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La domenica: L'emergenza criminalità Romena


Inizio la rubrica settimanale di questo Blog col parlare di un argomento forse banale, considerato che se ne è parlato fino allo sfinimento. Ma ci sono alcune cose che mi hanno colpito e che vorrei sottolineare. Sono di questa settimana infatti i dati sulla criminalità Romena, in particolare per quel che riguarda Bucarest.A Bucarest c’è il tasso di criminalità più basso d’Europa, gli scippi e le rapine sono ridotte ad un tasso fisiologico al di sotto del quale è difficile scendere. Le violenze sessuali sono pressoché  inesistenti. In Romania la prostituzione è un reato grave, fino a 3 anni per chi si prostituisce, fino a 10 anni per i trafficanti, ecco perché la prostituzione è quasi inesistente. In Romania NON ESISTONO GLI ACCAMPAMENTI ROM. Chi decide di vivere nel degrado e violando le regole della buona convivenza (cosa che succede regolarmente nella periferia di Roma) viene indiscutibilmente represso. La forte opera di prevenzione effettuata dalle autorità Romene è stata efficace, portando alla riduzione sostanziale dei crimini commessi.Questo è quello che un paese serio (giudico la Romania, sotto questo aspetto, un paese serio quando tutti invece ne parlano male, sarò pazzo?) dovrebbe fare. Chi compie reati in Italia viene spesso dalle zone più isolate e più povere della Romania, specialmente dopo l’ingresso nell’Unione Europea con la caduta dei filtri alle frontiere. I romeni che commettono crimini in Italia sono principalmente di due categorie: quelli che partono già pronti a delinquere e quelli che si trovano in condizioni economicamente insostenibili e delinquono per sopravvivere. Entrambe le situazioni sono intollerabili ma per quanto riguarda il primo gruppo di criminali la colpa è per metà nostra. Dai dati citati si nota come la criminalità sia fortemente repressa in Romania, ciò avviene anche con mezzi che potrebbero essere giudicati discutibili. In Italia, ognuno di noi lo sa, ogni giorno si combatte contro i problemi di criminalità più svariati. Non c’è certezza della pena, ci sono criminali recidivi che sono in giro e contro cui non è stato preso alcun provvedimento definitivo, le carceri sono piene da non poter garantire che un detenuto rimanga richiuso il tempo necessario a completare la pena. La cosiddetta criminalità minore (furti, scippi, rapine) dilaga senza che nessuno faccia niente, il degrado di alcune zone delle nostre grandi città (come ad esempio Tor Bella Monaca a Roma) è tale che la criminalità è la regola e l’onestà è l’eccezione. In tutto questo contesto un criminale (romeno) deve decidere fra due alternative: rimanere nel suo paese dove se delinque passa guai seri oppure venire in Italia dove se delinque probabilmente la fa franca. Secondo voi cosa decide? Ripeto ciò che scrissi all’interno di un post precedente. E’ da ignoranti e ipocriti generalizzare dicendo che i romeni sono tutti criminali, ma quello che è accaduto è che buona parte dei criminali romeni è emigrato in Italia, la terra di nessuno.