Valle dei pensieri

Siamo alla frutta


Ho appena letto su libero un articolo che mi ha lasciato sgomento. Un artista(?) spagnolo molto quotato e famoso, circa 10 anni, avrebbe effettuato un servizio fotografico con il patetico e volgare tentativo di dissacrare e offendere le figure della cristianità. Tra le brutture indescrivibili troviamo un Gesù che si masturba, una vergine maria al cui seno è attaccato S. Bernardo e altre porcherie simili. Ora, vorrei dire al caro signor Montoya che l'arte non è sterile provocazione e bieca offesa . Che il suo squallido servizio è una vergogna per l'intera categoria e che bisognerebbe fare qualcosa per punirlo in maniera esemplare. Non si tratta solo di essere cristiani o meno, si tratta, semplicemente, di rispetto per la religione e per la cultura di miliardi di persone. Non è solo un discorso etico, è un discorso di senso di decenza generico. L'arte è testimonianza e coltivazione del bello, dell'originale, del sentimento. Come si fa a definire arte la semplice, vegognosa e banale offesa di figure sacre?! Non ci vuole molto a fare ciò che ha fatto il sign. Moya. Gli spagnoli, a mio avviso, stanno perdendo un po' troppo velocemente il senso del pudore e del rispetto altrui. L'attuale papa e il vecchio, corrotto e incoerente meccansmo della chiesa hanno senza dubbio le loro colpe, ma ciò non giustifica un atteggiamento simile. Discostarsi civilmente da ciò che afferma il papa ed essere progressisti è un conto, offendere in maniera così spudorata e incosciente una religione ne è un altro. Qualcuno parla di Apocalisse, qualcun'altro chiede a Dio il perdono di questo povero idiota che ha il coraggio di farsi definire un artista. Io, semplicemente, dico che il signor Moya ha dimostrato di essere povero di idee almeno quanto lo è di talento, esponendo un esempio di becera e bassa volgarità semplice da imitare e difficile da sopportare. E' tutto così sconfortante: l'uomo pare completamente privo di idee e di contenuti, si aggrappa pateticamente al sensazionalismo per ottenere un po' di visibilità e di fama; un po' di ascolto. In un mondo dove in tv compaiono le big babol e dove diventare partecipanti del gf è il sogno di molti adolescenti, non possiamo che essere colpiti da profonda tristezza e vergogna. Su libero, per due giorni, in prima pagina, c'è stato l'articolo di quel povero pirla che ha vinto "amici". Non vi dico il numero di commenti. Credo che tutta questa semplificazione inconscia e selvaggia di contenuti, che questa superficialità patologica sia dovuta sia al fatto che non abbiamo più tempo per riflettere sia al fatto che, al giorno d'oggi, soffriamo di un fenomeno di sovra-informazione. I dati inutili che riceviamo sono troppi e troppo frequenti. Il nostro cervello deve difendersi ed effettuare una cernita; in questo modo la nostra mente si abitua a selezionare solo le informazioni più semplici da comprendere e da immagazzinare e noi diventiamo poco più che scimpanzè. Ogni tanto fate come me: spegnete la tv, spegnete il pc e il cellulare; prendete un bel libro, affacciatevi al balcone e prendetevi le vostre due ore di pausa dal mondo.