Valle dei pensieri

Il vulcano che ho dentro I


Non mi veniva un titolo adatto a questo post, nemmeno il giusto tag. Alla fine, ho dovuto scegliere per forza qualcosa ma...non so, non badate troppo al titolo. Oggi ero in macchina ad aspettare che mia madre uscisse da un negozio e, cazzo, ragazzi il sole inizia ad avere un potere riscaldante non indifferente. Bisogna già curarsi di trovare un posto all'ombra per evitare che la macchina si trasformi in un forno crematorio. Oggi mi sento strano: ho una voglia matta di scrivere, eppure i pensieri mi si bloccano in testa; rimangono fermi a metà, come un urlo strozzato, come tanti pezzi di un puzzle messi male e che non riescono ad incastrarsi; forse perché sono troppi e troppo sparsi, forse perchè sono troppo piccoli, forse, semplicemente, perché la figura che ne uscirebbe unendoli non mi piacerebbe affatto. Ho riflettuto anche sul mio blog, su questo spazio che mi ostino ad aggiornare continuamente e che in pochi leggono. Ci creiamo questi spazi pubblici virtuali dove sputiamo fuori tutto ciò che abbiamo in corpo; ma perchè lo facciamo? Pochi lo ammettono. Io credo che, la maggior parte di noi, lo faccia per appagare quell'irresistibile desiderio di vanagloria che schiavizza la mente umana, per vedere qualche bel commento ai nostri articoli, gonfiare il nostro insaziabile ego con qualche complimento e con qualche frase lusinghiera! Ma che tristezza, non trovate?!... sono uno che ha una vita frenetica, lo stare fermo e l'abbandonarmi all'ozio inerziale mi inquieta e mi mette un peso sulla coscienza che si placa solo quando ricomincio ad adoperarmi in qualche attività che reputo costruttiva. Amo le sfide difficili, amo buttarmi in battaglia anche e soprattutto quando so che non ho molte possibilità di vittoria. Sono patologicamente ambizioso e cerco di interessarmi di tutto e di più. Leggo più libri contemporaneamente, cercando di trovare nella conoscenza quell'arma invincibile per ottenere un po' di potere, un po' di controllo su chi è più pigro e ignavo di me. Ma, mi dite una cosa?! A voi cosa cazzo frega?! Che vi importa di sapere chi sono? Delle mie riflessioni, di ciò che penso e di ciò che scrivo?! Perché dovrei perdere ore su questo spazio?! Ad aggiornarlo e ad attendere che qualcuno si degni di leggere e commentare i miei post?!e ,soprattutto, perché qualcuno dovrebbe prendersi la briga di leggermi?! Ho pensato molto a tutte queste cose, ho cercato di guidare le mie incoerenze e di farle giungere ad un punto di incontro; ho cercato, soprattutto, di guardarmi dentro e prendere per il collo i miei difetti, di guardarli negli occhi l'ultima volta e di tagliare loro la gola come si fa con i polli. Alla fine, sono giunto alla conclusione che a me non frega una benemerita mazza che qualcuno mi dica "Oh ma quanto sei bravo, oh ma quanto sei intelligente, oh ma per l'età che hai scrivi e ragioni da Dio etc". La cosa che mi piacerebbe sul serio sarebbe quella di discutere sugli argomenti che propongo, mi piacerebbe che qualcuno commentasse anche i miei racconti, senza scrivere stronzate off-topic. Ecco che, piano piano, mi sono reso conto dell'enorme mezzo che è internet, mi sono accorto di quanto ci sta trasformando in tanti piccoli, tristi e frustrati ometti che soffrono di manie di protagonismo. Di quanto il fatto di sentirci per un attimo "famosi", di sapere che qualcuno ci apprezza, ci aiuta a giocare un ruolo che, prima dell'era telematica, pochi potevano interpretare: quello del protagonista, appunto; quello di un fulcro(grande o piccolo, a seconda dei casi) attorno al quale ruotano gli altri. Noi, piccoli omuncoli insignificanti, per qualche minuto al centro dell'attenzione di qualcuno che mai guarderemo negli occhi, al quale mai stringeremo la mano. E' doloroso ammettere le proprie debolezze, le proprie ossessioni e i propri difetti ma, come qualcuno ha detto "il peggior difetto è quello di ritenere di non possederne alcuno". Io, dopo aver letto un interessantissimo libro sull'intelligenza emotiva, sto cercando di essere più sincero con me stesso. E voi?!.