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Che possiamo farci?


Ormai siamo in guerra. Nessuno sa quando e come si concluderà. Non si sa nemmeno il numero esatto dei morti sino a oggi e nessuno può prevedere quanti ancora moriranno. Ma non importa. Anzi, per noi, non importa nulla. Più nulla di nulla. Forse importerà qualcosa ai lampedusani che vivono in mezzo a disperati, affamati e mezzi annegati che stanno, non certo per volontà loro, devastando non solo l'isola ma anche la vita dei lampedusani. E' come, se uscendo di casa, trovassimo la strada ingombra di gente che implora aiuto, soldi, pane e che non ha un tetto sotto cui ripararsi, un letto in cui riposarsi, un rubinetto per lavarsi. Ma chi se ne importa? Tanto sono i lampedusani che vivono questa realtà non noi. Ma scherziamo? Non vorrete mica che diventiamo lampedusani? Eppure Maroni non aveva detto che tutte le regioni, escluso l'Abruzzo, dovevano ospitare questi profughi in numero proporzionale? Sì che la detto, ma non lo fa. Sì che che in qualche centro ci sono sistemati e che per fortuna questo centro non è casa nostra. Ma intanto, chi se ne frega? Lasciamo pure che vengano ammassati lì, almeno avranno un cesso o un po' d'acqua. Il mangiare, un letto. L'importante è intanto starne fuori. Chi se ne frega? Aumenta la benzina o cresce tutto. Ma chi se ne frega? Tutto sommato, davvero, perché dovremmo preoccuparcene? Tanto che possiamo farci?