Valle dei pensieri

Le coppie gay dovrebbero poter adottare un bimbo?!


E' da mesi che impazza la polemica che, come sempre, è stata banlizzata e politcizzata. I Dico e i pacs hanno inesorabilmente creato una netta linea di demarcazione tra i favorevoli ed i contrari. Pochi però si sono soffermati su di un problematica a mio parere altrettanto importante e delicata: la possibilità, da parte delle coppie gay, di adottare un figlio. Preciso subitaneamente la mia posizione a riguardo e resto in attesa dei vostri pareri e delle vostre considerazioni. Sono favorevole alla regolarizzazione delle coppie di fatto e, quindi, all'approvazione dei pacs ma mi trovo contrario(anche se in forma non assoluta e irrevocabile) all'adozione di bambini da parte di coppie omosessuali. Il motivo?! Aldilà delle considerazioni sull' "anormalità" di avere due papà o due mamme rinunciando ad una delle due figure genitoriali, vorrei porre alla vostra attenzione una ragione filogenetica e biologica. Se infatti la natura avesse previsto l'allevamento di un figlio da parte di genitori dello stesso sesso, allora dovrebbe essere possibile, per un uomo, mettere "incinto" un altro uomo e, per una donna, ingravidare la sua compagna. Il fatto che, nella specie uomo e in tutti i mammiferi, siano solo individui di sesso opposto a poter procreare, spiega molte cose e fuga altrettanti dubbi! Le coppie gay, seppur degne di rispetto e di pari opportunità, non potrebbero quindi sobbarcarsi l'onere di crescere un figlio. Bisongna poi considerare la dura realtà: i bimbi, si sa, non sono proprio buoni e ,anzi, spesso riescono ad essere sul serio perfidi e sadici. Alle elementari e alle medie si è presi in giro per le orecchie a sventola, per qualche chilo di troppo o qualche dente fuori posto...immaginate la vita di un bambino che è "figlio" di due papà?! I suoi compagni di classe gli renderebbero, quasi certamente, la vita impossibile o, nel migliore dei casi, lo emarginerebbero facendosi fuorviare da misto di confusione e timore per un bimbo che proviene da una famiglia "diversa". Ciò però non vuol dire che la società debba essere lasciata nella sua ristrettezza mentale e nella sua fobia del diverso. Bisogna educare le persone alla tolleranza e all'apertura, favorendo gli scambi di vedute e l'approccio consapevole e indolore con tutto ciò che è inusuale e diverso. Credo che, tra qualche generazione, potremmo anche parlare di bimbi cresciuti da due papà o da due mamme ma che, per ora, sarebbe meglio non pretendere troppo da una società in grossa parte bigotta e tradizionalista. Il cambiamento va proposto con calma e coscienza, senza imposizioni buoniste ed idealiste che si dimostrano deleterie e foriere di "gap" socio-culturali pericolosi per l'intero apparato sociale di un paese come il nostro. E' come quando si insegna ad un bimbo a nuotare: prima lo si fa sguazzare in una piscinetta dove ha piede e poi, poco per volta, lo si spinge in una vasca olimpionica. Gettare il bimbo nella piscina olimpionica senza prima insegnargli come ci si mantiene a galla, equivale a vederlo prima annaspare e poi affogare. Lasciamo che la gente(anche quella più reazionaria e tradizionalista) si abitui gradatamente a vedere camminare per le strade coppie omosessuali e, tra una o due generazioni, inziamo a riprendere il discorso dell'adozione nelle coppie gay.