Valle dei pensieri

La guerra infinita


Tanto è stato scritto e detto sulla guerra in Iraq. Numerosissime sono state le polemiche mosse contro Bush e la sua iniziativa di intervento militare. Non voglio giudicare gli Americani per aver "iniziato" questa guerra e credo che, dopo il disastro delle torri, qualunque popolo patriottico e orgoglioso come il loro si sarebbe mobilitato per "punire" gli artefici dell'atto terroristico. L'America è stata per la prima volta colpita al cuore e, il desiderio di "vendetta" degli States, era troppo forte per essere incanalato e rinchiuso nel contenitore ideologico creato dai giusti appelli pacifisti. Non credo che esistano guerre "giuste" e guerre sbagliate; sono convinto che, la guerra, in qualsiasi circostanza, rappresenti la vergogna dell'uomo, l'uccisione del progresso culturale e ideologico, un retaggio ancestrale e barbaro che bisognerebbe cancellare dalle nostre possibilità d'azione. Tuttavia, come già anticipato, non voglio soffermarmi sul pur discutibile iniziale piano d'azione americano ma sull'ottusa ostinazione di Bush nel portare avanti una guerra che non porterà mai da nessuna parte. Tentare di instaurare un "governo democratico" in maniera palesemente anti-democratica e in un paese dove le persone non vogliono la democrazia è già di per se una pazzia o ,se preferite, una "falsa igenuità"(dico falsa perchè non credo che gli U.S.A. si illudano sul serio di stabilizzare un paese che fa dell'istabilità la radice della sua cultura). Aggiungeteci poi la delicata(e probabilmente irrisolvibile) questione palestinse e vi renderete conto che, le operazioni militari del presidente americano, sono completamente inutili. L'America fa la lotta ai Talebani; un popolo di tagliagole senza scrupoli, senza regole. Un popolo nato per la guerriglia che non ha nulla da perdere e che indottrina alla guerra santa le giovani menti fin da subito. Gli stessi Talebani, tra l'altro, hanno un sistema di potere confuso ed eterogeneo diviso in caste e famiglie(molte delle quali in lotta tra loro). Come possono gli americani sperare di instaurare una qualsiasi forma di governo in un paese così? C'hanno provato tempo fa i Russi(e gli stessi U.S.A rifornirono i Talebani con armi e munizioni per evitare l'espansione sovietica) e hanno miseramente fallito. Bush ha forse intenzione di ricreare un "secondo Vietnam"?! Ormai si è capito che, nessun "popolo colonizzatore", è destinato a permanere o ad istaurare il suo stile di guida politico e sociale all'interno di un altro territorio per più di qualche tempo. L'era della "missione civilizzatrice della società occidentale" è finito da tempo e, a questo punto, credo che gli U.S.A abbiano già fatto scontare agli Iracheni l'incommentabile atto terroristico e che, continuare questa guerra, non farà altro che far pagare tributi a donne, bambini, e uomini innocenti che, con le miliardarie questioni tra Bin-Laden e Bush, non hanno mai avuto a che fare e che a stento riescono a dar da mangiare ai propri figli. E' per questo che mi sento di dire: "Via dall'Iraq subito, via dall'Iraq non solo per il sacrosanto rispetto alla vita o per questioni buoniste; via dall'Iraq, se volete, per i vostri stessi tornaconti economici."