dottormanser

Benito Jacovitti


Conobbi Jacovitti alle scuole elementari quando ci regalarono (o più probabilmente ci fecero acquistare) una copia del suo Pinocchio illustrato. Fu senza dubbio una folgorazione. Io, bimbo sempre perso nel mio mondo di fantasia, subii l'influenza di quei disegni surreali e simpaticissimi tant'è che si può notare nelle mie vignette e caricatura una ricca presenza di topi alcolizzati, cacchette, falli volanti... una flora e fauna di personaggi e situazioni figli dei suoi salami, lische di pesce, funghi antropomorfi, fiaschi di vino e compagnia bella. Di Jacovitti mi rimase poi impressa in maniera indelebile la sua morte, un commiato talmente poetico che mi ha fatto venire il magone e che ho ritrovato descritto dalla figlia nel sito www.jacovitti.it. Eccolo a voi.
ERA IL 26 NOVEBRE 1997 ERO ANDATA A PRANZO DAI MIEI GENITORI. VERSO LE DUE DEL POMERIGGIO MIO PADRE SI INFILO' IL CAPPELLO PRESE IL BERRETTO E ACCESE UN SIGARO, CUBANO, LUNGHISSIMO, ENORME. ENTRO' IN SALOTTO E CON LA SUA SOLITA ESPRESSIONE DISPETTOSA ALLEGRA E SORNIONA DISSE: "GUARDATE COSA SO ANCORA FARE MALGRADO L'ETA'..." E CON TUTTO IL CAPPOTTO, IL BERRETTO E IL SIGARO ACCESO INIZIO' A BALLARE IL TIP TAP. (MIO PADRE AMAVA MOLTISSIMO I FILM DI GINGER ROGER E FRED ASTAIRE) E NON CONTENTO FECE ANCHE IL SALTINO FINALE, QUELLO DI LATO QUANDO I TALLONI IN UN SALTO SI TOCCANO IN ARIA FRA LORO. POI USCI' TUTTO CONTENTO PER LA SUA SOLITA PASSEGGIATINA POMERIDIANA ,COME FACEVA SEMPRE DA TANTI, TANTI ANNI. FUORI C'ERA IL SOLE. ANDAI VIA E TORNAI A CASA MIA, ERA POMERIGGIO INOLTRATO E LA GIORNATA AVEVA PRESO UN'ALTRA PIEGA. ERA BUIO, ARIA DI PIOGGIA QUALCHE TUONO LONTANO, E FREDDO, UNO STRANO FREDDO IMPROVVISO. "CHE TEMPO MATTO ...PENSAI...E' PROPRIO NOVEMBRE... PAUSA....SQUILLO' IL TELEFONO.......LA MIA VITA NON SAREBBE STATA PIU' LA STESSA PRONTO?...LA SIGNORA JACOVITTI?...SI? CHI E'? E' L'OSPEDALE SAN CARLO SUO PADRE HA AVUTO UN ICTUS, E' RICOVERATO DA NOI.... SILENZIO...UN NIENTE INTERMINABILE SENZA FINE...UNO SCHERZO?...NON CI CREDO...INIZIA A PIOVERE...TUONA...FA FREDDO, TANTO FREDDO...TROPPO FREDDO...NON CI CREDO...NON CI CREDO...NON CI CREDO...E QUESTO FREDDO E' TROPPO FREDDO. LA SERA STESSA MIO PADRE ENTRO' IN COMA. SE NE ANDO' IL 3 DICEMBRE 1997 ALLE 8.30 DI MATTINA. DETTA COSI' ARRIVA UNA STORIA TRISTE E CUPA, MA OGGI DOPO 10 ANNI POSSO DIRE CHE JACOVITTI E' ANDATO VIA ALLA GRANDE... SENZA SOFFERENZE E COMPLICAZIONI. E' ANDATO VIA SENZA FAR RUMORE... LEGGERO COME UNA PIUMA... BALLANDO IL TIP TAP MIA MADRE, LA SUA LILLI, IL SUO "AMORE PER TUTTA LA VITA" LO HA SEGUITO SENZA STARCI TROPPO A PENSARE. DOPO TRE ORE DALLA SCOMPARSA DI FRANCO IL CUORE DI LILLI SI E' FERMATO PER SEMPRE. IL 3 DICEMBRE 1997 FRANCO E LILLI SONO ANDATI VIA. ZITTI ZITTI , SENZA FAR RUMORE... LEGGERI COME PIUME SEMPRE INNAMORATI UN PASSO DI DANZA IN SINCRONIA PERFETTA DUE SPLENDIDI BALLERINI ...ALL'INIZIO DELLA LORO CARRIERA.