dottormanser

IO NON LAVORO


"Mone, è il TUO libro!" dice il mio amico Albert mentre eravamo in libreria. "Cos'è?" faccio io. "Io non lavoro. Storie di italiani improduttivi e felici." "Fa' un po' vedere... Azzo!" esclamo dopo aver letto la quarta di copertina, "hai ragione, questa potrebbe diventare la mia bibbia." Nonostante avessi già investito il budget giornaliero per acquistare Leggere Lolita a Teheran lo compro lo stesso e in due giorni divoro le sue 231 pagine. Libro discreto. Otto storie di altrettanti personaggi che hanno scelto la strada che ho scelto io; percorsi e metodi di "sopravvivenza" differenti e alternativi agli schemi sociali più o meno imposti, ma mi aspettavo personaggi più interessanti. Sicuramente lo consiglio a chi si vuole o vorrebbe liberare di certe catene e non crede sia possibile, però devo dire una cosa dall'alto della mia presunzione: rispetto a me che sono maestro, anzi guru dell'ozio produttivo ed evolutivo, questi personaggi sono dei dilettanti. Come dice uno di loro: "La carriera altro non è che una limitazione della vita." Io ho fatto della mia vita la mia carriera.
 Il libro: Nessuno dei personaggi di questo libro ha mai voluto lavorare, e prima o poi ce l'ha fatta.L'ereditiera di una famiglia ricca e rispettabile, il grande manager che ha dato scacco ai suoi capi, il fiero sfaccendato che guarda dall'alto le miserie altrui, la sognatrice che si accontenta di poco, l'indolente maestro dell'evasione dalle responsabilità, lo stacanovista che con un colpo di scena è riuscito a vivere di rendita. Tutti accomunati dal miraggio della libertà assoluta.Il lavoro è una condizione indispensabile per la realizzazione della personalità e la solidità delle strutture sociali, la famiglia, la società, lo Stato. Eppure un'altra vita è possibile, una vita in cui il tempo è a propria disposizione, in cui i giorni scorrono liberi e senza fattori condizionanti. Una vita senza lavoro.Ma un'esistenza del genere presenta molte difficoltà e altrettanti ostacoli. La gestione economica, la sussistenza quotidiana, ma anche l'angoscia di come trascorrere un tempo libero smisurato. E poi la guerra contro il giudizio degli altri, quelli che hanno da fare tutto il giorno, quelli che lavorano. Qualcuno, però, questi problemi li ha saputi affrontare e risolvere con grinta e tenacia.In una serie di storie vere, appassionanti come un romanzo, scopriamo come vive, cosa pensa, cosa fa tutto il giorno chi ha deciso di rifiutare il lavoro. Da che famiglie vengono, quale Italia li ha allevati, quali demoni della coscienza hanno affrontato compiendo una scelta così fuori dagli schemi. Ma saranno davvero felici? Sono ribelli romantici o vigliacchi da disprezzare? E tutti noi, dobbiamo sognare di diventare come loro?Il ritratto di una realtà vera e al tempo stessoinverosimile, nel bene e nel male tipicamente italiana. Un nuovo status sociale spesso ignorato, persone che suscitano invidia e fastidio, tenerezza e sorrisi, ammirazione e rabbia a un tempo. Il romanzo collettivo di un gruppo di persone speciali, che è molto più numeroso di quanto si creda.ISBN 978-88-545-0412-7Pagine 240Euro 16,00«Mi spezzo ma non m'impiego».Ennio FlaianoCi sono italiani che hanno scelto di non lavorare neppure per un minuto della propria vita. Altri, dopo aver capito di cosa si tratta, hanno deciso di smettere. E di non provare mai piú il fastidio della sveglia mattutina, la noia di una riunione inutile, il tormento di un capo incompetente. Liberi e indipendenti. Sempre. Come hanno fatto? Che prezzo hanno pagato? Sono mostri o eroi del nostro tempo?«Io non lavoro»: per la prima volta le storie vere di chi ha smesso di faticare. E ha raggiunto la felicità.«Non lavorare mai richiede un grande talento». Guy Debord