Valle dei pensieri

Censura ingiustificata


Ennesimo esempio di censura ingiustificata e "storicofobica" è il ritiro dal commercio del libro "pasqua di sangue". Sull'autore, uno storico Israelo-Italiano di nome Ariel Toaff, ne sono state dette di tutte i colori da parte delle autorità arabe e, in particolar modo, dal rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni. Le colpe di Toaff?! Quelle di aver riportato testimonianze storiche di sacrifici umani che alcuni ebrei nel medioevo praticavano uccidendo bambini cristiani e utilizzando il loro sangue sugli azzimi mangiati durante la pasqua ebraica. La colpa di questi ebrei sarebbe stata dunque duplice: da una lato l'ignobile reato di infanticidio e dall'altro il mancato rispetto di un divieto assoluto da parte degli ebrei di ingerire sangue. Ora, dato che il libro  parla di fatti delicati e controversi e che, a quanto pare, di questi fatti non è stata ancora ' scientificamente dimostrata l'esistenza e dato che, comunque, gli eventi narrati risalgono all'età medievale; partendo anche dal presupposto che solo un idiota e/o un bigotto potrebbe, dopo aver letto tale libro, giudicare gli ebrei in maniera diversa, mi chiedo il perché di una decisione così estrema e così stile inquisizione. Mi chiedo perché ci viene negata la possibilità di conoscere la verità, mi chiedo la ragion d'essere di questo ostruzionismo retrogrado e controproducente. Ad oggi, ognuno dovrebbe aver capito l'importanza della conoscenza, di una conoscenza globale e non selettiva, di una conoscenza che allarga gli orizzonti della mente, della tolleranza, della capacità critica e della capacità di giudizio; della valutazione dei fatti storici! Soprattutto, bisognerebbe tener presente che, da sempre, le cose che vengono occultate iniziano a "puzzare" e a divenire palese esempio di un qualcosa che non va, che non si vuole far sapere poiché, presumibilmente, questo qualcosa è da considerarsi vergognoso e biasimevole. La nostra filogenesi e anche l'ontogenesi di ogni singolo essere umano, ci insegnano che l'uomo è particolarmente voglioso e impaziente di mostrare le sue conquiste, le sue opere buone e mirabili e che, al contrario, tende a nascondere tutto ciò che può essere cagione di critica o di risentimento. Partendo da questo ovvio assunto, dovremmo desumere che, chi si è curato di ritirare dal commercio questo interessantissimo libro, ha, come si suol dire, la coda di paglia e che i fatti proposti all'interno del testo sono, oltre che scomodi, anche altrettanto veri. Ciò che a questo punto mi chiedo è: perché le comunità ebraiche dovrebbero avere paura di essere giudicate male per le azioni perpetrate da alcuni di loro centinaia di anni fa? Azioni che comunque sono state commesse anche come una vendetta ad una persecuzione praticamente eterna alla quale questo popolo(che come tutti i popoli della terra ha pregi e difetti) pare essere condannato? E, sopra ogni altra cosa, come hanno acutamente osservato le Arabe felici sul loro blog, come mai siamo "obbligati" a ricordarci ogni anno del vergognoso e mortificante sterminio perpetrato dai nazisti ai danni degli ebrei e non possiamo invece conoscere anche gli eventuali errori degli israeliti?! E possibile che la maggior parte degli uomini sia considerata non in grado di valutare da se il peso specifico dei diversi atti e delle diverse nefandezze degli altri uomini?! Io sono per la conoscenza, sempre e comunque. La conoscenza combatte e sconfigge i pregiudizi, forma e rinforza la mente umana e prepara gli individui alle sfide mentali e fisiche della vita. Chiudere le culture e le tradizioni in compartimenti stagni immodificabili porta ad una conoscenza parziale e distorta della realtà, rende le persone semplici più facilmente impressionabili e uccide la capacità critica e l'incontro costruttivo tra genti e contesti diversi. Il primo passo verso una globalizzazione sana è una "conoscenza globalizzata", una conoscenza cioè filtrata e depurata dal superfluo ma sempre e comunque vera e, soprattutto, libera!