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Enola Gay

Post n°65 pubblicato il 18 Ottobre 2007 da manser11
 

Enola Gay 

“Correte bambini, venite subito in casa! Presto! Presto!”

   Era il 3 maggio 1986 e stavo giocando insieme a due amichetti nel giardino dietro casa di nonna Alda. Una pioggerella fine fine aveva da poco iniziato a scendere dal cielo. Ci guardammo perplessi, Marco, Stefano ed io, senza capire perché nonna fosse così agitata per due gocce che quasi neanche ci bagnavano. Da bravi bimbi però seguimmo il suo consiglio.

   “Poveri noi, che disastro!” esclamò nonna appena fummo al riparo.

   Il telegiornale stava mostrando le immagini di una tragedia capitata una settimana prima in una sconosciuta, fino a quel giorno, cittadina sovietica; per quanto ne sapevo io quel luogo poteva anche trovarsi sulla luna!

   “… si raccomandano” stava dicendo il commentatore, “di non bere latte e mangiare verdure munto e raccolte in questi giorni…”

   “Perché nonna?” chiesi.

   “Perché è tutto radioattivo! E’ saltata per aria una centrale… come si chiama… mucleare, là in Ursh, a Cer… Cerbonil, Cernobil, quella roba lì. Adesso le radiazioni arrivano fino a qui e ci contanimano… contamimano… insomma, ci fanno male alla salute!” spiegò nonna. Poi fra sé e sé aggiunse: “Ecco cosa succede a essere comunisti!”

   Lasciammo nonna alle sue imprecazioni in dialetto bolognese davanti alla tv e andammo in un’altra stanza a giocare con il galeone dei pirati Playmobil che aveva portato Marco.

   Nei giorni seguenti sentii per la prima volta termini come fallout, fissione nucleare, isotopi dell’Uranio, nanocurie, contatore Geiger, nocciolo del reattore… ma soprattutto capii che stavo vivendo in un brutto mondo, un mondo reso pericolosissimo dall’uomo stesso; ero nato nell’era mucleare per dirla come mia nonna.

   Anni dopo, ascoltando una vecchia canzone dei primi anni ottanta, “Enola Gay”, mi venne in mente quell’uggioso giorno di maggio dell’ottantasei, e mi rividi insieme a Marco e Stefano nel giardino di nonna. Subito dopo immaginai tre bambini come potevamo essere io, Marco e Stefano a giocare sotto il cielo di Hiroshima il 6 agosto 1945. Un sottile filo nero ha legato in quel momento le due date e ho capito: il 3 maggio dell’anno mucleare 1986, smisi di essere un bambino, proprio come smisero di esserlo i bambini nel 1945!

   Enola Gay, it shouldn’t ever have to end this way… Oh Enola Gay, it shouldn’t fade our dreams away…

