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ULTRAS PIACENZA

Post n°271 pubblicato il 02 Marzo 2006 da genereleangolano

I prodromi del tifo piacentino si registrano intorno alla metà degli anni Settanta. Nel 1974 un gruppo di ragazzi soliti ritrovarsi presso l'allora Bar Lele fonda il COMMANDO ULTRÀ. Il loro posto allo stadio era in gradinata, in prossimità della curva Sud. L'anno dopo, con la promozione in B, arrivarono in curva gli ULTRAS e i BOYS. Un altro gruppo che riuscì ad animare in modo caloroso le frange scalmanate della tifoseria furono i KAMIKAZE BIANCOROSSI. Nel '76/'77 i sostenitori più esagitati si spostarono in curva Sud. Tre anni dopo tutti i gruppi preesistenti si sciolgono e rinascono sotto il nome di READ EAGLES.

Comparì sulla ringhiera del nostro stadio l'insegna Boys: non si trattava in realtà di uno dei gruppi piacentini sopracitati, bensì di uno striscione appartenente ai "cugini" grigiorossi. A rubarlo nella curva Sud di Cremona fu un giovanissimo e promettente ultrà entrato nella tana dei nemici. All'età di sedici anni questo impavido adolescente razziò anche un tamburo, difeso con le unghie e con i denti, durante un derby con la Cremonese. Le tensioni sociali che dilaniavano l'Italia erano avvertite particolarmente dai giovani che credevano strenuamente nei loro ideali, per una fede (soprattutto politica) erano disposti a morire, erano gli anni di piombo e delle manifestazioni di piazza. Per queste ragioni i primi ultras italiani erano sprezzanti del pericolo, determinati, oltranzisti, pronti a tutto e facevano un tifo il cui patrimonio corale risentiva molto degli slogan politici più in voga nei cortei. In pochi partivano per le trasferte dato che i tifosi ospiti non erano separati dai locali e la polizia non scortava chi si avventurava a vedere una partita in un'altra città. Chi decideva di andare era consapevole di rischiare grosso, infatti alcuni ultras portavano con sé chiavi inglesi, mazze, coltelli (il cui uso si diffuse largamente negli anni 80) e pistole lanciarazzi (anche la tifoseria piacentina poteva annoverarne una nel suo "arsenale" dei primi 80). Agli albori del tifo i supporters piacentini avevano una larga base proveniente dal quartiere Infrangibile (da sempre attaccatissimo alle sorti dei "papaveri") che dai trentenni e quarantenni di oggi è ricordato come un "covo" di bulli di periferia e scalmanati amanti delle risse. A cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta i pionieristici ultras piacentini erano orientati su posizioni di sinistra, forse anche per questo fu siglato il gemellaggio con le Brigate Gialloblu del Modena.

Il tifo degli anni 80 è caratterizzato dalla mancanza di un gruppo trainante, con tante unità indipendenti, e spesso effimere, che popolavano la curva. Il trasferimento di tutti i gruppi in curva Nord si verifica nell'81, rappresentando un punto di svolta dopo una profonda crisi protrattasi per due anni. Della stagione '82/'83 sono da ricordare le due gare contro il Vicenza: a Piacenza ci fu l'invasione di campo da parte piacentina; al ritorno la trasferta nella città palladiana fu seguita da numerosi tifosi della lupa visto che in palio c'era la permanenza in C1. Addirittura il sindaco di Piacenza scese al fianco degli ultras sistemandosi in curva con loro. La presenza massiccia dei piacentini ed il loro tifo non servirono a salvare il Piace che fu retrocesso per la classifica avulsa. Nell'annata '83/'84 tutti i gruppi della Nord si fondono ne I RAGAZZI DELLA NORD, supportati nella loro attività da I RAGAZZI DELL'INFRANGIBILE e dalla FOSSA DEI LEONI, ovvero una frangia di fuoriusciti degli stessi Ragazzi della Nord. L'84/'85 fu una stagione sfortunata per il Piacenza Calcio che, dopo aver dominato il girone A di Serie C1 insieme al Lanerossi Vicenza, vide sfumare la promozione in B dopo lo spareggio giocato a Firenze. Facciamo notare che una rappresentanza di ultras viola con lo striscione C.A.V. accorse ad aiutare i piacentini giunti in quantità piuttosto numerosa.

