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seza parole

Post n°293 pubblicato il 12 Marzo 2006 da genereleangolano

 

Ci sono tante domeniche di calcio, ma poche rimangono nella memoria, indelebili, per anni e anni.

La passione per una squadra va costruita passo dopo passo, e giornate come queste che vi racconto, vanno a creare l’amore, l’orgoglio e l’attaccamento ad una squadra, che diventa “la squadra” per il resto della tua vita. Non dimenticherò mai  il primo anno di serie D dell’Angolana che ho seguito, stagione 1998-99. Molte sono le partite che ricordo con piacere soprattutto per il nostro tifo: sano,vero, passionale. È  questo l’anno nel quale è nato nel nostro paese un piccolo movimento ultras, che continua fino ad adesso. La partita con il Lanciano, capolista del nostro girone era la gara dell’anno. E la coreografia doveva essere degna di un evento simile. Alle 8 di quella domenica i mitici Enzo e Sergio mi passano a prendere, e andiamo al campo dove la nostra Daniela ci stava aspettando insieme a Marco e Fabio. Iniziamo a preparare la coreografia che consisteva in palloncini azzurri, neri e gialli gonfiati con l’elio, legati a delle buste nere e azzurre da far volare al momento dell’ingresso in campo delle 2 squadre. Alle 8,30 già siamo tutti i pronti e iniziamo il nostro lavoro tra uno scherzo, una risata, e rimproveri vari per i nostri errori. Mitica pausa verso le 10 con birra e panini con peperoni e uova, poi subito ci rimettiamo a lavoro. Eravamo soli allo stadio e già si assaporava la tensione di una partita così importante. Concludiamo il lavoro proprio al limite, 20 minuti prima dell’inizio. I palloncini sono legati alle buste che posizioniamo davanti alla rete in maniera alternata. Fumogeni, bandiere, sciarpe fanno da contorno. I lancianesi arrivano in 4-500, sono tantissimi, colorati e chiassosi, ma anche noi ci facciamo sentire. La partita è bella, intensa, con più di 1000 persone allo stadio. Andiamo addirittura in vantaggio con un gol del mitico Bettini che viene verso di noi sfoggiando una maglietta  con la “S” di superman. È il delirio completo, alziamo cori davvero potenti, è una grande giornata. Ma purtroppo, il Lanciano è troppo forte per noi, e durante il secondo tempo ci rifila 4 gol, incluso un autogol del nostro capitano Naccarella. Alla fine i lancianesi festeggiano, ma anche noi siamo soddisfatti del nostro lavoro, dei nostri canti e soprattutto della nostra coreografia. Aspettiamo i nostri giocatori alla fine della partita, li salutiamo e ci complimentiamo per la gara. Noi sentivamo di aver vinto lo stesso. Torno a casa verso le 18-19, esausto, ma felice di aver assistito e di aver creato uno spettacolo. Torno dopo 10 ore passate allo stadio, con persone che hanno contribuito a creare in me tutta la passione per questi colori. Proprio una domenica da non dimenticare.

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