Valle dei pensieri

Quando ti capita di riflettere a vent'anni


Di sicuro vi sarà capitato di perdervi nel mare infinito dei vostri pensieri. Di confondervi tra passato, presente e futuro; di sentirvi un po' viaggiatori del tempo, incerti su dove sostare: reminescenti del vostro passato, annoiati dal vostro presente e impazienti del vostro futuro. A me ultimamente capita spesso, tra sconfitte e vittorie di questa vita che, inesorabile, mi scorre tra le dita. Vorrei controllare il tempo, ma chi non vorrebbe?! Chi non desidererebbe essere padrone del tempo? Decidere il quando, ancora prima del come e del dove. E' tutta questione di scelte, sapete? Sto scoprendo la mia personalità come una donna che scopre il suo corpo liberandolo dai veli e si rende conto, poco per volta, dei pregi e dei difetti del suo fisico. Sto capendo che è la paura a muovere la maggior parte delle azioni umane, e che sono l'ignoranza e il pregiudizio a precluderne l'efficacia. Vent'anni sono un'età affascinante e pericolosa: le nostre doti ci paiono più forti e importanti di ciò che sono, la vanità e lo spirito narcisistico guidano le nostre azioni e i nostri pensieri. E' un' età difficile ma fottutamente bella, e vorrei non crescere più, fermarmi qui, adesso, e smettere di preoccuparmi del mio futuro. Ma puoi bastarmi il mio stile di vita da studente universitario?! L'odiosa prassi di dover chiedere soldi al papi e sentirsi un mantenuto?! No, sono troppo ambizioso e troppo egocentrico per potermi rassegnare a vivere nell'ombra, alle spalle dei miei genitori. Sono alla disperata ricerca di un talento. Cosa cazzo so fare meglio della maggior parte degli individui?! Cosa ho che mi rende diverso? Che mi permette una distinzione profonda e innegabile?!E, soprattutto, come controllare questa mia megalomania multiforme che cresce giornalmente come un demone impazzito?... Cosa trasmetterò ai miei figli, se mai ne avrò?! Cosa dirò loro a proposito dei sogni e delle ambizioni?! Quando il mio entusiasmo giovanile sopirà e lascerà spazio all'inerzia senile? Cazzo, ma questo post è pieno di domande, come me del resto: è uno specchio riflesso delle mie intenzioni, anzi, dei miei dubbi. Qualsiasi cosa io faccia, mi sento poco originale, scontato, patetico e presuntuoso. Le persone sono pronte a smontare i tuoi buoni propositi e a dimostrarsi infastidite dalle tue idee, intolleranti nei confronti del tuo modo di essere. Nell'attesa che questi miei dubbi iperbolici si plachino, leggo qualcos'altro del grande De Marchi, poi chiamo la mia principessa, le ricordo quanto la amo e concludo la mia giornata... un'altra delle tante giornate nelle quali, nonostante le mie attività, mi sembra di aver perso solo tempo.