I berici vinsero per 3-1, ma solo l'anno seguente il presidente della formazione vicentina confessò di aver truccato l'incontro. A causa di ciò nacque l'odio nei confronti del team veneto e della sua tifoseria (che spesso ci ha derisi per la nostra mancata promozione), ricordato soprattutto dai militanti di più lungo corso. Nello stesso anno si ricordano la coreografia inscenata contro la Spal in una partita sentitissima, i tafferugli e la sassaiola contro gli ultras bresciani, il velenoso derby col Pavia, gli incidenti di Legnano in cui venne ferito un radiocronista e gli scontri di Reggio Emilia nei quali un piacentino sparò con un lanciarazzi ferendo un sostenitore granata. Un nuovo gruppo proveniente dal Basso Lodigiano vede la luce, si tratta degli HOOLIGANS CODOGNO. Nell'85/'86 durante il derby del Ducato giocato a Piacenza fu "firmato" il gemellaggio con i crociati parmigiani, ma l'alleanza fu rotta al termine della stesa partita. I piacentini si recarono a Parma in 1000 unità e a Modena in 2000. Nell'86/'87 muta l'assetto della Nord: I Ragazzi dell'Infrangibile cambiano nome in HELL'S ANGELS INFRANGIBILE e dalle ceneri de I Ragazzi della Nord viene costituita la LEGIONE GOTICA. Il gruppo ha rappresentato per un decennio la compagine trainante, l'unica riuscita a garantire vitalità, vivacità e continuità al fenomeno ultras piacentino. Viene formata anche la LEGIONE ALCOOLICA, un sottogruppo della Legione Gotica.

Il tifo raggiunse i massimi livelli per l'epoca, in coincidenza col ritorno in Serie B: tutte le trasferte ebbero un buon seguito e contro la Reggiana la Nord fu addobbata da migliaia di bandierine. Il campionato '87/'88 vede comparire in curva i CRAZY BOYS, formazione estintasi in un anno e altri due gruppi provenienti dal quartiere "caldo" per eccellenza: i VIKING INFRANGIBILE e i RED SKINS INFRANGIBILE. Alla stazione di Piacenza i "legionari" si scontrarono con la Fossa dei Grifoni genoana: ci fu una fitta sassaiola e violenti scontri. Tutto quello che si trovava in prossimità dei binari e del piazzale antistante fu distrutto. Era quella l'epoca in cui la decennale "guerra dell'acqua" (così battezzata dalla stampa) tra le provincie di Genova e Piacenza attraversava forse una delle sue fasi più aspre. Le autorità genovesi volevano imbrigliare il torrente Cassigheno, affluente della Trebbia, e il bacino del Brugneto, rovinando con questa operazione tutto l'ecosistema della Val Padana. Ricordiamo lo striscione esposto l'anno seguente dalla Nord in merito a questo problema: "2 punti forse, la Trebbia mai".

Un accanito gruppo proveniente dalla pianura piacentina, nella zona tra Piacenza, Cremona e Parma, arriva nell'88/'89 Sono i MODS BASSA PADANA che suppliscono allo scioglimento degli Hell's Angels Infrangibile (il loro striscione ricomparirà però in gradinata qualche anno più tardi) insieme al NOISE GROUP. L'anno dopo nascono altri due nuovi gruppi, gli IRRIDUCIBILI e il COLLETTIVO, che nella stagione successiva si fonderanno dando vita alla BRIGATA FARNESE. Il gruppo, che poteva vantare due sezioni (Codogno-Lo e Rivergaro), era composto da ragazzi con un'età media piuttosto bassa. Affiancava la Legione e rappresentava insieme ai Mods Bassa Padana l'asse portante della Nord. Pur essendo sempre stata vicina al Piace, la Brigata (valida alternativa alla Legione Gotica) si sciolse nel '92/'93. A cavallo tra gli anni Ottanta e i primi Novanta gli ultras biancorossi erano visti come una tifoseria grezza, ruspante, basata su un esiguo numero di fedelissimi, ma sempre pronta allo scontro fisico. I controlli della Polizia erano meno asfissianti e non era in atto la repressione che oggi conosciamo. La curva cambiò anche connotazione politica: si vedevano spesso sciarpe e bandiere della Lega Nord,e simboli di estrema destra. Era nota l'amicizia nei confronti di un deputato piacentino dell'M.S.I. che talvolta frequentava gli spalti della Nord.

