto) avvenuta quando aveva ventiquattro anni. Gigi Meroni è il personaggio intorno al quale viene fatto ruotare, attraverso il mondo del calcio di quegli anni, lo scenario in movimento di un'intera generazione, con i suoi idoli e le sue culture, anche musicali. E' il punto di osservazione che consente di abbracciare la generazione che diventa adulta tra il 1962 e il 1967, tra il mondo di Marilyn Monroe e Che Guevara.Sottolineature: "La fantasia però ha vita dura.""... il potere, anche nel calcio, accetta più facilmente la disubbidienza verso le leggi che la disubbidienza verso la cultura dominante."www.gigimeroni.it