stefania

OGGI............


Cambiamo l'agitazione in preghiera  Gesù alle anime: - Perché vi confondete agitandovi? Lasciate a me la cura delle  vostre cose e tutto si calmerà. Vi dico in verità che ogni atto di vero, cieco, completo  abbandono in me, produce l'effetto che desiderate e risolve le situazioni spinose.  Abbandonarsi a me non significa arrovellarsi, sconvolgersi e disperarsi, volgendo poi a  me una preghiera agitata perché io segua voi, e cambiare così l'agitazione in  preghiera. Abbandonarsi significa chiudere placidamente gli occhi dell'anima, stornare  il pensiero dalla tribolazione, e rimettersi a me perché io solo operi, dicendo: pensaci  tu. E contro l'abbandono, essenzialmente contro, la preoccupazione, l'agitazione e il  voler pensare alle conseguenze di un fatto.  E come la confusione che portano i fanciulli che pretendono che la mamma pensi alle  loro necessità, e vogliono pensarci essi, intralciando con le loro idee e le loro fisime  infantili il suo lavoro. Chiudete gli occhi e lasciatevi portare dalla corrente della mia  grazia, chiudete gli occhi e non pensate al momento presente, stornando il pensiero  dal futuro come da una tentazione, riposate in me credendo alla mia bontà, e vi giuro  per il mio amore che, dicendomi con queste disposizioni: pensaci tu, io ci penso in  pieno, vi consolo, vi libero, vi conduco.  E quando debbo portarvi in una via diversa da quella che vedete voi, io vi addestro, vi  porto nelle mie braccia vi fo trovare, come bimbi addormentati nelle braccia materne,  all'altra riva. Quello che vi sconvolge e vi fa male immenso è il vostro ragionamento, il  vostro pensiero, il vostro assillamento, ed il volere ad ogni costo provvedere voi a ciò  che vi affligge.  Nelle necessità spirituali e materiali... Quante cose io opero quando l'anima, tanto nelle sue necessità spirituali quanto in  quelle materiali, si volge a me, mi guarda, e dicendomi: pensaci tu, chiude gli occhi e  riposa! Avete poche grazie quando vi assillate voi per produrle, ne avete moltissime  quando la preghiera è affidamento pieno a me. Voi nel dolore pregate perché io operi,  ma perché io operi come voi credete... Non vi rivolgete a me, ma volete voi che io mi  adatti alle vostre idee; non siete infermi che domandano al medico la cura, ma, che  gliela suggeriscono. Non fate così, ma pregate come vi ho insegnato nel Pater: Sia  santificato il tuo nome, cioè sii glorificato in questa mia necessità; venga il tuo regno,  cioè tutto concorra al tuo regno in noi e nel mondo; sia fatta la tua volontà come in  cielo così in terra, cioè disponi tu in questa necessità come meglio ti pare per la vita  nostra eterna e temporale. GESU' M'ABBANDONO IN TE, PENSACI TU'