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Commenti al Post:
pinguina_felice
pinguina_felice il 19/10/07 alle 10:19 via WEB
Mi ha colpito molto il tuo racconto, perchè la tragedia viene trasmessa al lettore attraverso gli sguardi increduli e innocenti dei bambini. Per quanto riguarda Hiroshima, basta guardare "Rapsodia d'agosto" di Kurosawa per rispondere a tutti i tuoi interrogativi!Un saluto!
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santiago.gamboa
santiago.gamboa il 19/10/07 alle 10:36 via WEB
bè, grazie manser, per due motivi ...anzi tre: Codroipo per me era solo un comune in friuli; il tuo contributo su Cernobyl, rafforzato da Hiroshima, era necessario; e poi non guasta leggere uno "scrittore". Infatti sei riuscito, in questo breve ricordo, a metterci molto materiale e tutto importante. Non mi ricordo di chi è questa frase "un racconto, a differenza del romanzo, è come una freccia scoccata dall'arciere, Hai un solo colpo e devi fare centro". Hai usato un po' di mestiere e un pizzico di cuore, li hai mmescolati con un po' di tecnica e la freccia ha colpito il bersaglio. Se si tratti di centro pieno lo potrai sapere solo dai commenti che riceverai. un abbraccio e buona fortuna
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releardgl
releardgl il 19/10/07 alle 10:40 via WEB
atmosfera tagliente...una scia del day after primi anni 80...un sottile filo nero continuo...bravo
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tuttiscrittori
tuttiscrittori il 19/10/07 alle 12:05 via WEB
"...e andammo in un’altra stanza a giocare con il galeone dei pirati" - peccato che i bambini debbano crescere. un racconto che comincia nel giardino dietro casa e finisce sotto il cielo di Hiroshima, attraversando rapidamente ricordi comuni di giorni impauriti, che tornano improvvisi e dolorosi. elliy
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/10/07 alle 14:05 via WEB
Ma che splendida nonnina! Con le sue preoccupazioni per i cuccioli e gli strafalcioni per un mondo pieno di parolone sconosciute che avra' dovuto imparare in fretta. Abbiamo similitudini fra i nostri racconti, e' vero, e piu' o meno alla stessa eta' i nostri occhietti si sono aperti su un brutto mondo! -.- Ciao ! :)
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/10/07 alle 14:05 via WEB
Ops non mi son firmata! CharlieBrowna ;)
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/10/07 alle 15:32 via WEB
Si cresce... per strani incontri, per occasioni, per tragedie, per improvvisi momenti felici... si cresce :-)
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carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 19/10/07 alle 16:29 via WEB
Anche io ho scritto di Chernobyl ma,ahimè, ero un pò più grande e consapevole di te.....tuttavia più giovane di chi ricorda "enola gay"....;-)))
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onice0
onice0 il 19/10/07 alle 16:31 via WEB
La vita ci fa crescere come "meglio può"...si spera sempre nel buono ma a volte anche quelle cattive servono. La tragedia di Cernobyl ha investito grandi e meno grandi....pensa ai grandi che erano piccoli nel '45! Rivivere un'altra angoscia così non deve essere stato semplice e......si continua a crescere :-) E' stato un piacere conoscerti. Un sorriso
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vi_di
vi_di il 19/10/07 alle 18:21 via WEB
Come ho già detto in risposta ad un altro racconto che parla d Chernobyl, la storia non è mai maestra di vita. Purtroppo.
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bimbadepoca
bimbadepoca il 19/10/07 alle 18:32 via WEB
Bravo, mi è piaciuta l'immagine finale, la fine dell'infanzia che coincide con quel cielo portatore di una morte invisibile, così come fu per i bambini di Hiroshima. E mi è piaciuta la nonna, che non ha le parole adatte per spiegare quello che succede. Perché non ci sono mai parole adatte per spiegare l'orrore ai nostri figli...
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allievadelgabbiano
allievadelgabbiano il 19/10/07 alle 20:11 via WEB
Bel racconto...nella sua brevità e nella visione ingenua deglli occhi di bimbi raccoglie tutto ciò che c'era da dire. Ricordo quei giorni...stavo andando all'università ed alcuni ragazzi della facoltà di ingegneria mi "misurarono" con il contatore Geiger dicendomi di andare a casa e lavare tutti i vestiti. Ricordo la mia angoscia...un nulla a "confronto" di quella di altri ragazzi della mia età, nati in posti diversi e/o in momenti diversi. Un sorriso.
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Eva_8
Eva_8 il 19/10/07 alle 21:48 via WEB
Chissà che prezzo dovranno pagare quei bambini? ... Bello, grazie Eva
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falco58dgl
falco58dgl il 19/10/07 alle 22:41 via WEB
Pur nella sua brevità, il testo è interessante. Come in altri racconti, l'evento disastroso segna la fine dell'infanzia. Il personaggio della nonna è divertente, soprattutto quando esclama "Ecco cosa succede a essere comunisti!” ;) ciao. W.
(Rispondi)
santiago.gamboa
santiago.gamboa il 23/10/07 alle 02:49 via WEB
Questo messaggio è rivolto a tutti, nessuno escluso! Accogliendo la proposta di Claudio (alias Writer alias falco58dgl) chiediamo il tuo consenso a pubblicare su tuttiscrittori il racconto con cui hai partecipato al gioco letterario "come eravamo". Sul sito saranno pubblicati "tutti" i racconti che manifesteranno tale volontà. Ti chiediamo anche di dirci quali sono stati, secondo te, i tre racconti migliori (escludendo quelli di SantiagoGamboa, Writer, Elliy e Kremuzio). I migliori racconti da "voi" scelti, assieme ad altri scelti da tuttiscrittori, saranno probabilmente letti in una trasmissione radiofonica web (in streaming) a cadenza quindicinale. Di cui daremo notizia al più presto. Per esprimere il consenso ed indicare i tre racconti da te scelti, manda una mail a tuttiscrittori@libero.it indicando nell'oggetto "come eravamo". Abbi cura di indicare il tuo nickname e quello dei tre autori da te preferiti. Un saluto e un abbraccio, Gianfranco (alias Santiago)
(Rispondi)
animafragile11
animafragile11 il 23/10/07 alle 13:13 via WEB
grazie!Mi hai ricordato un evento che, forse tra tanti, non mi era venuto alla memoria..forse...perchè..mi sono impegnata a prendere in parola Falco58 che per la mia età,mi consigliò un commento agli anni 90!Bellissimo il tuo racconto.Breve (rispetto al mio)ma toccante.A tratti ironico (tipiche espressioni da NONNE...)e commovente nella riflessione finale!!bravo! bravo DOTTORE!
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EvolutionMoka
EvolutionMoka il 23/10/07 alle 14:26 via WEB
Ciao manser, gli uomini non sono perfetti, anzi possono essere la causa della fine del mondo... e quando da bambino all'improvviso te ne rendi conto svanisce l'innocenza e la fiducia di colpo. Giò.
(Rispondi)
 
sinemoiaquai
sinemoiaquai il 23/10/07 alle 19:43 via WEB
Si, ricordo , la paura e , lo sai il tuo racconto materializza davanti ai miei occhi l'immagine di quella bambina vietnamita che corre dalla guerra, un'immagine famosa in tutto il mondo tristemente, La foto no, non la trovo ora, ma questo, si
(Rispondi)
fenicenera1968
fenicenera1968 il 27/10/07 alle 16:04 via WEB
i bambini sono incredibili, vedono sentono e ricordano, sanno percepire le emozioni e crescono.. crescono propio nello stesso momento in cui il loro presente viene infranto da eventi tragici come questo.. bravo..
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tuttiscrittori
tuttiscrittori il 28/10/07 alle 19:13 via WEB
fase ultima... ti aspetto sul nostro blog e su quello di Santiago
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cassy1980
cassy1980 il 30/10/07 alle 23:01 via WEB
Ricordo perfettamente quei giorni ... e quelli in cui si sono manifestate le conseguenze a distanza di anni. Avevo appena compiuto sei anni e i grandi mi parevano un po' pazzi e esagerati. Ora capisco che avevano ragione.
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