Con questo simbolo gli antichi guerrieri avevano un rapporto piuttosto stretto, come attestano le testimonianze archeologiche e persino letterarie del monto precristiano e magnogreco. Ma è nel medioevo che l'immaginario collettivo è più sensibile.
I compagni del Dio, grifoni o mostri anguiformi, figurano incisi come emblema sui foderi di spada dei guerrieri dell’espansione storica.
Intarsiati talvolta di filo d’oro, accompagnano i guerrieri di ventura nelle loro peregrinazioni attraverso l’Europa nella ricerca della ‘buona morte’, che li renderà eroi simili agli dei.
Il potere magico un tempo attribuito un tempo ai draghi resta ancora attuale, anche se adesso un drago è colui che ci sà fare, uno che riesce in tutto, uno che usa immaginazione per riuscire nella vita.
Anche Tricarico, nel testo di una sua canzone punta l'accento sull'essere drago, un pò moderno ed afflitto dai tempi, un pò umanoide, ma DRAGO!!! dice nel testo...
"Sì, amore, ora sono un drago, sono libero, sono il capitano dell'universo"
Ai capitani di universi vari è dedicato questo blog. scrivete draghi! a presto!