Valle dei pensieri

Saddam Ippiccato,le reazioni del mondo


Ho letto la notizia, guardato il video integrale della morte del rais. Non ho provato pietà o indignazione, non ho provato odio verso Bush(sentimento che a quanto pare è stato provato da molti) nè, tantomeno, sollievo per la sparizione di un sanguinario genocida pluriassassino. Ho solo scosso la testa, non sono riuscito a capire il perchè. Ho letto i commenti qui su libero. Le solite frasi di indignazione e di antiamericanismo espresse dai "neo-comunisti", tanto preoccupati ad ostentare la loro contrarietà alla pena di morte, quanto pronti ad affermare che avrebbero voluto impiccare Bush; nelle parole di qualcuno si leggeva addirittura pietà e compassione per il "povero" Saddam. Forse è l'ignoranza, forse è l'ottuso barricarsi dietro schemi politici "archeologici" e contraddittori, forse è solo semplice stupidità ma, cari miei, mi ha procurato ribrezzo veder martirizzato un assassino efferato e privo di scrupoli(forse pochi lo sanno ma Saddam ha ucciso per la prima vota a soli 10 anni). Ho pensato a Mussolini, a chi, stupidamente, ancora lo inneggia. Eppure, riflettendoci, coloro che oggi rimangono tanto indignati e allibiti di fronte all'impiccagione di un criminale(che, per altro, ha anche avuto un regolare processo), sono figli e portatori degli stessi ideali di chi, circa 60 anni fa, assassinava il capo del fascismo italiano appendendolo a testa in giù e mostrando il suo cadavere come si fa con un trofeo di caccia o di pesca. Mussolini meritava di marcire in galera per il resto dei suoi giorni; così non è stato. I partigiani hanno scelto per lui, senza processo, senza onore. Non so chi tra Mussolini e Saddam fosse il peggiore(e comunque, documenti storici alla mano, non credo che sia il dittatore Italiano)ma, una cosa è certa: il mondo di oggi e le persone che lo rappresentano fanno parte di un disegno di ipocrisia indotta e radicata, di un ostinato e acritico senso di appartenenza a fazioni politiche anacronistiche e morte. Gli schemi sono sempre gli stessi, rigidi come stalattiti: i "sinistroidi", sono assolutamente contro la pena di morte(facendo finta di non conoscere le esecuzioni senza processi che avvengono in Cina oggi, quelle di Mao e di Stalin, quelle di Lenin, e la vita da carcerati che fanno gli abitanti di Cuba), quelli di centro-destra, invece, scimmiottano, senza capacità di discernimento, linee filo-americane e filo-consumistiche. E si vive tutti in queste palle di vetro idealistiche, vuote quanto fatiscenti. La presa di posizione assoluta e non aperta a critiche, spesso, rappresenta la consapevolezza di contraddizioni nella propria linea di pensiero. Volete sapere io cosa ne penso?!Se mi schiero a destra o a sinistra?!Se sono un moderato di centro?! Di quelli che vengono definiti senza veri ideali e senza vero coraggio?!Beh, non voglio dirvelo, ma voglio dirvi, in conclusione a quest'ultimo articolo del 2006, come la penso a riguardo dell'uccisione di Saddam: una cosa inutile, un "favore" gratuito al dittatore, un controsenso che non risolve un bel nulla, che non punisce a dovere. Le persone come il rais, abituate a giganteggiare e a dettar legge, soffrono più di chiunque altro la reclusione e l'impedimento ad esercitare il potere. Saddam era un folle, paragonabile più ad Hitler che a Mussolini. Ve lo ricordate Hitler?! Talmente pazzo e ossessionato dal potere e dal controllo, da suicidarsi pur di non essere catturato vivo. Per queste persone la morte è una liberazione, non una punizione. Saddam non doveva morire, non doveva essere liberato dall'umiliazione, dalla mancanza di controllo, dal maltrattamento. Doveva vivere le sofferenze che lui stesso avevo causato. Detto questo vi auguro un felice e sereno anno nuovo, nella speranza che presto, in questo paese e nel mondo intero qualcosa cambi, che un rivoluzione benigna depuri questa terra dallo schifo nel quale anneghiamo tutti i giorni. So che sono speranze vuote, che non si realizzeranno, che staremo, anche alla fine del 2007, a parlare di morti e di guerre, a chiederci quando finirà. Ma forse, è proprio questo perverso meccanismo imperfetto che ci spinge a sperare, a desiderare un mondo migliore!