Diversi skinhead (di destra, specifichiamo perché esistono anche quelli di sinistra e quelli apolitici) partecipavano attivamente alla vita della curva e fondarono nell'89 un gruppo denominato appunto SKINHEADS. Il campionato di B '91/'92 è rimasto nella nostra memoria quasi esclusivamente per il sentito match Piacenza - Brescia. Numerosissimi e stipati in una Sud che a stento li conteneva, i sostenitori delle rondinelle invasero il terreno di gioco e fecero il bello e il cattivo tempo nel nostro stadio e nelle adiacenti vie del quartiere Galleana mentre i piacentini intanto erano impegnati a fronteggiare la Polizia. Quell'anno nacque il GRUPPO DECISO che già dal nome denotava una particolare predilizione per gli scontri a viso aperto. Nel '92/'93 il gemellaggio col Modena viene infranto definitivamente e la nostra tifoseria imbocca la via del "soli contro tutti" in un'epoca in cui i gemellaggi sembrano soluzioni di comodo frequentemente di breve durata. Un nuovo gruppo fa la sua comparsa in curva la SPARUTA PRESENZA fondato da tre ragazzi appartenenti alla Legione Gotica. Il gruppo da quel momento ha portato il proprio stendardo in ogni stadio in cui ha giocato il Piace. In una nebbiosa giornata autunnale che faceva da meraviglioso scenario al derby del Po, la Cremonese ci lasciò le penne. Il 29 novembre si registra quello che allora era il record assoluto di incassi (battuto qualche mese più tardi contro la Reggiana e successivamente contro la Fidelis Andria). La sassaiola contro il pullman della società rivale (fu ferito l'allenatore Simoni) e contro alcune automobili, il sequestro di 80 kg. di carote, spranghe, biglie d'acciaio e di una bara, i gradoni della Sud cosparsi di colla, la Nord celata dietro ad un misterioso sipario prima del fischio iniziale, la coreografia in ogni settore, i cori possenti (anche la gradinata seguiva il tifo!!!), un'altra coreografia nel secondo tempo insieme alla torciata che fece avvampare tutto lo stadio, il pubblico in delirio, la vittoria per 3-2… una domenica indimenticabile per chi era presente!!!

Da quella domenica qualcosa cominciò a cambiare in meglio: nei quattro angoli della provincia non si faceva altro che parlare del team di Gigi Cagni che, partito dalla C1, conquistò la Serie A nel giro di tre stagioni e l'interesse verso la squadra sembrava essere rinato (o forse nato). Il Piace sempre più lanciato verso la vetta della classifica incantava i piacentini. In odore di Serie A i piacentini presero ad affollare lo stadio come non avevano mai fatto prima di allora e numerosi erano anche quelli che seguivano i "papaveri" in trasferta: al ritorno da Modena l'A1 si tinse di biancorosso, a Cremona ci fu l'invasione di seimila piacentini,e non scordiamo i 300 ardimentosi che si spinsero fino a Cosenza in occasione dell'ultima partita dove videro la prodezza di Simonini che ci regalò un posto nel campionato più bello del mondo. Era sogno o realtà? Con l'inizio della prima stagione nella massima serie la Nord si rifece il trucco: furono aggiunte tre strutture metalliche per garantire una maggiore capienza e la Legione si presentò con un bellissimo striscione lungo quanto l'intera transenna. Legione Curva Nord era la dicitura completa. Affiancata dalle sezioni di Codogno (Lo), San Fiorano (Lo), Stradella (Pv), Castel San Giovanni, Gossolengo, Cortemaggiore, Gotic Girls (precedentemente Legione Girls) e dai suoi gruppi satellite NASTY BOYS ALSENO e TUMULTEN BRIGADEN Fiorenzuola, la Legione mai sfigurò nel confronto con le altre tifoserie, anche con quelle più blasonate. Ogni domenica non mancava mai un dettaglio coreografico , il tifo vocale era sostenuto e le trasferte avevano una buona partecipazione. L'apporto dei legionari, purtroppo, non fu sufficiente ad impedire quella retrocessione che a noi sembrava pilotata. All'avvio della Serie B '94/'95 la frangia più intransigente, ardita, politicizzata e rude della Legione Gotica si separa dal gruppo principale creando gli OFFICIAL SUPPORTERS.

