parliamone

da un bimbo mai nato


Aleggiare con lo spirito nel buio più buio e mai arrivare alla luce; vagare nel silenzio, aldilà dei sogni e vedere il mondo che gioisce, che soffre, che ride, che piange, ma capire di non esserci dentro. Com’è triste mamma, vedere un prato tappezzato di bimbi felici, che corrono festosi, che vivono, e non vivere insieme a loro. Com’è triste mamma, intraprendere la via della vita e mai raggiungere la meta. Perché concepire un bimbo da amare e poi inesorabilmente fermarlo? Perché mutàr sul nascere il destino? Crudele mistero! Non senti più la voce sottile che anelava nel tuo seno il tuo respiro? Perché! perché hai detto no, ad un fiore che voleva sbocciare? ad una nuova stella che voleva sorgere? ad una farfalla che voleva volare? Non so, ma ti perdono mamma, e un giorno forse, in cielo lo vedrai il tuo bimbo perduto. No, non ti odierò, non posso, sei la mia mamma. Lo so… sì lo so, che non avresti voluto negare la gioia e la vita ad una parte di te. E un giorno forse, assai lontano, ammantata di luce tra i pascoli del cielo ti vedrò mamma, e sarai il mio angelo e anche tu mi vedrai e mi amerai. Lo sento, che solo allora tu capirai e avvolgerai di amore immenso il tuo bambino negato, il tuo bambino mai nato.