Appaiono subito come un gruppo molto compatto e rumoroso e fin dall'inizio dimostrano di non essere in sintonia con la Legione (talvolta anche nei cori). Da quest'ultima si differenziano anche per la più marcata connotazione politica e per la poca rilevanza all'aspetto coreografico. La vitalità della Nord non risentì comunque del breve passaggio in cadetteria. L'anno seguente il Piacenza era pronto a disputare un altro campionato nell'Olimpo del calcio. Prima della partita in casa della Juve l'amicizia nata tra Official Supporters, Sparuta Presenza e i bianconeri dei Viking-N.A.B. Curva Nord venne dichiarata apertamente e ufficializzata. Furono srotolati amichevoli striscioni da parte di entrambe le tifoserie, ci scambiammo reciproci cori e molti "vichinghi" si spostarono verso il nostro settore. Una vera e propria festa! Al termine dell'incontro dalla curva Scirea si levò il saluto (un boato) di Fighters, Area Biancoera e degli altri gruppi. Mentre lasciavamo gli spalti, tantissimi juventini ci aspettavano ai pullman per scambiare le sciarpe. La Legione sembrava tentennare pur rappresentando ancora il punto di riferimento per tutti gli ultras. I problemi interni, il dualismo con gli O.S. ed il mancato ricambio generazionale indussero i capi ormai in apparenza demotivati a scrivere la parola fine una volta terminato il campionato. Si concluse così un'epoca d'oro per il fenomeno ultras di Piacenza. Scomparirono anche i Noise Group e i Mods Bassa Padana. La Nord accusò il colpo e tuttora manca un gruppo guida in grado di trascinare la folla come solo la Legione riuscì a fare. Sfortunatamente gli Official Supporters non godono dell'appoggio condizionato del pubblico che alla domenica prende posto in curva. Una volta prese in mano le redini del tifo, questi ex legionari dissidenti si fecero notare per l'impostazione "politica" data alla curva: bandieroni neri, sventolio di bandiere con la croce celtica, striscioni con riferimenti alla destra estrema o mussoliniana… Nel '96/'97 alcuni liceali diedero il via all'esperienza della volenterosa GIOVENTÙ BIANCOROSSA, coadiuvata dalla sezione Val Nure, dagli Ultras '97 (ovvero la sezione del Basso Lodigiano) e dai sottogruppi Shaken Group, Manipolo e Barera, tentando di colmare il vuoto lasciato dalla Legione alla quale si erano prefissi di assomigliare.

La giovane età non impedì però alle nuove leve di seguire la squadra in ogni stadio, dando un prezioso contributo agli Official nell'allestimento del tifo. Lo spareggio per la permanenza in A giocato al San Paolo di Napoli contro il Cagliari pareva aver cementato la tifoseria nella difficile epoca del dopo Legione, ma al contrario il '97/'98 partì nel peggiore dei modi con decine di diffide che colpirono i gli esponenti principali della curva Nord. Ad esse se ne aggiunsero altre come conseguenza ai disordini scoppiati all'autogrill di Roncobilaccio. Quella domenica il Piacenza giocava a Roma mentre il Brescia a Napoli. Il pullman allestito da Official Supporters e Gioventù Biancorossa fu preso d'assalto dagli U.BS in netta supremazia numerica gli scontri durarono a lungo ed i piacentini nonostante la netta minoranza tennero testa ai bresciani. A fine stagione i problemi del gruppo, la tradizionale indifferenza dei piacentini e la repressione, uniti forse all'inesperienza, spingono il direttivo a sciogliere la Gioventù dopo due anni di militanza sugli spalti. Pochi superstiti confluiscono negli Official Supporters originandone la sezione giovanile, nota come Official Balilla. Ad essi fortunatamente si aggregarono altri nuovi ragazzi. Cancellati formalmente dalla mappa del tifo anche i Boys, i Nasty Boys e i Tumulten Brigade, rimangono ora solo gli elitari e sprezzanti ragazzi di SPARUTA PRESENZA a portare avanti la curva insieme agli Official. A questi ultimi va il merito di rappresentare ovunque la tifoseria piacentina e di essere talvolta riusciti a tirare fuori un tifo originale che va ben oltre le nostre possibilità. Loro ci sono e, anche se la curva non li ama, tirano dritto per la loro strada, orgogliosi della propria mentalità e della loro ideologia politica. Al momento il problema principale che la nostra curva deve affrontare è di nuovo quello della repressione e del ricambio generazionale. Concluso il campionato '00/'01, la nostra curva è stata falcidiata da molte diffide che terranno molti ultras lontano dal Garilli per tutta la prossima stagione.

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